I tre volti della paura (Black Sabbath) |
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Un film di Mario Bava.
Con Boris Karloff, Michèle Mercier, Jacqueline Pierreux, Glauco Onorato, Lidia Alfonsi.
continua»
Horror,
durata 100 min.
- Italia 1963.
MYMONETRO
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I 3 capolavori della paura
di fedeletoFeedback: 49435 | altri commenti e recensioni di fedeleto |
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lunedì 18 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pochi sono i registi Horror italiani che hanno toccato vertici di questo livello.Mario Bava dopo l'ottimo giallo LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO, Torna all'horror con questa straordinaria pellicola.Diviso in tre episodi, vediamo nel primo (il telefono) una donna che viene minacciata al telefono e seppur sembra uno scherzo di una sua amica, c'e' lo spazio a qualcosa di più imprevedibile.Nel secondo episodio (i wurdalak) una famiglia aspetta con ansia il vecchio Gorka, e tornato a casa incomincia a vampirizzare la famiglia.Chi si salvera'? Nel terzo e ultimo episodio (la goccia) un'infermiera viene chiamata con urgenza nella notte per vegliare su una defunta, ma rubandole l'anello darà vita a ossessive visioni.Bava firma il suo capolavoro ma l'episodio più bello per molti rimane la goccia.Ispirato dai racraccondi Tolstoj, Maupassant, e Cechov, e sceneggiato da Alberto Bevilacqua e Marcello Fondato si adatta alla situazione, il regista sanremese lascia la fotografia a Ubaldo Terzano, e la professionalità delle inquadrature è eccellente(Splendido lo zoom su Gorka in Wurdalak) il tutto rende il film più che godibile.Passando dal primo episodio che risulta un giallo in piena regola, abbastanza buono soprattutto nel finale, dove l'atmosfera diventa claustrofobica, e il rosso che circonda le stanze esprime un ansia sublime, peccato per le musiche poco inerenti. Nel secondo episodio invece abbiamo la tecnica migliore, zoom inquietanti, scenografie piene di nebbia e oscurità come da copione nei film gotici.Al contrario la goccia, ovvero l'ultimo episodio dove tutti i giochi di luce affascinano nell'intermittenza di tenporali che si scatenano e l'apparizione della defunta fa sobbalzare lo spettatore non poche volte.Ricorrono temi come il vampirismo (la maschera del demonio) e Bava crea un trittico di generi non indifferenti passando dal giallo , al gotico, al paranormale.Da ammirare.Ottima la presentazione e chiusura di Boris Karlof come coro teatrale. Bava nel finale dove svela il trucco di Karlof a cavallo è a dir poco originalee sembra dire avete avuto paura solo della finzione.Un ottimo film che merita la visione e l'apprezzamento doveroso.
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