L'angelo sterminatore |
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Un film di Luis Buñuel.
Con Silvia Pinal, Enrique Rambal, Jacqueline Andere, José Baviera, Augusto Benedico.
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Titolo originale El angel exterminador.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 95 min.
- Messico 1962.
MYMONETRO
L'angelo sterminatore
valutazione media:
4,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Simbologia dell'animadi fede.taraFeedback: 101 |
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domenica 19 agosto 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Assolutamente strabiliata dalla potenza di questo film straordinario. La mia lettura però rimanda a una dimensione psicologica. La maledizione bunueliana si scaglia infatti, secondo il mio parere, contro la la condizione umana in generale, più che contro una classe ( quella dei nobili - infatti recitiamo tutti una "commedia", la commedia della vita). L'uomo imprigionato in sè stesso si trova a vagare dentro una stanza (la sua anima), impenetrabile dall'esterno ma anche senza via di scampo. Di fatto però (e questo è l'assurdo) nessuno sembra veramente preoccuparsene, almeno all'inizio, e le relazioni tra i personaggi si animano di una vitalità che sembra simboleggiare l'inconscio e le relazioni contrastanti tra Es, Io e SuperIo. (Il padrone di casa pacificatore contro gli altri nobili). I dialoghi disconnessi, il brulicare delle persone, i bisogni strettamente terreni che affannano l'anima delle persone, il rivolgersi a una forza oscura e superiore, la Bestia che vaga al di fuori del nostro cerchio vitale,.. tutto per nascondere ai nostri occhi la nostra condanna: l'essere imprigionati in noi stessi e nell'assurdità della vita e della nostra anima. Tutto ci porta a condurre una vita assurda, fatta di gesti meccanici che non hanno un senso, di pensieri che non sembrano riflettere ciò che è, fino ad arrivare ad impazzire e a voler fuggire da questa prigione. Il fatto è che poi uscirne sembra così semplice. Ma siamo sicuri che davvero si può uscire? “... fragile impasto di sordidi vizi, colpevoli debolezze splendide virtù, l'uomo reca in se la propria condanna e la propria salvezza. La sua stessa anima e la gabbia che lo terrà prigioniero fin quando l’angelo sterminatore verrà a separare l’innocenza dal peccato, l’umiltà dalla superbia, l’odio dall’amore...” "... poi l'agnello di Dio salirà all'altare. E' l'ultimo giudizio, la gabbia che imprigiona il peccato si chiuderà per l'ultima volta e sarà per l'eternità..."
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