Esordio alla regia di A. Giannetti che cura anche soggetto e sceneggiatura, e esordio come attore di uno dei protagonisti , T Milian che interpreta Dario, un giovane affetto da una grave forma di schizofrenia che lo rende tanto fragile quanto rabbioso e violento, durante le sue crisi , sempre più acute. Dario ha un fratello, Gabriele ( N. Castelnuovo) che pur provando un grande affetto nei suoi confronti, soffre per le circostanze in cui si trova tutta la sua famiglia e cerca di affrontare la situazione come può. Il padre , Pietro , T. Carraro, tenta tutte le strade per poter mantenere un tenore di vita dignitoso e tenere il più possibile Gabriele lontano dall’opprimente atmosfera familiare, tanto da raccomandarsi ad un suo cliente R.
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Esordio alla regia di A. Giannetti che cura anche soggetto e sceneggiatura, e esordio come attore di uno dei protagonisti , T Milian che interpreta Dario, un giovane affetto da una grave forma di schizofrenia che lo rende tanto fragile quanto rabbioso e violento, durante le sue crisi , sempre più acute. Dario ha un fratello, Gabriele ( N. Castelnuovo) che pur provando un grande affetto nei suoi confronti, soffre per le circostanze in cui si trova tutta la sua famiglia e cerca di affrontare la situazione come può. Il padre , Pietro , T. Carraro, tenta tutte le strade per poter mantenere un tenore di vita dignitoso e tenere il più possibile Gabriele lontano dall’opprimente atmosfera familiare, tanto da raccomandarsi ad un suo cliente R. Garrone, per fargli ottenere un’occupazione. Sul posto di lavoro Gabriele conoscerà Marcella , F. Bettoja, attraente e spensierata e scatterà un’attrazione reciproca che si spegnerà quando lei verrà a conoscenza della dura realtà familiare. Dopo l’ennesima crisi, Dario verrà portato al Manicomio dove resterà abbastanza a lungo e qui il regista/ autore, squarcia il velo dell’ipocrisia che è sempre stato presente in quest’ambito, mostrando il volto del disagio psichico, aggravato dai metodi del personale sanitario che approfitta della situazione per vessare economicamente i familiari dei malati. Non ci sarà un lieto fine vero e proprio, ma tutto andrà come altrimenti non potrebbe, secondo circostanze e necessità. Il tutto viene narrato con lacerante e straziante lucidità, complice il talento del giovane Milian, molto dotato sin dagli esordi, oltre ad un’ottima regia ed una considerevole scrittura
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