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monicelli
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venerdì 4 maggio 2007
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monicelli
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alb83
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venerdì 21 luglio 2006
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film unico
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La commedia all'italiana all'apice. Il picco più alto di una tendenza che ha fatto scuola, di un modo di ridere della vita e della morte. Al pari de "il sorpasso" di Dino Risi il film più grandioso di quest'epoca d'oro.
La guerra raccontata con sarcasmo (spesso), con obiettività (sempre), con malinconia (qualche volta)..la guerra a cui non partecipano solo gli eroi..la guerra di tutti, dei più poveri, dei più deboli e perchè no dei più vigliacchi.
Oreste Jacovacci (Sordi) e Giovanni Busacca (Gassman) sono due scansafatiche, appena possono scansare il pericolo spariscono, cercano di evitare ogni situazione difficile. Ci fanno vedere la parte più umana della cosa più disumana che l'uomo abbia creato (la guerra) e al tempo stesso muoiono in maniera epica.
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La commedia all'italiana all'apice. Il picco più alto di una tendenza che ha fatto scuola, di un modo di ridere della vita e della morte. Al pari de "il sorpasso" di Dino Risi il film più grandioso di quest'epoca d'oro.
La guerra raccontata con sarcasmo (spesso), con obiettività (sempre), con malinconia (qualche volta)..la guerra a cui non partecipano solo gli eroi..la guerra di tutti, dei più poveri, dei più deboli e perchè no dei più vigliacchi.
Oreste Jacovacci (Sordi) e Giovanni Busacca (Gassman) sono due scansafatiche, appena possono scansare il pericolo spariscono, cercano di evitare ogni situazione difficile. Ci fanno vedere la parte più umana della cosa più disumana che l'uomo abbia creato (la guerra) e al tempo stesso muoiono in maniera epica.
Il sergente si rivolge ad un militare: "Anche questa volta quei due se la sono scampata..". L'inquadratura successiva vede i soldati che marciano dopo aver difeso il loro territorio e in primo piano Oreste e Giovanni, distesi uno sull'altro, inermi..questa vittoria è anche un pò loro..sicuramente lo è di Monicelli
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(di anonimo.)
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gpi
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domenica 2 ottobre 2005
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capolavoro
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Film bellissimo,ironco ma a tratti decisamente drammatico. Cast azzeccatissimoGgran regia per un gran regista.Al giorno d'oggi sarebbe bene ci fossero mezzi e registi che riproponessero pagine della nostra storia,anche in ricordo di coloro che ne furono i protagonisti.Da vedere.
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filippo
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mercoledì 29 giugno 2005
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la guerra in senso reale
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Anche se il film mi è piaciuto,non svela fino in fondo la cruda realtà di quella guerra,anzi dipinge il soldato italiano come un pauroso e vigliacco,quando sappiamo bene a quali sacrifici,spesso inutili,e a quanti eroismi si sono distinti quei valorosi eroi che si sono sacrificati per noi.Sarebbe giusto oggi,dare il giusto tributo a coloro,magari con qualche regista emergente che provi a dare un senso meno ironico e più vicino alla realtà delle sofferenze patite 90 anni fà.
[+] l'ironia annulla la retorica
(di lianò)
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[+] un film alla volemose bene
(di fabrizio)
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simone
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venerdì 5 dicembre 2003
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il finale
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"Io sono un vigliacco!", "tarataratà". Cos'è il finale? Corretto retorico-patriottico? Atrocemente grottesco, derisorio, distaccato? Monicelli è grande, raggiunge la sua verità prendendoti al gozzo. Il parossismo c'è ma nasce e si cementa dall'interno.
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vekkiofrank
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mercoledì 26 giugno 2002
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jacovacci e busacca
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cosa dire? un grande film!Me l'ha consigliato un caro amico, e credo che sia un ottimo esempio x sottolineare c la vera natura della guerra (infame, imperitura tragedia della stupidità umana.Guerra che non è mai tra "stati", "popoli" o "bandiere",come vogliono farci credere i Bush del mondo che si dilettano col loro privatissimo Risiko, la guerra è SEMPRE E SOLTANTO ricchi versus poveri.I ricchi in qualità di mandanti, "sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso" come ricordava De Andrè.I poveri, generalmente, finiscono come Jacovacci e Busacca. Ciao Vittorio, grazie di tutto!
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