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paride86
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mercoledì 17 giugno 2009
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grandi attori
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L'ho trovato molto meno interessante di come me lo avevano sempre raccontato. In definitiva "La Grande Guerra" è un miscuglio di dramma militare e commedia che rimane bene in piedi solo grazie alla grandezza degli attori. Molto curati anche i personaggi secondari, ognuno rigorosamente col suo dialetto, come succedeva nella realtà di quel tempo; interessante anche il personaggio di Silvana Mangano, attrice bravissima sempre poco ricordata.
In alcuni momenti il film è un po' pesante e risente del peso degli anni (ormai sono 50!), ma nel finale si riscatta alla grande.
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mara baraldo
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sabato 6 giugno 2009
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giovanni busacca...
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Che dire, UN CAPOLAVORO! Se il cinema è una forma d'arte, "La grande guerra" ne è la sua espressione piu' sublime.
Un perfetto mix di buoni sentimenti, ironia, comicità, storia, eroismo; il tutto diretto con maestria e rara sensibilità.
Tutti gli attori, dai protagoniti(splendidi Gassman e Sordi) alle comparse, con le loro toccanti e semplici storie, che si incontrano e si intrecciano grazie e per colpa della prima guerra mondiale, commuovono e coinvolgono lo spettatore di ieri, oggi e domani; gli fanno capire che cosa terribile è la guerra, ma fanno capire anche che in fondo la guerra è fatta dagli uomini, con tutti i suoi limiti: meschinità, viltà, ma anche i suoi meriti: coraggio, generosità, partecipazione.
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Che dire, UN CAPOLAVORO! Se il cinema è una forma d'arte, "La grande guerra" ne è la sua espressione piu' sublime.
Un perfetto mix di buoni sentimenti, ironia, comicità, storia, eroismo; il tutto diretto con maestria e rara sensibilità.
Tutti gli attori, dai protagoniti(splendidi Gassman e Sordi) alle comparse, con le loro toccanti e semplici storie, che si incontrano e si intrecciano grazie e per colpa della prima guerra mondiale, commuovono e coinvolgono lo spettatore di ieri, oggi e domani; gli fanno capire che cosa terribile è la guerra, ma fanno capire anche che in fondo la guerra è fatta dagli uomini, con tutti i suoi limiti: meschinità, viltà, ma anche i suoi meriti: coraggio, generosità, partecipazione.
Vorrei soffermarmi sulla figura di Giovanni Busacca interpretato dal magnifico Vittorio Gassman.
Giovanni Busacca, spesso accusato insieme al suo amico Oreste Jacovacci di codardia.
No, non è vero, Giovanni non è un vile, è solo vittima suo malgrado di eventi piu' grandi di lui; catapultato dalla prigione, direttamente in prima linea, con un fucile in mano, contro un nemico, a combattere una guerra di cui probabilmente non conosce nè il motivo, nè il fine, una guerra che non sente e per la quale gli chiedono la vita, unico bene rimastogli. E' chiaro che in quel contesto l'unico suo pensiero è di salvare la pelle, scappando di fronte al pericolo, pagando pur di non affrontare missioni pericolose.
Quando viene catturato dagli austriaci ed è costretto a rivelare il luogo esatto in cui si sta costruendo il ponte di barche, Giovanni quasi cede; il generale però lo deride, lo tratta con sufficienza, dice che non ha coraggio nè fegato, in quell'istante ferito e umiliato nel suo orgoglio, nel suo amor proprio, si risveglia l'Uomo: " e mi te disi un bel nient! Facia de merda!"
Giovanni, figlio di N.N., avanzo di galera, ignorante e rozzo, scarto della società, si riscatta, ma va incontro alla morte, non per salvare i suoi compagni, non per proteggere un segreto militare, nè tantomeno per amor di patria, ma per difendere un bene piu' prezioso della sua stessa vita: la sua dignità.
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[+] amore
(di zippomovies)
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mauro b
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giovedì 4 giugno 2009
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commedia italiana anni 60
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Un gran bel film,divertente e drammatico,interpretato da due mostri sacri del cinema italiano.Attori e registi di un tempo sono morti,e purtroppo film così in italia non ne gireranno più.
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paolomiki
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mercoledì 3 giugno 2009
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equilibrato
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Monicelli riesce a raccontare la prima guerra mondiale come in un teatro.Tutto è ben dosato crudeltà amore noia morte amore,Grandi i due protagonisti Gassman e Sordi che impersonano due soldati fannulloni e opportunisti ma sfortunati.Non è sicuramente un capolavoro ma questo film è uno dei più belli del panorama italiano di sempre.
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marvelman
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giovedì 5 marzo 2009
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mi sono addormentato !!!
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Meglio Asterix e la grande guerra oppure la guerra dei Roses : Questo film è noioso e lungo !!!
[+] bisogna essere appassionati del genere
(di oscar77)
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laura
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giovedì 22 gennaio 2009
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vi voglio bene
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questo film e interpretato da due bravissimi attori.
giovanni busacca e oreste jacovacci in arte gassman e sordi rappresentano
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anto
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domenica 18 gennaio 2009
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commentoooooooooo
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A me è "piaciuto" questo film....
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motasecs
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sabato 13 settembre 2008
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la grande guerra a scuola
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anch'io lo vidi per la prima volta a scuola, alle elementari. mi fecero vedere anche gandhi e da allora tutti e due mi sono rimasti positivamente impressi. sarà furbo quanto volete, la classica opera che sa quali corde toccare e come toccarle, ma ad ogni visione non riesco a trattenere la lacrima. efficace, ricco, avvincente e, a mio parere, invecchia assai bene. per quanto riguarda chi se la prende con sere e babi, ma che ve la prendete con loro? sono figlie del loro tempo, non ci si può meravigliare.
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(di dondinho)
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giorgio
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lunedì 18 agosto 2008
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un pò bertoldo, un pò 'libro cuore'
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Il film "la grande guerra" è un film complesso, che risente indubbiamente del tempo (anni '50).
Il film è incentrato su un paradosso: Sordi e Gassman sono il prototipo del soldato italiano contadino, il tipo Bertoldo, che non è certo educato in senso 'nazionale', che è del tutto scettico sul significato politico della guerra, ma che, alla fine, un atavico istinto di lealtà li porta a non tradire il proprio corpo, a tacere un'informazione decisiva per la vittoria e a morire (suo malgrado) da eroi. La morale della favola è semplice: c'è più eroismo nel soldato semplice ignorante che ha subito la guerra, piuttosto che nel borghesuccio che magari ha manifestato per l'intervento (vedi il tenente frustrato, Mario Valdemarin, con le sue angherie verso i soldati semplici: un 'nonno' ante litteram non c'è che dire!).
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Il film "la grande guerra" è un film complesso, che risente indubbiamente del tempo (anni '50).
Il film è incentrato su un paradosso: Sordi e Gassman sono il prototipo del soldato italiano contadino, il tipo Bertoldo, che non è certo educato in senso 'nazionale', che è del tutto scettico sul significato politico della guerra, ma che, alla fine, un atavico istinto di lealtà li porta a non tradire il proprio corpo, a tacere un'informazione decisiva per la vittoria e a morire (suo malgrado) da eroi. La morale della favola è semplice: c'è più eroismo nel soldato semplice ignorante che ha subito la guerra, piuttosto che nel borghesuccio che magari ha manifestato per l'intervento (vedi il tenente frustrato, Mario Valdemarin, con le sue angherie verso i soldati semplici: un 'nonno' ante litteram non c'è che dire!).
Purtroppo, in questo è anche il limite del film che indulge ad un certo sentimentalismo da 'libro cuore' nella rappresentazione della vita di guerra, occultando il lato decisamente crudo della guerra (oggi riscoperto). Il maggiore torto del film, in particolare, sta nel passare sotto silenzio il significato (indubbio) di guerra civile-sociale che la guerra manifestò e che fu alla base del protrarsi delle lacerazioni tra interventisti e neutralisti anche nel dopoguerra (con lo sbocco prima del 'biennio rosso' e poi nel fascismo). La guerra fu percepita come una guerra civile, perchè a subirne il carico erano per lo più i contadini, mentre gli operai cittadini godevano di alcune esenzioni. Colpevolmente, nel film si tace sulle esecuzioni sommarie di Cadorna, che reagiva col terrorismo al sospetto che la base sociale contadina potesse reagire con il sabotaggio e la diserzione.
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[+] grazie, giorgio
(di gorilla75)
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giacomo
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sabato 9 agosto 2008
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ma campiotti lo ha visto?
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Quando hho letto che Campiotti per girare quello squallore de "Lamore e la guerra" si è ispirato a questo capolavoro di Monicelli mi è preso un coccolone. Impara Campiotti e studia.. forse ce la fai a fare qualche film storico decente... Mamma mia che grande film Monicelli!
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