luca scialò
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sabato 9 luglio 2011
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dura critica al corrotto mondo della boxe
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Un ex cronista sportivo di talento e molto letto, si trova senza un giornale su cui scrivere. Un agente senza scrupoli decide di ingaggiarlo per fargli fare l'addetto stampa di un pugile messicano, chiamato Toro; un ragazzone forte solo all'apparenza, ma goffo e tecnicamente scarso. Intorno a questo pseudo-campione si costruisce un'autentica fabbrica per fare soldi, ma la coscienza del giornalista picchia più forte dei pugili di cui scrive.
Uno dei primi, se non il primo, film che parla del lato meschino, falso ed affaristico della boxe. Ultimo film anche per Bogart, che ha lasciato le scene con un'interpretazione di livello; mantenendo fino alla fine della sua carriera una certa dignitià professionale e di un certo livello.
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Un ex cronista sportivo di talento e molto letto, si trova senza un giornale su cui scrivere. Un agente senza scrupoli decide di ingaggiarlo per fargli fare l'addetto stampa di un pugile messicano, chiamato Toro; un ragazzone forte solo all'apparenza, ma goffo e tecnicamente scarso. Intorno a questo pseudo-campione si costruisce un'autentica fabbrica per fare soldi, ma la coscienza del giornalista picchia più forte dei pugili di cui scrive.
Uno dei primi, se non il primo, film che parla del lato meschino, falso ed affaristico della boxe. Ultimo film anche per Bogart, che ha lasciato le scene con un'interpretazione di livello; mantenendo fino alla fine della sua carriera una certa dignitià professionale e di un certo livello.
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samanta
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domenica 17 marzo 2024
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il gigante buono
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Una doverosa premessa: alcune recensioni affermano che il film sarebbe ispirato a Primo Carnera, la realtà è diversa: Carnera vinse il titolo mondiale dei pesi massimi e lo difese 2 volte vittoriosamente per poi essere sconfitto da Max Baer, si ruppe una caviglia e terminò KO alla nona ripresa. Dopo la sconfitta riuscì a vincere alcuni incontri.
La regia del film è Mark Robson bravo artigiano di Hollywood (I ponti di Toko Ri, La locanda della sesta felicità, Intrigo a Stoccolma), è l'ultimo film girato da Humphrey Bogart che dopo la fine delle riprese nel dicembre 1955 ebbe i primi sintomi del tumore che lo portò alla morte nel gennaio del 1957.
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Una doverosa premessa: alcune recensioni affermano che il film sarebbe ispirato a Primo Carnera, la realtà è diversa: Carnera vinse il titolo mondiale dei pesi massimi e lo difese 2 volte vittoriosamente per poi essere sconfitto da Max Baer, si ruppe una caviglia e terminò KO alla nona ripresa. Dopo la sconfitta riuscì a vincere alcuni incontri.
La regia del film è Mark Robson bravo artigiano di Hollywood (I ponti di Toko Ri, La locanda della sesta felicità, Intrigo a Stoccolma), è l'ultimo film girato da Humphrey Bogart che dopo la fine delle riprese nel dicembre 1955 ebbe i primi sintomi del tumore che lo portò alla morte nel gennaio del 1957.
Eddie Willis (Humphrey Bogart) è un noto giornalista sportivo di New York, specializzato nelle cronache del pugilato, felicemente sposato con Beth (Jan Sterling: Prigionieri del cielo, L'asso nella manica), dopo 17 anni il giornale sopprime la sua rubrica e lui rimane disoccupato. Nick Benko (Rod Steiger) è un ricco organizzatore di incontri di pugilato, disonesto per raggiungere i suoi profitti trucca gli incontri utilizzando metodi da gangster, contatta Willis e gli propone di curare le pubbliche relazioni per lanciare un giovane pugile argentino Toro Montero (Mike Lane) offrendogli un lucroso stipendio. Willis è perplesso e ancora di più quando vede il pugile che è un dilettante assai inesperto, Benko vuole fargli vincere una serie di incontri truccati per farlo arrivare alla finale del campionato del mondo dei pesi massimi. Wallis però ha bisogno di soldi, non vuole ricominciare la carriera da zero e accetta malgrado la disapprovazione del suo migliore amico e la perplessità di Beth. Toro fa un tour e vince tutti i 17 incontri, in uno però uccide un pugile mandato sul ring in pessime condizioni fisiche, Toro sconvolto non vorrebbe più incontri ma Willis lo convince ad affrontare ad affrontare Max Baer (Buddy Brennen) il campione in carica che lo pesta duramente ma Toro resiste eroicamente per diverse riprese. Toro è stato ingannato da Benko che ha venduto il suo contratto e gli spettano pochi dollari, Willis disgustato regala a Toro il suo compenso (26.000 $, 300.000 di adesso) che ritorna in Argentina come trionfatore anche se ha perso la finale. Willis decide di denunciare Benko alla stampa malgrado le minacce ricevute.
Bogart ha lasciato il cinema con il "botto" con un'interpretazione di altissimo livello: Wallis è un uomo onesto ma cinico, ma è ingannato sa che Benko è disonesto anche se non arriva a comprendere fino in fondo la disonestà paranoica dell'impresario, cede alla tentazione dei soldi per non uscire dal mondo sportivo che gli aveva dato fama. La performance di Bogart è eccezionale, riesce ad essere un convincente cinico seppure fondamentalemente onesto, onestà che si sveglierà di fronte al comportamento criminale di Benko. Rod Steiger interpreta bene l'impresario truffaldino senza scrupoli compreso l'utilizzo della violenza e del ricatto, era agli inizi della carriera e aveva gia recitato la parte del cattivo (Lama alla gola, Fronte del porto) per proseguire con personaggi drammatici (Oscar per La calda notte dell'ispettore Tibbs, L'uomo del banco dei pegni, in cui apparve il primo nudo integrale femminile di Hollywood, il Dottor Zivago). Bravo anche il gigante Mike Lane che interpretò molta Tv e alcuni film (Ercole, Frankeistein; Commando Zebra), nella parte dell'ingenuo ragazzo di provincia catapultato dall'Argentina nei ring degli USA. Il film è diretto con abilità da Mark Robson che dipinge con realismo un mondo desolato di affari che sotto il mantello dello sport pensa solo ai soldi e ad eccitare la voglia di violenza e di sangue dei "tifosi".
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