Un ex cronista sportivo di talento e molto letto, si trova senza un giornale su cui scrivere. Un agente senza scrupoli decide di ingaggiarlo per fargli fare l'addetto stampa di un pugile messicano, chiamato Toro; un ragazzone forte solo all'apparenza, ma goffo e tecnicamente scarso. Intorno a questo pseudo-campione si costruisce un'autentica fabbrica per fare soldi, ma la coscienza del giornalista picchia più forte dei pugili di cui scrive.
Uno dei primi, se non il primo, film che parla del lato meschino, falso ed affaristico della boxe. Ultimo film anche per Bogart, che ha lasciato le scene con un'interpretazione di livello; mantenendo fino alla fine della sua carriera una certa dignitià professionale e di un certo livello.
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Un ex cronista sportivo di talento e molto letto, si trova senza un giornale su cui scrivere. Un agente senza scrupoli decide di ingaggiarlo per fargli fare l'addetto stampa di un pugile messicano, chiamato Toro; un ragazzone forte solo all'apparenza, ma goffo e tecnicamente scarso. Intorno a questo pseudo-campione si costruisce un'autentica fabbrica per fare soldi, ma la coscienza del giornalista picchia più forte dei pugili di cui scrive.
Uno dei primi, se non il primo, film che parla del lato meschino, falso ed affaristico della boxe. Ultimo film anche per Bogart, che ha lasciato le scene con un'interpretazione di livello; mantenendo fino alla fine della sua carriera una certa dignitià professionale e di un certo livello.
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