stefanocapasso
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martedì 8 maggio 2018
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un percorso di consapevolezza
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Gelsomina viene venduta dalla madre al saltimbanco Zampano, per poche lire, che ne farà la sua assistente durante il suo girovagare per l’Italia. Il rapporto tra i due è difficile, Zampano è rozzo, scorbutico e violento, mentre Gelsomina rappresenta il candore, la semplicità. L’incontro con Il Matto, equilibrista di strada porterà un cambiamento all’interno della relazione tra i due, che a lungo termine si concluderà tragicamente.
La Strada di Federico Fellini è un film bellissimo che parla di emozioni delicate usando un linguaggio metafisico. Sono i sensi a prevalere nella fruizione dello spettatore. Il racconto di due anime che si attraggono senza capirne il motivo diventa il paradigma di quell’insegnamento che introduce il Matto: ogni essere umano, ed ogni cosa sono necessari e hanno importanza nel mondo.
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Gelsomina viene venduta dalla madre al saltimbanco Zampano, per poche lire, che ne farà la sua assistente durante il suo girovagare per l’Italia. Il rapporto tra i due è difficile, Zampano è rozzo, scorbutico e violento, mentre Gelsomina rappresenta il candore, la semplicità. L’incontro con Il Matto, equilibrista di strada porterà un cambiamento all’interno della relazione tra i due, che a lungo termine si concluderà tragicamente.
La Strada di Federico Fellini è un film bellissimo che parla di emozioni delicate usando un linguaggio metafisico. Sono i sensi a prevalere nella fruizione dello spettatore. Il racconto di due anime che si attraggono senza capirne il motivo diventa il paradigma di quell’insegnamento che introduce il Matto: ogni essere umano, ed ogni cosa sono necessari e hanno importanza nel mondo. Da questa consapevolezza i protagonisti arriveranno finalmente a nuove consapevolezze, passando attraverso la sofferenza dell’abbandono, in una storia che si conclude tragicamente
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carlodipilato
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giovedì 16 febbraio 2017
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anacronismo?
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buon giorno, qualcuno può spiegarmi il significato della frase che gelsomina recita alla festa di matrimonio coi bambini così recita "la colpa è del vajont" ben molti anni prima della tragedia della diga.
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eugchetta
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mercoledì 28 ottobre 2015
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una dolce favola onirica
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Gelsomina e Manzanò. Un rapporto quasi impossibile. Lei, dolce, sensibile, e infantile; lui, brutale, bestiale, selvatico... Sono quasi i due opposti. A legarli il destino. Non possono che stare insieme. Lo dice anche il Matto a Gelsomina: "se tu non gli servissi, Manzanò non ti terrebbe con lui.. Anche tu con la tua testa di carciofo servi a qualcuno a questo mondo.. Se può servire a qualcosa anche un sassolino.. No, non lo so a che serve, ma serve, altrimenti che senso avrebbero anche le stelle?".. E Gelsomina è contenta di poter essere utile a qualcuno... Si prende in mano il sassolino e va a prendere dal carcere Manzanò, che ci è finito dentro per una rissa con il Matto.
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Gelsomina e Manzanò. Un rapporto quasi impossibile. Lei, dolce, sensibile, e infantile; lui, brutale, bestiale, selvatico... Sono quasi i due opposti. A legarli il destino. Non possono che stare insieme. Lo dice anche il Matto a Gelsomina: "se tu non gli servissi, Manzanò non ti terrebbe con lui.. Anche tu con la tua testa di carciofo servi a qualcuno a questo mondo.. Se può servire a qualcosa anche un sassolino.. No, non lo so a che serve, ma serve, altrimenti che senso avrebbero anche le stelle?".. E Gelsomina è contenta di poter essere utile a qualcuno... Si prende in mano il sassolino e va a prendere dal carcere Manzanò, che ci è finito dentro per una rissa con il Matto.. E quando lo vede lei gli dice che avrebbe potuto seguire altre persone che volevano che lei andasse con loro, ma lei no, ha scelto di rimanere con Manzanò... E lui dice :"e perché? Potevi andare con loro!".. E lei subito servizievole gli mette la giacca e ripartono sulla loro moto... Pronti a nuove avventure.. Ma sarà Manzanò ad abbandonarsi ad un intenso pianto sulla spiaggia davanti al mare, dopo aver saputo che la piccola, dolce Gelsomina ha lasciato questo mondo.. E qui si rivela tutta l'umanità di Manzanò, l'artista viaggiante, che non voleva ucciderlo, il Matto, gli ha dato due pugni ma poi lui è caduto a terra morto... E Gelsomina non lo ha mai dimenticato il Matto, "il Matto sta male" continuava a ripetere a Manzanò, piangeva, non mangiava.. Al massimo si stendeva al sole.. È per questo che Manzanò non poteva più andare avanti così, deve guadagnarsi da vivere e allora la abbandona.. Le lascia la sua trombetta, che lui le aveva insegnato a suonare e parte, chissà forse piangendo... Certo è che quel pianto notturno, disperato sulla spiaggia rimane indelebile nella mente dello spettatore..
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aristoteles
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lunedì 17 agosto 2015
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e' arrivato zampanò
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Secondo me è il più bel film di Fellini.
L'ambientazione ,splendida, è quella dei tanti paesi di una Italia, del secondo dopoguerra mondiale, da ricostruire.
Si racconta una storia di grande povertà,non solo attraverso i testi,ma anche, ampiamente, con la qualità delle immagini..
Giulietta Masina interpreta magnificamente Gelsomina,una ragazza tanto dolce,pura d'animo ed ignorante da sembrare a tratti ritardata.
Per la speranza di una vita migliore viene venduta,dalla stessa madre,al burbero e rude Zampanò,artista di strada.
In questo girovagare viene raccontata una meravigliosa storia di chi la casa non ce l'ha e vive giorno per giorno nell'attesa di una vita migliore.
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Secondo me è il più bel film di Fellini.
L'ambientazione ,splendida, è quella dei tanti paesi di una Italia, del secondo dopoguerra mondiale, da ricostruire.
Si racconta una storia di grande povertà,non solo attraverso i testi,ma anche, ampiamente, con la qualità delle immagini..
Giulietta Masina interpreta magnificamente Gelsomina,una ragazza tanto dolce,pura d'animo ed ignorante da sembrare a tratti ritardata.
Per la speranza di una vita migliore viene venduta,dalla stessa madre,al burbero e rude Zampanò,artista di strada.
In questo girovagare viene raccontata una meravigliosa storia di chi la casa non ce l'ha e vive giorno per giorno nell'attesa di una vita migliore.
Si va in scena di paese in paese fino ad arrivare al circo,massima espressione degli artisti di strada.
Ad un certo punto,l'anima speranzosa e pura della dolce e fragile Gelsomina viene spezzata dalla cruda realtà,dal dolore per la perdita di un equilibrista in fondo romantico e sognatore come lei.
Il cinico Zampanò riesce a sopravvivere, ma a caro prezzo,prigioniero del suo barbaro istinto privo di affetto.
Una vita senza amore non conduce a nulla,Il bravissimo Anthony Quinn,ce lo spiegherà,in maniera drammatica,attraverso l'immagine finale.
Da vedere assolutamente
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no_data
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lunedì 20 luglio 2015
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grande gelsomina
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Emozionante , intenso , drammatico ma non mancano le parti in cui fa sorridere. Fantastica Giuletta Masina nel ruolo di una ragazza ignorante ma umile e pura di cuore. E questa purezza incondizionata da il senso a tutto il film e a quello che le gira intorno. Grandissimo Quinn. A mio avviso (e li ho visti tutti) senza dubbio è il più bel film di Fellini.
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lunedì 20 luglio 2015
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strepitosa giuletta masina
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Il film piu'bello di Fellini ed uno dei migliori a livello mondiale. Fantastice le interpretazioni di Giuletta Masina ed Anthony Queen. Emozionante da inizio a fine pellicola. Fa piangere ,riflettere e sorridere ,tutto quello che dovrebbe fare un gran film ,e questo lo e' .
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great steven
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lunedì 4 maggio 2015
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trio picaresco e pittoresco e una storia splendida
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LA STRADA (IT, 1954) diretto da FEDERICO FELLINI. Interpretato da ANTHONY QUINN, GIULIETTA MASINA, RICHARD BASEHART, ALDO SILVANI, MARCELLA ROVERE, LIDIA VENTURINI, GUSTAVO GIORGI, MARIO PASSANTE
L’infantile e candida Gelsomina, appartenente ad una famiglia povera e indebitata, è venduta al violento e rude Zampanò, energumeno girovago che si esibisce alle sagre di paese con giochi di forza nei quali rompe delle catene gonfiando il petto e inscena buffe scenette con giochi di parole. L’uomo arriva ben presto ad abusare della ragazza, a maltrattarla e a non concederle il necessario per condurre una vita decente. A un certo punto i due raggiungono un circo equestre del quale fa parte il Matto, un sagace equilibrista filosofo che cattura subito la simpatia di Gelsomina.
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LA STRADA (IT, 1954) diretto da FEDERICO FELLINI. Interpretato da ANTHONY QUINN, GIULIETTA MASINA, RICHARD BASEHART, ALDO SILVANI, MARCELLA ROVERE, LIDIA VENTURINI, GUSTAVO GIORGI, MARIO PASSANTE
L’infantile e candida Gelsomina, appartenente ad una famiglia povera e indebitata, è venduta al violento e rude Zampanò, energumeno girovago che si esibisce alle sagre di paese con giochi di forza nei quali rompe delle catene gonfiando il petto e inscena buffe scenette con giochi di parole. L’uomo arriva ben presto ad abusare della ragazza, a maltrattarla e a non concederle il necessario per condurre una vita decente. A un certo punto i due raggiungono un circo equestre del quale fa parte il Matto, un sagace equilibrista filosofo che cattura subito la simpatia di Gelsomina. Zampanò lo uccide a forza di botte mentre lui è in procinto di sostituire lo pneumatico sgonfio della sua autovettura. Dopo questo omicidio, Gelsomina lo abbandona. Anni dopo, Zampanò viene a sapere che la ragazza è morta. Continuando il suo lavoro pendolare, il rozzo vagabondo finisce per piangere, in una notte stellata, sulla riva di una spiaggia perché, col suo atteggiamento egoista e spietato, è rimasto completamente solo. Scritto con Ennio Flaiano e Tino Pinelli, è il film che consegnò Fellini al pubblico internazionale, dandogli notorietà in tutto il mondo come cineasta visionario che sa trasformare la bellezza del sogno in meraviglie audiovisive di pregiatissima qualità. Leone d’Argento a Venezia e Oscar 1956 per il film straniero, assegnato quell’anno per la prima volta. A. Quinn è doppiato stupendamente da Arnoldo Foà. La pellicola raffigura con superba efficienza una parabola cristiana sul peccato e sulla desolazione della solitudine, e mette in movimento un apologo sulla condizione umana in generale e della donna in particolare, ma non dimentica l’esperienza picaresca di una lunga e godibile scampagnata per i paesaggi agresti dell’Appennino centrale. Il suo difetto fondamentale è che non presenta autentici personaggi, ma più che altro maschere, che comunque si caratterizzano per una riuscita miscela di pathos, autoironia e ricerca del benessere. Il Matto di Basehart (doppiato in italiano da Stefano Sibaldi), a lungo ritenuto il meno riuscito del terzetto dei protagonisti, è stato recentemente rivalutato dalla critica americana ed europea. Indimenticabili lo Zampanò di A. Quinn, che a malapena si accorge di ciò che vede e tocca, e la Gelsomina di G. Masina, la quale cerca invece di penetrare nel profondo le situazioni e le cose con cui ha a che fare. Entrambi assursero a simboli dell’immaginario collettivo nostrano, soprattutto la seconda, il cui volto ricorda molto da vicino una miscela fra un clown, una bambola, Harpo Marx e Charlot. La regia del maestro riminese permette agli interpreti di conquistare uno spazio espressivo decisamente ampio e vasto, in grado di privilegiare i momenti meditabondi e riflessivi pur senza disdegnare le sequenze divertenti, le quali non mancano e devono il loro effetto fulminante soprattutto ai battibecchi incalzanti fra Zampanò e il Matto, destinati fin dal primo incontro a non andare d’accordo, visto il cattivo sangue che corre fra loro. Uno dei capolavori del bravissimo cineasta romagnolo che, nonostante altri successori filmici di innegabile pregio plastico e raffinatezza espositiva, ben raramente riuscì a toccare i picchi emozionali, sonori e artistici de La strada, che rimarrà sempre un caposaldo del cinema italiano, e non solo nella sua fase di uscita dalla magnifica stagione del neorealismo.
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luca scial�
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martedì 28 gennaio 2014
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il circo della vita
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In un paesino della periferia romana vive Gelsomina con la sua famiglia. Ha perso di recente una sorella e non ha il padre, e la madre per la miseria la vende a un artista di strada per 10mila lire: Zampanò. L'uomo la tratta come fosse un animale, benché lei sia volenterosa e sognatrice. Incrociano un circo per cui lavora "il matto", un equilibrista. In una colluttazione Zampanò lo uccide e per Gelsomina, ormai affezionatasi a lui, sarà un colpo insopportabile.
Quarto film di Fellini, quello che gli da' la risonanza internazionale. Il film infatti vincerà diversi premi, tra cui un premio Oscar. Film drammatico sulla vita da strada, dove il circo diventa metafora dell'esistenza, riprendendo il concetto base di uno dei capolavori di Chaplin: Il circo.
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In un paesino della periferia romana vive Gelsomina con la sua famiglia. Ha perso di recente una sorella e non ha il padre, e la madre per la miseria la vende a un artista di strada per 10mila lire: Zampanò. L'uomo la tratta come fosse un animale, benché lei sia volenterosa e sognatrice. Incrociano un circo per cui lavora "il matto", un equilibrista. In una colluttazione Zampanò lo uccide e per Gelsomina, ormai affezionatasi a lui, sarà un colpo insopportabile.
Quarto film di Fellini, quello che gli da' la risonanza internazionale. Il film infatti vincerà diversi premi, tra cui un premio Oscar. Film drammatico sulla vita da strada, dove il circo diventa metafora dell'esistenza, riprendendo il concetto base di uno dei capolavori di Chaplin: Il circo. Qui a fare da Charlotte è Giulietta Masina nei panni della bistrattata Gelsomina, stella oscurata dall'ombra del brusco Zampanò, interpretato da Anthony Quinn.
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luca scial�
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martedì 28 gennaio 2014
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il circo della vita
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In un paesino della periferia romana vive Gelsomina con la sua famiglia. Ha perso di recente una sorella e non ha il padre, e la madre per la miseria la vende a un artista di strada per 10mila lire: Zampanò. L'uomo la tratta come fosse un animale, benché lei sia volenterosa e sognatrice. Incrociano un circo per cui lavora "il matto", un equilibrista. In una colluttazione Zampanò lo uccide e per Gelsomina, ormai affezionatasi a lui, sarà un colpo insopportabile.
Quarto film di Fellini, quello che gli da' la risonanza internazionale. Il film infatti vincerà diversi premi, tra cui un premio Oscar. Film drammatico sulla vita da strada, dove il circo diventa metafora dell'esistenza, riprendendo il concetto base di uno dei capolavori di Chaplin: Il circo.
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In un paesino della periferia romana vive Gelsomina con la sua famiglia. Ha perso di recente una sorella e non ha il padre, e la madre per la miseria la vende a un artista di strada per 10mila lire: Zampanò. L'uomo la tratta come fosse un animale, benché lei sia volenterosa e sognatrice. Incrociano un circo per cui lavora "il matto", un equilibrista. In una colluttazione Zampanò lo uccide e per Gelsomina, ormai affezionatasi a lui, sarà un colpo insopportabile.
Quarto film di Fellini, quello che gli da' la risonanza internazionale. Il film infatti vincerà diversi premi, tra cui un premio Oscar. Film drammatico sulla vita da strada, dove il circo diventa metafora dell'esistenza, riprendendo il concetto base di uno dei capolavori di Chaplin: Il circo. Qui a fare da Charlotte è Giulietta Masina nei panni della bistrattata Gelsomina, stella oscurata dall'ombra del brusco Zampanò, interpretato da Anthony Quinn.
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brando fioravanti
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lunedì 28 ottobre 2013
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Storia esile su una povera ragazza ritardata che segue un rozzo personaggio che si guadagna da vivere esibendosi in prove di forza. Seppure maltrattata lo segue fino all'arrivo di una tragedia. Film a favore dei perdenti, degli emarginati che possono trovare un senso anche a quella che sembra un insignificante vita. Purtroppo lo si fa in maniera banale. Apprezzabile comunque la prova degli attori e la regia.
[+] cosa è banale
(di diletta di donato)
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