Bruno, prigioniero in Russia, riesce a tornare al suo paese solo alcuni anni dopo la fine della guerra. Tornando progetta di uccidere l’uomo che ha denunciato suo fratello Giulio ai tedeschi che lo hanno fucilato.
Ma arrivato in paese si scontra con un’ostilità più o meno velata nei confronti di questa sua decisione, a partire proprio da suo padre e sua madre: nessuno gli vuole rivelare il nome del traditore.
Riprende i contatti con i suoi famigliari e i suoi amici e comincia a scoprire che la realtà della guerra civile ha prodotto grandi sofferenze e non ha lasciato nessuno innocente come prima: la sua fidanzata lo ha tradito proprio con suo fratello Giulio, in una sorte di sostituzione vicaria; una sua amica d’infanzia, Nella, si è concessa ai soldati tedeschi per proteggere i giovani fuggiti in montagna.
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Bruno, prigioniero in Russia, riesce a tornare al suo paese solo alcuni anni dopo la fine della guerra. Tornando progetta di uccidere l’uomo che ha denunciato suo fratello Giulio ai tedeschi che lo hanno fucilato.
Ma arrivato in paese si scontra con un’ostilità più o meno velata nei confronti di questa sua decisione, a partire proprio da suo padre e sua madre: nessuno gli vuole rivelare il nome del traditore.
Riprende i contatti con i suoi famigliari e i suoi amici e comincia a scoprire che la realtà della guerra civile ha prodotto grandi sofferenze e non ha lasciato nessuno innocente come prima: la sua fidanzata lo ha tradito proprio con suo fratello Giulio, in una sorte di sostituzione vicaria; una sua amica d’infanzia, Nella, si è concessa ai soldati tedeschi per proteggere i giovani fuggiti in montagna. Lui stesso ha ucciso un compagno ferito per non farlo cadere nelle mani del nemico.
La sua ricerca del nome del traditore lo tiene ancora distante dai suoi concittadini che cercano di riprendere la vita normale dopo la guerra, con il ritorno al lavoro, l’interesse per la guerra di Corea, il delinearsi della lotta di classe contro i “padroni”, il ritorno alle feste nella loro componente religiosa e di svago.
Tra gli altri si delinea la figura di mastro Antonio a cui Bruno è particolarmente affezionato e che è considerato un sant’uomo. Pagare per gli altri è ciò che propone Antonio per vincere sull’inumanità della guerra.
Il finale a sorpresa porterà Bruno a scoprire il nome del traditore e ad accogliere la via del perdono scelta dai suoi concittadini per la ricostruzione della loro vita dopo gli orrori della guerra.
Scoperto un po’ per caso questo film, uno dei pochi a parlare del periodo della guerra civile italiana e delle sue conseguenze, mi ha folgorato per la sua profondità e semplicità.
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