paolp78
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domenica 13 novembre 2022
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azione, intrighi e propaganda
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Dopo il genere thriller, affrontato con “Rebecca – La prima moglie”, con questa che fu la sua seconda pellicola hollywoodiana, il maestro del brivido Alfred Hitchcock si cimenta nell’altro genere cinematografico di cui si occupò nel corso della carriera con la sua produzione cinematografica: lo spionaggio (al proposito molti non sanno che col terzo film americano Hitchcock esplorò anche il genere commedia leggera, compiendo un esperimento che è rimasto isolato nella carriera del grande regista).
L’opera è riuscitissima. La magnifica sceneggiatura rende la pellicola frizzante e scorrevole. Le atmosfere da film d’avventura prevalgono su quelle torbide che si respirano nei film di spionaggio, senza però che vengano meno gli intrighi ed i colpi di scena che caratterizzano questo genere cinematografico, i quali restano assolutamente presenti.
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Dopo il genere thriller, affrontato con “Rebecca – La prima moglie”, con questa che fu la sua seconda pellicola hollywoodiana, il maestro del brivido Alfred Hitchcock si cimenta nell’altro genere cinematografico di cui si occupò nel corso della carriera con la sua produzione cinematografica: lo spionaggio (al proposito molti non sanno che col terzo film americano Hitchcock esplorò anche il genere commedia leggera, compiendo un esperimento che è rimasto isolato nella carriera del grande regista).
L’opera è riuscitissima. La magnifica sceneggiatura rende la pellicola frizzante e scorrevole. Le atmosfere da film d’avventura prevalgono su quelle torbide che si respirano nei film di spionaggio, senza però che vengano meno gli intrighi ed i colpi di scena che caratterizzano questo genere cinematografico, i quali restano assolutamente presenti. Il risultato è un film coinvolgente e piacevolissimo.
Molto azzeccata e ben costruita anche la storia sentimentale tra i protagonisti Joel McCrea e Laraine Day, tra i quali scatta la giusta alchimia che supera lo schermo e arriva anche al pubblico.
Oltre a McCrea e alla Day, che se la cavano entrambi molto bene, ci sono nei ruoli di primo piano anche George Sanders, che per una volta non fa la parte del cattivo, e il grande Herbert Marshall in un ruolo chiave. Tra glia altri interpreti si ricordano Edmund Gwenn in una parte con un piccolo minutaggio, ma che resta particolarmente impressa, l’attore tedesco Albert Bassermann ed il caratterista italiano Eduardo Ciannelli, perfetto nella parte del cattivo.
Strepitosa la regia di Hitchcock che esibisce una tecnica davvero eccezionale. Molte le scene spettacolari come quella dell’aereo in cui si trovano i protagonisti che viene attaccato dalla nave da guerra tedesca, fino all’abbattimento e alla caduta in mare. Si ricordano anche altre scene fondamentali di grandissimo livello tecnico-registico, come quella dell’attentato omicida con la pistola nascosta dalla macchina fotografica, realizzata con una maestria davvero ammirevole, ed ancora quella piena di suspense e classicamente hitchcockiana girata sul campanile della cattedrale di Westminster.
La pellicola presenta anche chiari intenti propagandistici anti-nazisti, che diventano espliciti nel finale con l’ultima scena, molto ben riuscita, carica di enfasi, e realizzata col chiaro intento di diffondere nella società americana il messaggio interventista in aiuto del Regno Unito e delle altre democrazie europee.
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carloalberto
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sabato 6 novembre 2021
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tanto humor fuori luogo
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Una classica spy story incentrata su un intrigo internazionale, appartenente al periodo americano di Hitchcock, girata nel 1940, a conflitto iniziato, con i toni della commedia, che si abbandona nel finale alla retorica della pura propaganda politica, che suona come un appello implicito del regista inglese agli Stati Uniti ad entrare in guerra a fianco della madre patria in pericolo.
La trama, congegnata con il solito meccanismo a orologeria tipico dei film del maestro del brivido, soffre, tuttavia, di mancanza di credibilità per la scarsa o nulla verosimiglianza di alcune sequenze, nelle quali il protagonista sfugge rocambolescamente ai malvagi, che appaiono più macchiette comiche che spietati sicari di una potenza straniera.
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Una classica spy story incentrata su un intrigo internazionale, appartenente al periodo americano di Hitchcock, girata nel 1940, a conflitto iniziato, con i toni della commedia, che si abbandona nel finale alla retorica della pura propaganda politica, che suona come un appello implicito del regista inglese agli Stati Uniti ad entrare in guerra a fianco della madre patria in pericolo.
La trama, congegnata con il solito meccanismo a orologeria tipico dei film del maestro del brivido, soffre, tuttavia, di mancanza di credibilità per la scarsa o nulla verosimiglianza di alcune sequenze, nelle quali il protagonista sfugge rocambolescamente ai malvagi, che appaiono più macchiette comiche che spietati sicari di una potenza straniera.
Non manca la solita comparsata del regista all’inizio del film, che interpreta un passante che legge un giornale, e lo humor inglese, che condisce dall’inizio alla fine tutti i dialoghi, sebbene in modo eccessivo e soprattutto inopportuno e persino di dubbio gusto, considerato il periodo storico e gli avvenimenti che sconvolgevano in quel momento il mondo e la vita di milioni di persone in Europa ed a cui, peraltro, il film, pur travisandoli in una storia di pura fantasia, fa riferimento.
Stilisticamente perfetto, moralmente inaccettabile.
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il befe
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giovedì 9 aprile 2015
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capolavoro
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gianleo67
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venerdì 23 marzo 2012
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l'uomo che visse due volte
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Film dal registro british questo di Hitchcock che ricalca fedelmente la sua propensione all'intrigo ed allo humor. La trama è un pastiche di spy story e commedia d'avventura: uno yankee in trasferta europea per conto del pragmantico direttore dell'americano 'Globe' resta impigliato nella trama di un intrigo internazionale filonazista.Ovviamente all'inizio nessuno gli crede e grazie all'aiuto della bella di turno farà trionfare la verità anche se non la Pace. Hitchcock gioca anche qui con il tema del doppio (le iniziali dell'inviato americano sono J.J ovvero H.H; l'eminete professore pacifista 'ucciso' poi ricompare come ostaggio di una congrega di crucchi e rischia di morire di nuovo.
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Film dal registro british questo di Hitchcock che ricalca fedelmente la sua propensione all'intrigo ed allo humor. La trama è un pastiche di spy story e commedia d'avventura: uno yankee in trasferta europea per conto del pragmantico direttore dell'americano 'Globe' resta impigliato nella trama di un intrigo internazionale filonazista.Ovviamente all'inizio nessuno gli crede e grazie all'aiuto della bella di turno farà trionfare la verità anche se non la Pace. Hitchcock gioca anche qui con il tema del doppio (le iniziali dell'inviato americano sono J.J ovvero H.H; l'eminete professore pacifista 'ucciso' poi ricompare come ostaggio di una congrega di crucchi e rischia di morire di nuovo...) e della doppiezza (quella del pacifista Fisher doppiogiochista con ideale filonazista, quella del giornalista Holliott che usa metodi da controspionaggio) sempre sul filo di una tensione latente e impercettibile. Le invenzioni narrative sono geniali e spettacolari: memorabili 'il linguaggio in codice' delle pale del mulino nel campo olandese e la rocambolesca fuga dall'albergo del protagonista braccato dai finti poliziotti. Ovviamente non mancano passaggi inverosimili o confusi ma tutto è talmente veloce e compatto da rendere credibile e godibile l'insieme. Bravi e funzionali gli attori.Finale spettacolare da propaganda bellica.
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