Ennio Flaiano
Ogni anno di questi tempi, quando i film estivi vengono a riproporci la vecchia questione se il cinema possa essere considerata un’arte, succede la mostra del circolo romano a suggerirci una risposta affermativa. Stavolta il programma, oltre ai nomi indispensabili al decoro di simili manifestazioni (Eisenstein, Pabst, Piscator, Lang, Renoir), comprendeva anche dei ritorni insoliti e dei curiosi inviti. Il più importante degli inviti ci sembra quello fatto a Douglas Fairbanks. Abbiamo così salutato un attore del quale conservavamo un ricordo composto di rapide immagini: quasi a colori, per la loro vivezza. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4467 caratteri spazi inclusi) su 8 luglio 1950