Tutti a casa |
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Un film di Luigi Comencini.
Con Alberto Sordi, Eduardo De Filippo, Serge Reggiani, Martin Balsam, Nino Castelnuovo.
continua»
Guerra,
Ratings: Kids+13,
b/n
durata 120 min.
- Italia 1960.
MYMONETRO
Tutti a casa
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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C’è poco da rideredi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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sabato 11 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Luigi Comencini nel 1960 pone la sua autorevole firma di regista su questo film, da molti definito una commedia, quando invece è una pagina dell’Italia in guerra,nell’ultimo conflitto mondiale. Una pagina nera della nostra Storia non per le divise che i neri indossavano, ma nera, profondamente nera nei contenuti e nell’analisi che ancora oggi vede molti italiani divisi come allora. “Accade una cosa incredibile: i tedeschi si sono alleati con gli americani”, non è la battuta di Alberto Sordi, ma dell’ignaro sottotenente Alberto Innocenzi incredulo e stupito, tenuto all’oscuro di ciò che stava accadendo:L’armistizio. Qui Alberto resta Alberto,il personaggio che interpreta è lui l’incredulo di quello a cui assiste, nel 1943 aveva 23 anni! Quanti quel giorno dell’otto settembre 1943 devono averlo detto o pensato! L’esercito era allo sfascio, altro che Fascismo! L’Italia da pochi decenni, a malapena unita, è divisa in due parti, con tutti allo sbando. Il film è una rievocazione storica non una commedia, è il dramma di un popolo, è la fine dei giuramenti prestati. Tutti a casa? no i tre militari: l’ufficiale Innocenzi, il sergente Fornaciari (Martin Balsam) e il soldato Ceccarelli (Serge Reggiani) vorrebbero,come tanti tornare a casa, ma la guerra continua, anzi si apre su più fronti. Chi sono i traditori? Chi è il nemico da combattere? Chi bisogna fare prigioniero? Quali treni da prendere? Quali le strade da percorrere? E così attraversando un tunnel, che è simbolico, il tenente dice ai suoi pochi soldati che continua a comandare: “Non avrete paura del buio!”. E’ il futuron buio nel vuoto! Molti non hanno una divisa, comuni civili scambiati per brava gente! Il ritorno alla normalità non arriverà neanche con la Liberazione del 25 aprile 1945. Assistiamo in questo tristissimo film, vero nei fatti, realistico nella magnifica realizzazione, alla penosa storia di tre dei tantissimi militari in panni civili quei giorni,che purtroppo hanno segnato in maniera indelebile le pagine della nostra storia e del nostro Oggi. L’incontro di Alberto Innocenzi col padre,in arte il grande Edoardo De Filippo,è una pagina di vita vissuta in tante famiglie in quei maledetti giorni. Tutti bravissimi i protagonisti sia i principali sia le comparse. Ci si può divertire in sala, ma fuori, alla fine del film,ti porti dietro un tale malinconia, un forte turbamento,da restarne sconcertato e scioccato. Girato in bianco e nero il film rende certamente meglio tutte le scene, compresa la consumazione della polenta, tutti riuniti attorno ad un tavolo, a cui siede anche un vigliacco Americano,che ha trovato rifugio in casa di Fornaciari. Di tutti coloro che tentano di tornare a casa quanti se ne salveranno? Arriva per tutti,e non soltanto per il tenente A. Innocenzi, il momento di dire. “No,non si può stare sempre a guardare!”. Le ultime scene sono la riabilitazione non solo del tenente Alberto Innocenzi,ma dell’Italia tutta, il Giuramento di fedeltà prestato è Onorato, fosse così oggi per tutti coloro che siedono comodamente su comode poltrone e non stanno in trincea.chibar22@libero.it
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