Il viaggio -Reale ma anche metaforico- di due solitudini era stato meglio raccontato da Gitai nell'ormai vecchio "Berlin, Jerusalem". Qui, invece, la scena iniziale è inutilmente lunga e melensa, come pessima è la parte che impegna la Portman e l'altra attrice nel viaggio in macchina. Nè il resto aggiunge molto altro, anche ma non solo a causa di un didascalismo inutile, come nel dialogo tra Rebecca e il signore anziano, o nella scena in cui l'altra protagonista viene insultata.
Paradossalmente parlando, quella storia che racconta un ncontro tra due solitudini -Anch'esso reale e non metaforico, alla fine di "Berlin-jerusalem"- gli era riuscita meglio, anche se forse più difficile da raccontare. Già in "Eden" si distingueva solo Samantha Morton, ed "Alila" era stato pessimo. Speriamo che il prossimo "Ana Arabia" sia un pò meglio.
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