Io non ho paura |
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Un film di Gabriele Salvatores.
Con Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Aitana Sánchez-Gijón, Giuseppe Cristiano, Mattia Di Pierro.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- Italia 2003.
MYMONETRO
Io non ho paura
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Colori e tensione.di G. CiampagliaFeedback: 0 |
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Salvatores è molto bravo a far parlare le immagini, immagini che spesso esplodono di colori. La prima sequenza ti catapulta da un fosso buio ad un bellissimo, giallissimo, campo di grano. Poi scoprirò che siamo in Basilicata. I paesaggi sono mozzafiato. Incontro con un gruppo di bambini che giocano in campagna. C'è il capo del gruppo, quello che fa "il cattivo" e viene rispettato da tutti. Viene introdotto Michele, ragazzino di dieci anni, il più buono e introverso del gruppo. Michele corre con la sua bicicletta. I paesaggi sono sempre suggestivi, anche se a volte ridondanti, al limite dal diventare inutili, per quanto belli. Michele si imbatte in una buca coperta che nasconde un bambino, segregato. Scappa, ha paura. A casa, nella notte e sotto le lenzuola, riversa le sue fantasticherie infantili su un quaderno: li sopra scriverà la storia di questo incontro improvviso. Il film lo si vede attraverso gli occhi di Michele. Poi c'è la famiglia: un padre baffuto, la mamma "mediterranea" (bellissima), la sorellina. Meravigliose immagini continuano a mostrarsi, quasi fossero fotografie, fotografie di un racconto illustrato. Michele scopre che i suoi genitori fanno parte della banda di persone che ha nascosto quel bambino. Non sa perché, ma vuole aiutarlo. Si crea un legame tra coetanei. Nel frattempo i genitori e la banda seguono alla TV l'evolversi delle ricerche. La tensione resta sempre alta, e non mancano un paio di forti sussulti. Icone (il papà del sud, il milanese, l'allevatore di maiali), immagini, simboli (gli animali morti e non). Il finale non mi conquista, ma il film resta una storia coinvolgente e ben raccontata.
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