Io non ho paura

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Un film di Gabriele Salvatores. Con Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Aitana Sánchez-Gijón, Giuseppe Cristiano, Mattia Di Pierro.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 95 min. - Italia 2003. MYMONETRO Io non ho paura * * * 1/2 - valutazione media: 3,57 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
g. ciampaglia
colori e tensione. Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Salvatores è molto bravo a far parlare le immagini, immagini che spesso esplodono di colori. La prima sequenza ti catapulta da un fosso buio ad un bellissimo, giallissimo, campo di grano. Poi scoprirò che siamo in Basilicata. I paesaggi sono mozzafiato. Incontro con un gruppo di bambini che giocano in campagna. C'è il capo del gruppo, quello che fa "il cattivo" e viene rispettato da tutti. Viene introdotto Michele, ragazzino di dieci anni, il più buono e introverso del gruppo. Michele corre con la sua bicicletta. I paesaggi sono sempre suggestivi, anche se a volte ridondanti, al limite dal diventare inutili, per quanto belli. Michele si imbatte in una buca coperta che nasconde un bambino, segregato. [+]

[+] brasile (di georgia)
[+] brava (se ti va rispondi) (di elena m.)
[+] recensione molto bella, km il film in fondo! (di pasina89!!)
[+] brasile (di alessia95)
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antonella martedì 31 ottobre 2006
io non ho paura Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

C’era una volta un paese del Sud baciato dal sole e le cui messi biondeggiavano sotto un immenso cielo blu, appena striato da bianche nuvole.C’era un bambino di dieci anni, bruno di capelli e di carnagione, dal profilo fiero e sicuro.Vicino al paese, lì dove le spighe sono più bionde che mai, dove sono più fitte, quasi impenetrabili, c’era una casa abbandonata. Accanto alla caasa diruta c’era un buco, nero e profondo come la più cupa disperazione. Dentro al buco c’era un bambino, biondo e spaventato come una bestiola ferita. Il bambino era cieco dalla paura e per la luce alla quale non era più abituato. Lo avevano gettato lì degli esseri che sembravano persone perchè avevano le fattezze degli umani, assomiglaivano così tanto ş mamma e papà. [+]

[+] ottima recensione (di anonimo131965)
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aristoteles martedì 23 febbraio 2016
grano e sentimenti Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

A mio avviso è il miglior film di Salvatores,anche più di "Mediterraneo" che pure mi era piaciuto tanto.
Tutto è curato nei dettagli:l'uso dei colori,la campagna,i rapporti familiari,i dialoghi.
I sentimenti puri reggono tutta l'impalcatura ben costruita: l'ingenuità ed il grande cuore dei più piccoli,il coraggio dell'incoscienza,la giustizia
Michele ,sopratutto,entra nei nostri cuori.
Buono e povero,"respira" la vita senza sosta,diventando il grande eroe di una piccola favola moderna.
Quando,con 500 lire(che nostalgia) compra il pane al bambino incatenato,fa scendere quasi la lacrimuccia. [+]

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giannies giovedì 3 settembre 2015
meravigliosamente realistico Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Salvatores riesce ad entrare nella psicologia di un bambino di dieci anni che, annoiato dalla monotonia del suo piccolo borgo di paese, si diletta nel fare amicizia con uno strano ragazzino della sua età che passa le sue giornate imprigionato all'interno di una buca. Michele stesso, il protagonista, scoprirà che il bambino non è altro che un ostaggio tenuto nascosto da suo padre e i suoi "amici". Il film narra della cattiveria da cui certi esseri umani sono pervasi e che un ragazzino come Michele non riesce a comprendere. Un ragazzino che accumula il suo coraggio non solo attraverso il tipico senso di personificazione "infantile" verso quelli che possono essere considerati supereroi, modelli da seguire, che rappresentano il fulcro di doti e virtù; ma anche per poter alimentare ciò che può definirsi una solida amicizia, fatta di promesse, atti misericordiosi e fiducia. [+]

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pesciolone martedì 15 aprile 2008
grandioso Valutazione 2 stelle su cinque
45%
No
55%

Dal romanzo di Niccolò Ammaniti. Michele, dieci anni, vive in un paesino, anzi, proprio quattro case, della Basilicata. Con la sorella più piccola e altri amici scorrazza in bicicletta nelle stradine in mezzo al grano. A casa c’è la mamma e il papà fa il camionista, ed è uomo “tutto core”. Incuriosito da una porta di lamiera vicino a una casa diroccata, Michele la apre e vede un buco, e in fondo un piede che esce da una coperta. Dopo lo spavento iniziale torna sul luogo e scopre che quel piede appartiene a un bambino come lui, biondo e delicato, quasi cieco per il buio, ridotto a una larva. Non riesce a immaginare un rapimento. Nelle successive visite gli porta da mangiare, gli parla, gli ridà una speranza. [+]

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bezdomny martedì 22 marzo 2005
sacrificio Valutazione 1 stelle su cinque
13%
No
87%

Un impegnativo esercizio di equilibrismo compositivo eseguito maldestramente. Salvatores tenta di proiettare la vicenda evolutiva del decenne Michele in una dimensione fortemente chiaroscurale, ma la modulazione delle tonalità, l'alternanza di temi e suggestioni, sfondi e primi piani risulta forzata e schematica. La triangolazione tra avventura di scoperta preadolescenziale, gangster movie rustico e racconto dark per bambini è condotta in modo assai rigido e spigoloso, e a risentirne è il disegno complessivo del film, principiato a mano libera e ultimato col normografo. Se la prima parte - assolata e biondeggiante - è infatti dedicata all'irrequieta esuberanza delle prove preadolescenziali, la seconda - plumbea ed autunnale - carambola tra improbabili baruffe malavitose e tetraggini vistosamente posticce. [+]

[+] grande (di kal-el)
[+] sei ridicolo (di kronos)
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lorenzo martedì 11 novembre 2003
che tanto scivolano via Valutazione 1 stelle su cinque
10%
No
90%

Tanti e di recente i film italiani che ci scivolano via dalla testa e dalla memoria col beneplacido del ministro che finanzia. Ovviamente non la penso come Farinotti perchè il film, e non è una novità, mi dice poco. Credo anzi che le energie andrebbero indirizzate alla conservazione del patrimonio già consegnato, come squisita testimonianza culturale, e senza quella necessità di dare, contribuire, coinvolgere le masse educando e resistendo. Un po' come gli amanuensi nel Medioevo

[+] mi spighi? (di alessia95)
[+] non è tutt' oro quel che luccica... (di chicca76)
[+] vergognati (di trammina93)
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