Se il precedente "La maschera di Zorro" era un film godibile, ritmato e ben proporzionato(merito per metà del regista Campbell e della coppia di screenplayer Rossio-Elliott e per l'altra metà degli attori e dei cascatori), in questo rimane la buona regia di Martin Cambpell, che Dio lo tenga in vita il più possibile, sicuramente una buona squadra di controfigure sia nei combattimenti, che di stuntmen, Banderas e la Jones riprendono i loro personaggi, mentre la coppia Ted Elliott e Terry Rossio, sceneggiatori della Disney, che sempre all'altezza di ogni compito sono stati sostituiti nella sceneggiatura(ma non nella soggetto) con i giovenchi Alex Kurtzman e Roberto Orci che infondono più pomposità alle scene d'azione, più dialoghi scontati e decisamenti fuori tempo per il 1850. A Hollywood sembra che non abbiano ancora capito, la coppia Kurtzman-Orci reduce dal successo di The Island è stata reclutata per questo seguito, come se con una sceneggiatura cinematografica alle spalle, si possa essere in grado di mettere in piedi una storia credibile, divertente e dal buon ritmo. Kurtzman e Orci vanno bene solo per roba come Trasformers, le battutine idiote tanto le gradiscono solo i ragazzini patiti del linguaggio scurrile e allusionistico. E pensare che quel leghista padano di Armando Fumagalli nel suo dizionario gli ha dato quattro stelle... che desolazione.
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