Davanti agli occhi |
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Un film di Vadim Perelman.
Con Uma Thurman, Evan Rachel Wood, Eva Amurri Martino, Gabrielle Brennan, Brett Cullen.
continua»
Titolo originale The Life Before Her Eyes.
Thriller,
durata 90 min.
- USA 2007.
- Mediafilm
uscita venerdì 2 gennaio 2009.
MYMONETRO
Davanti agli occhi
valutazione media:
2,51
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La morte negli occhidi doctor LoveFeedback: 0 |
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domenica 15 febbraio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La morte in faccia: una frase fatta, di uso comune, che prende corpo improvvisamente di fronte alle due protagoniste adolescenti. Il momento in cui la fine sembra a un passo rappresenta un terreno fertile per il cinema, che lo ha esplorato spesso in cerca di momenti di suspence e immedesimazione; trasversalmente vengono in mente eroici episodi di war-movies, gesta di serial killer più o meno strampalati, catastrofi e incidenti di varia natura. Una sensazione diversa la offre però la vera e propria scelta tra la vita e la morte quando si impone improvvisamente nel mezzo della vita quotidiana. È il momento culminante e insieme il perno spaziale e temporale di tutta la narrazione, quasi un buco nero nel quale finiscono tutte le altre scene, spalmate nel tempo. Il film è un mosaico: una composizione di personaggi, di storie, di temi, di inquadrature, di stili; una tal moltitudine di elementi non è sempre semplice da amalgamare, e presenta il rischio di confusione e di scarso approfondimento. Così non accade, ed è merito di una regia rigorosa, quasi documentaristica, ben lontana dai canoni “drammatici” hollywoodiani”. Del resto Davanti agli occhi non è Elephant, e il tema sociale viene appena sfiorato per concentrarsi invece da un lato sui tormenti della (presunta) sopravvissuta, e dall’altro sullo sviluppo del rapporto tra le adolescenti, fino all’enigmatica scelta di sacrificio. Il taglio introspettivo ma allo stesso tempo distaccato dà una sensazione irreale di fronte soprattutto al complesso dramma della tormentata protagonista, che pur sfiorando spesso territori onirici e visionari, finisce per risultare eccessivamente freddo e poco coinvolgente, così come la fotografia, eccessivamente ricercata e presuntuosa al limite della “natura morta”. Più riuscito è l’intreccio dell’amicizia tra le adolescenti, che evitando luoghi comuni riesce a mostrare la profondità del sentimento che le lega malgrado le differenze di carattere e di educazione, rendendo tragicamente credibile la scelta che si troveranno ad affrontare. Uma Thurman non è nella sua forma migliore all’interno di un personaggio difficile e che non dà merito alle sue capacità dimostrate altrove e ciò non può che incidere sul giudizio complessivo del film, sicuramente positivo considerando l’originalità della struttura e l’accuratezza della realizzazione ma che nel complesso lascia insoddisfatti proprio a causa del difficile coinvolgimento emotivo, non smosso nemmeno dal mal riuscito finale a sorpresa, che sovverte i piani della storia senza aggiungere nuove chiavi di lettura o stimolare riflessioni alternative. Ai titoli di coda comunque si ha la sensazione di aver assistito ad uno spettacolo fuori dalle righe, intelligente e coraggioso quanto basta per meritare più successo di quanto non ne abbia avuto. Voto 6,5
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