Tutti a casa |
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Un film di Luigi Comencini.
Con Alberto Sordi, Eduardo De Filippo, Serge Reggiani, Martin Balsam, Nino Castelnuovo.
continua»
Guerra,
Ratings: Kids+13,
b/n
durata 120 min.
- Italia 1960.
MYMONETRO
Tutti a casa
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il sapore del cinema di una voltadi giorgioFeedback: 0 |
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domenica 17 agosto 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non voglio dilungarmi troppo a dire cose risapute su questo grande film; cose che del resto vedo benissimo espresse in questo forum e alle quali io non avrei la capacità di aggiungere nulla. Mi permetto di rilevare due elementi artistici fondamentali che fanno meritare al film una menzione speciale: 1) Il realismo, inteso come rappresentazione DISINCATATA sulla storia. Il personaggio di Sordi, piccolo borghese entusiasta della guerra, si trova coinvolto in un 'viaggio di formazione' in cui deve imparare amaramente a BASTARE A SE STESSO; a contare sulle sua capacità di ARRANGIARSI. Dovrà imparare ad essere l'italiano di tutti i tempi, il SENZA PATRIA, l'eterno Bertoldo perennemente disincantato sui potenti. Il film concede a Sordi una 'chanche' di riscatto, nel combattimento contro i tedeschi nell'insurrezione di Napoli del 28 settembre 1943. Ma il suo è un VOLONTARIATO SOLITARIO, di uno SRADICATO che ha già perso la PATRIA. La parabola conclusiva del viaggio sembra questa: la dossoluzione dell'esercito italiano dell'08 settembre rivela l'incapacità atavica degli italiani di FARE CORDATA. In questo senso, il senso del finale, che segue un racconto che è il concatenersi dello sfacelo di un esercito, è: gli italiani potranno essere capaci di eroismo individuale (come Sordi a Napoli); ma non saranno un esercito, perchè NON SANNO FARE SQUADRA. 2) LO SPIRITO PICARESCO DEL RACCONTO: Correlato ad un raconto il cui tema è incentrato sulla fine di una solidarietà (quella dell'esercito), è l'intonazione tipicamente picaresca del film. Dopo che l'08 settmebre è la celebrazione della fine di qualsiasi illusione di proiettare la Storia italiana al SUBLIME e all'IDEALE, quello che resta della Storia è una grande COMMEDIA UMANA, dove i caratteri più disparati si incontrano e le possibilità si incrociano e si combinano con possibilità infinite (Sordi tradisce gli amici con la donna che trasporta farina, i tedeschi che si alleano con gli americani...). Un grande film, da vedere e da meditare.
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