Il film uscito nel 1953 è ambientato nell'URSS dominata dal comunismo, con al potere Stalin, la regia è di Delmer Daves buon regista della vecchia Hollywood, specializzato in western (L'amante indiana, L'ultima carovana, Quel treno per Yuma) ma con con incursioni anche in altri generi (un successo famoso fu Scandalo al sole, anche per il notissimo leitmotiv musicale di Max Steiner).
Il giornalista americano Philip (Clark Gable) corrispondente a Mosca, si innamora, ricambiato, di Marya (Gene Tierney) danzatrice classica, i 2 pur conoscendo le difficoltà di espatrio si sposano all'ambasciata americana con testimone un amico giornalista: Steve (Kenneth More, noto attore inglese, Frontiera a Nord-Ovest, Affondate la Bismark)). In viaggio di nozze a Tallin sul Baltico conoscono un'altra coppia Denny (Richard Haydin) un tecnico inglese che si era sposato durante la guerra con la russa Svetlana e sono ritornati per un viaggio. Denny viene espulso perché ha fatto delle fotografie non autorizzato, Svetlana rimane in URSS, dopo un anno di attesa concedono l'espatrio a Philip e a Marya, ma non a Svetlana, in realtà è una trappola all'aereoporto fanno partire il giornalista con un provvedimento di espulsione e non Marya. Philip andato in Cornovaglia a trovare l'amico Denny e progetta di ritornare a Tallin via mare, ed informato dai messaggi trasmessi via radio da Steve riportare le 2 donne in Occidente. Compra una barca e con l'aiuto di un marinaio Joe (Bernard Miles caratterista inglese ve lo ricordate nella parte del terrorista cattivo in L'uomo che sapeva troppo?) che partecipa all'impresa, arrivano nelle vicinanze di Tallin e finalmente dopo alcune vicissitudini e colpi di scena riescono ad imbarcare le due mogli.
Il film induce ad alcune riflessioni, è stato accusato di ingenuità cinematografica, ma in una critica letteraria e cinematografica dominata da comunisti era difficile raccontare senza essere criticati le angosce prodotte dalla dittatura di uno dei più grandi criminali della Storia come Stalin, si potrà parlare male di lui solo dopo il 1956 quando anche in URSS venne demolito il mito di Stalin. Però il film è datato ed ingenuo, mette in luce gli solo gli aspetti ridicoli o vessatori burocratici della dittatura. In realtà quello era ancora l'aspetto meno sgradevole, solo anni dopo si porterà a conoscenza di tutti, i milioni di morti nei Gulag o le fucilazioni di massa, così bene descritti in Arcipelago Gulag. Però il film è gradevole da vedere (attualmente è reperibile in DVD) , le scene dell'imbarco clandestino sono avvincenti e gradevolemente descritte, c'è suspence a sufficienza, gli attori sono bravi e tra essi eccellono Clark Gable e Gene Tierney.
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