A viso aperto |
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Un film di George Seaton.
Con Rock Hudson, Dean Martin, Susan Clark, Donald Moffat
Titolo originale Showdown.
Western,
durata 99 min.
- USA 1973.
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romantico westdi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 22 ottobre 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Showdown"(1973)è, tra l'altro , l'ultimo film del regista George Seaton, che muore nel 1979 a 68 anni di età. Due amici, di cui uno è sceriffo, l'altro rapinatore di treni(così va la vita, per la "filosofia" western, nel senso che è più che altro "la fatalità a disporre le cose", per dirla con Aznavour, armeno-francese, ma anche, appunto, nella filosofia del West.. Ma erano anche innamorati della stessa donna e i sentimenti forti, come noto, rimangono decisamente tali, inflessibili.C'è anche una sorta di regolamento dei conti finale, con l'intervento dei complici di Billy(il vilain), alla ricerca del bottino, ma non si arriva, ovviamente a una sfida"all'oK Corral", perché ciò sarebbe contro l'etica dell'amicizia e contro la logica del film, che vedrebbe una prevalenza decisa di un personaggio sull'altro. Decisamente un film romantico, per le tensioni sentimentali che lo attraversano, per il carattere"decadente"del finale ma anche giù del "sottofinale"che lo prepara e che incardina la storia verso una conclusione dolorosa, se non"tragica"(nella tragedia c'è bisogno di dei e di eroi, dove questi ultimi sono comunque personalità superiori a quelle che abbiamo in questo film), sottolineata da una rara capacità anche proprio a livello di fotografia e di scenografia(ma anche la sottolineatura musicale aiuta, certamente)nel cogliere il paesaggio,m gli elementi naturali che naturalmente non possono essere un mero"corredo", un"accidente", tanto più in the wild West... Si aggiunga il fatto che i due interpreti principali, i bravi Rock Hudson(lo sceriffo, certo non poteva essere i, vilain...)e Dean Martin(il bandito, come"da copione")sono(erano, per meglio dire) ormai in quell'età limininale che prelude aalla vecchiaia, per cui la situazione è densa di ricordi, di suggesitoni che rimandano al passato, decisamnete. Si aggiunga la figura di Susan Clark, brava attrice sempre, nel ruolo della moglie dello sceriffo, che però per anni è stata indecisa tra i due amici e che, in qualche modo , sarà o meglio resterà indecisa fino alla fine del film, come sembra opportuno in questi casi. Un film che, ben più di altri, senza cedere alle suggestioni da"spaghetti western", di tradizione europea(italiana e spagnola, solo tangenzialmente mexicana)e neppure da"Blue Soldier", insomma l'antiwestern che rivaluta i nativi americani(che qui entrano solo pochissimo, incidentalmente, nel film), mantiene la tradizione del west , ma ne mostra anche quasi le "crepe"(la modernizzaizione introdotta dall'avvento della ferrovia ma anche un modello antidiluviano ora, ma allora nuovissimo di lavatrice...), preparando l'avvento di qualcosa d'altro che è destinato(ancora una volta il fatalismo)a sopraggiungere, senza possibilità che venga bloccato o neppure intralciato... El Gato
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