Primo amore [7] |
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Un film di Matteo Garrone.
Con Vitaliano Trevisan, Michela Cescon
Drammatico,
durata 100 min.
- Italia 2004.
MYMONETRO
Primo amore [7]
valutazione media:
2,61
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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primo amore: mangiare l'altrodi alessandro pesceFeedback: 0 |
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martedì 2 marzo 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PRIMO AMORE di Matteo Garrone La patologia che affligge l'orafo vicentino Vittorio impedendogli una vita sessuo-sentimentale serena, non ha nulla a che vedere con quella che gli psicologi chiamano " sindrome di Pigmalione" ( ossia la tendenza a rifinire modellare la persona amata in modo oggettivo ), è, invece, una degenerazione narcisistica via transfer per cui un uomo assume per profondi motivi inconsci un modello fisso soggettivo che diventa "condicio sine qua non" e che soprattutto gli consente non di amare ma di " mangiare " l'altro.Nella fattispecie Vittorio cerca una donna iper magra probabilmente perchè rappresenta lo stato puro , scremato da tutto il superfluo, così da riprodurre ( ce lo suggerisce anche pedantemente e didatticamente la sceneggiatura)il risultato della lunga lavorazione e fusione che mena all'oro puro,insomma il mestiere suo e dei suoi avi. Trattasi di caso estremo ma se proviamo per un attimo a non considerare gli eccessi, plausibilmente riusciremo a specchiarci in lineee generali nel problema delle manie.Come negare, infatti, che capita a molti di voler trasformare e fagocitare la persona amata perchè assomigli a qualcosa che noi vorremmo e che non è.Avviene soprattutto quando non amiamo veramente ma siamo innamorati dell'amore, della situazione o di noi stessi. in questo film di Garrone non c'è traccia di melò che era la nota dominante del precedente lavoro, L'imbalsamatore. Qui è tutto nudo e crudo,scientificamente reale ma proprio per questo più freddo e distante sebbene più preciso, nella storia, nelle immagini nelle scelte degli interpreti. Rimane, e non è poco per il cinema italiano, la voglia ( non gratuita) di sgradevolezza, di livido, di ruvido,si apprezza inoltre la rappresentazione molto giusta della provincia,e la sincerità con la quale si sbatte in faccia l'egoismo dei sentimenti. S. ----
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