great steven
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giovedì 14 maggio 2015
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avventuriero e autrice nella foresta equatoriale.
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ALL'INSEGUIMENTO DELLA PIETRA VERDE (USA, 1984) diretto da ROBERT ZEMECKIS. Interpretato da MICHAEL DOUGLAS, KATHLEEN TURNER, DANNY DEVITO, ZACK NORMAN, ALFONSO ARAU, MANUEL OJEDA, HOLLAND TAYLOR, MARY ELLEN TRAINOR
Una scrittrice di romanzi rosa intrisi di avventura è chiamata dalla sorella, il cui marito è stato brutalmente trucidato e fatto a pezzi in Colombia, per chiederle di portare nel paese sudamericano una busta da lei inviatale contenente una mappa del tesoro, pena la sua morte per mano dei medesimi carnefici responsabili della scomparsa violenta del consorte. Giunta in una stazione dispersa nella giungla tropicale, la donna sale sull’autobus sbagliato e rischia la vita per colpa di un sicario, ma è salvata da un simpatico e costante avventuriero che saprà guidarla verso la salvezza della sorella e soprattutto nel luogo dove il misterioso tesoro (una pietra verde di inestimabile valore) è sepolto.
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ALL'INSEGUIMENTO DELLA PIETRA VERDE (USA, 1984) diretto da ROBERT ZEMECKIS. Interpretato da MICHAEL DOUGLAS, KATHLEEN TURNER, DANNY DEVITO, ZACK NORMAN, ALFONSO ARAU, MANUEL OJEDA, HOLLAND TAYLOR, MARY ELLEN TRAINOR
Una scrittrice di romanzi rosa intrisi di avventura è chiamata dalla sorella, il cui marito è stato brutalmente trucidato e fatto a pezzi in Colombia, per chiederle di portare nel paese sudamericano una busta da lei inviatale contenente una mappa del tesoro, pena la sua morte per mano dei medesimi carnefici responsabili della scomparsa violenta del consorte. Giunta in una stazione dispersa nella giungla tropicale, la donna sale sull’autobus sbagliato e rischia la vita per colpa di un sicario, ma è salvata da un simpatico e costante avventuriero che saprà guidarla verso la salvezza della sorella e soprattutto nel luogo dove il misterioso tesoro (una pietra verde di inestimabile valore) è sepolto. Sulla scia dell’inedito filone avventuroso inaugurato definitivamente con lo spielberghiano I predatori dell’arca perduta (1981), è un autoironico film d’azione con numerose scivolate nella commedia programmata che ha determinato, per il trio di interpreti principali, un trampolino di lancio veramente considerevole, consegnandoli all’immaginario collettivo USA e alla notorietà presso gli ambienti di Hollywood. Un M. Douglas agile, con la battuta pronta e sempre attivo nell’evitare i pericoli più insidiosi e spaventosi; una K. Turner leggermente imbranata ma senza dubbio notevole per il carico di allegria e sinuosità che irradia intorno a sé, un D. DeVito, infine, che cerca di disobbedire ai propri superiori riuscendo però a distinguersi per una portata eccellente di buffoneria paradossale e umorismo raffinato. È anche la prima opera di successo (soprattutto per quanto riguarda gli incassi, meno a livello critico) di R. Zemeckis, che negli anni successivi riuscirà a mettere a segno degli autentici colpacci come Chi ha incastrato Roger Rabbit? e il magnifico Forrest Gump. L’ambiente della foresta equatoriale gioca un ruolo decisivo nella definizione di una vicenda zeppa di colpi di scena che perde solamente qualche frammento per strada dimenticando di approfondire dettagliatamente la psicologia dei personaggi (ma per il genere in questione è un passo pressoché inevitabile) e di centrare una rivoluzione narrativa davvero necessaria ed efficace. Ma per il resto una dose immensa di umorismo autoreferenziale e un carico pimpante di fisicità espressiva ne fanno un prodotto godibile per un pubblico alquanto vasto, sia di adulti che di ragazzi. Alcuni critici d’oltreoceano hanno individuato nella recitazione della coppia Douglas-Hunter qualche paragone non troppo distante con la sintonia eccellente ravvisata numerosi anni prima nei film dove recitarono insieme Spencer Tracy e Katharine Hepburn, ma il paragone, a dirla tutta, regge un peso troppo gravoso: erano indubbiamente migliori e più preparati a dividere la scena i due divi del cinema hollywoodiano che calcarono le scene prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ciò non toglie, però, che questo film presenti una trama abbastanza avvincente e originale e che riesca a divertire senza ricorrere a forzature né ricattare lo spettatore con sequenze mozzafiato abbondanti che avrebbero piuttosto rischiato di sovraccaricare (e anche compromettere) la credibilità della storia. Conquistò due Golden Globe alla cerimonia del 1985: miglior film commedia o musicale e migliore attrice in un film commedia o musicale (Turner). Douglas figura pure come produttore esecutivo. I tre interpreti fondamentali ritornarono poi a condividere il teatro in un seguito uscito l’anno dopo, intitolato Il gioiello del Nilo.
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elgatoloco
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lunedì 5 settembre 2016
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uno dei migliori zemeckis
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"Romancing the Stone"rivela, non meno anzi più di altri film la natura registica-autoriale di Zemeckis, tra diègesi marcata, "iniziazione"(la scrittrice di love-stories che forse vive per la prima volta una storia d'amore, che, tra un capitombolo e un'altra avventura, superando la paura, diviene forte e vera donna, ma anche, nel contempo, che racconta -scrive di sé nell'avventura del film), humor(tutto è risolto umoristicamente, dalla smitizzazione dell'eroe"salvatore"interessato ai soldi che torna ad essere veramente(per la prima volta, forse?)vero eroe salvatore al ladro-profittatore che non ne imbrocca una(un Danny De Vito in una delle sue prove migliori come attore, prima della prova travolgente in"The War of Roses")sempre gabbato dalla sorte come anche da altri più furbi e forti di lui.
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"Romancing the Stone"rivela, non meno anzi più di altri film la natura registica-autoriale di Zemeckis, tra diègesi marcata, "iniziazione"(la scrittrice di love-stories che forse vive per la prima volta una storia d'amore, che, tra un capitombolo e un'altra avventura, superando la paura, diviene forte e vera donna, ma anche, nel contempo, che racconta -scrive di sé nell'avventura del film), humor(tutto è risolto umoristicamente, dalla smitizzazione dell'eroe"salvatore"interessato ai soldi che torna ad essere veramente(per la prima volta, forse?)vero eroe salvatore al ladro-profittatore che non ne imbrocca una(un Danny De Vito in una delle sue prove migliori come attore, prima della prova travolgente in"The War of Roses")sempre gabbato dalla sorte come anche da altri più furbi e forti di lui. Anche un gioco tra "ordine"e"Caos", tra "destino"e"caso", raccontato con colori lussureggianti, quelli della"selva"e"giungla"made in Colombia, tra alligatori, serpenti(risparmio allusioni "freudiane"al simbolo"serpentino"in rapporto alla scrittrice dapprima imbarazzata, anche perché...non sono freudiano) e altro, con un pendant decisamente improntato all'intelligenza(quella che caratterizza ogni film zemeckisiano, in realtà), che si pone come metafilmico, volendo, in ogni momento, anche quando sembra decisamente orientato verso la narrazione, appunto, di un film d'avventura, diremmo di"pura avventura", quando, al di là di mitizzazioni, sappiamo benissimo che la"pura avventura"non esiste(Dumas non è"pura avventura", per esemplificare in modo spero abbastanza chiaro)...Un"play", con dei"undergames"(ossia un gioco complessivamente inteso, con dei"sottgiochi"regolamentati), che, intelligenza a parte, anzi no, proprio in virtù della stessa, è anche"puro divertimento", sempre che si intenda con questo lemma qualcosa che dall'intelligenza non è separabile. Molto interessante anche il fatto che il pre-testo della storia, ossia il viaggio in Colombia(la sorella della scrittrice è stata rapita, il cognato è stato ucciso), ben presto si perda e non si"ravvivi"più di tanto neppure quando la sorella riappare. Kathleen Turner e Michael Douglas vanno benissimo nei rispettivi ruoli, 'di Danny De Vito si è già detto. El Gato
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