carpediem
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lunedì 7 maggio 2007
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coraggio per vivere e vendetta per morire!..
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Unico..inimitabile...assolutamente perfetto in ogni suo dettaglio!Il Corvo è un film che racchiude lo stile di chi sa essere quello che vuole..Tetro all'occorrenza ma allo stesso tempo è il richiamo alla vita...all'amore...alla giustizia che anche se al sapore della vendetta sa essere pulita!E' la ricerca di quel sole che non splende mai..E' quell'amore che non ha limiti...E' quella speranza che nessuno dovrebbe mai perdere...Dall'oltretomba si può continuare a vivere..nel cuore di chi ama!la violenza si tinge di giustizia feroce..Eric è l'impersonificazione di ogni spirito ribelle..guerriero audace e dannato..Il giustiziere che insegue il male per distruggerlo.. Il Killer dei Killer...Una cosa è certa, l'Angelo della Morte ha fatto giustizia regalandoci emozioni uniche!E' stato quell'eroe che ognuno di noi nasconde in sè stesso e che forse non tutti riusciranno a tirare fuori, ma che almeno una volta, seppur virtualmente, ognuno di noi è riuscito a sentirlo urlare dentro.
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Unico..inimitabile...assolutamente perfetto in ogni suo dettaglio!Il Corvo è un film che racchiude lo stile di chi sa essere quello che vuole..Tetro all'occorrenza ma allo stesso tempo è il richiamo alla vita...all'amore...alla giustizia che anche se al sapore della vendetta sa essere pulita!E' la ricerca di quel sole che non splende mai..E' quell'amore che non ha limiti...E' quella speranza che nessuno dovrebbe mai perdere...Dall'oltretomba si può continuare a vivere..nel cuore di chi ama!la violenza si tinge di giustizia feroce..Eric è l'impersonificazione di ogni spirito ribelle..guerriero audace e dannato..Il giustiziere che insegue il male per distruggerlo.. Il Killer dei Killer...Una cosa è certa, l'Angelo della Morte ha fatto giustizia regalandoci emozioni uniche!E' stato quell'eroe che ognuno di noi nasconde in sè stesso e che forse non tutti riusciranno a tirare fuori, ma che almeno una volta, seppur virtualmente, ognuno di noi è riuscito a sentirlo urlare dentro...
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margi
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venerdì 16 gennaio 2009
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non può piovere per sempre..
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Il mio film preferito da sempre, visto e rivisto tante volte da saperlo tutto a memoria..Un capolavoro raro,nero,duro,cattivo eppure dolcissimo, dolcissimo nel gatto di Eric,nell'affetto per Sara,nella ramanzina a Darla,nel rapporto con il poliziotto.La giustizia di un fantasma,l'amore di questo fantasma per la sua Shelly e l'odio di questo fantasma per coloro che li hanno separati,così per gioco.La vendetta qui sembra buona,giustificata,pulita,e non possiamo che dar ragione al Corvo,sperando che sia sempre più sadico e violento con i suoi assassini..E forse segretamente sperando che un giorno anche noi potremo tornare e dire ciò che pensiamo a qualcuno a cui non l'abbiamo mai detto!
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vermilion
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giovedì 1 febbraio 2007
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non é la sorella!!
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sarah non é la sorella di shelly,la ragazza del "corvo"ma é solamente amica di entrambi,come specifica anke lei in una battuta del film!!!!!!cmq a me é piaciuto moltissimo...splendide alcune scene indimanticabili come la "nascita "della maschera di eric o i dialoghi con il poliziotto!!!!!!vermilion
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(di nick)
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alex41
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sabato 26 febbraio 2011
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il miglior film di brandon lee
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Il figlio di Bruce Lee interpreta Eric, una rockstar che dopo essere stato ucciso insieme alla fidanzata, viene riportato in vita dal regno dei morti da un corvo per portare a termine la sua vendetta, ovvero eliminare chi lo ha ucciso. Questa è la sintesi della trama, ora passiamo al sodo: io trovo il film veramente molto bello anche perchè ha quel fascino da film dark e cupo che ne fanno un film veramente affascinante: le scenografie sono fantastiche e lo stesso vale per l'atmosfera che si respira: personaggi in nero e luoghi oscuri, musiche eccellenti dei Joy Division e i Cure e anche la splendida regia di Proyas e anche gli attori se la sono cavata molto bene, sia Brandon Lee (pace all'anima sua) che anche Michael Wincott e Ernie Hudson.
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Il figlio di Bruce Lee interpreta Eric, una rockstar che dopo essere stato ucciso insieme alla fidanzata, viene riportato in vita dal regno dei morti da un corvo per portare a termine la sua vendetta, ovvero eliminare chi lo ha ucciso. Questa è la sintesi della trama, ora passiamo al sodo: io trovo il film veramente molto bello anche perchè ha quel fascino da film dark e cupo che ne fanno un film veramente affascinante: le scenografie sono fantastiche e lo stesso vale per l'atmosfera che si respira: personaggi in nero e luoghi oscuri, musiche eccellenti dei Joy Division e i Cure e anche la splendida regia di Proyas e anche gli attori se la sono cavata molto bene, sia Brandon Lee (pace all'anima sua) che anche Michael Wincott e Ernie Hudson. Sembra quasi un fumetto dark con una ottima fotografia stile Dylan Dog e Tim Burton e una pellicola violenta quanto basta senza esagerare troppo sugli effetti del sangue. Questo film mi ha veramente entusiasmato, e dire che non conoscevo neanche il fumetto originale, ma i fan di sicuro lo adoreranno. Buona visione!
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ghostface99
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venerdì 23 agosto 2013
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il vero amore è per sempre
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Difficile trovare le parole giuste per esprimere le emozioni che questo film ti lascia dentro: tanti detrattori sostengono che la pellicola sia eccessivamente sopravvalutata e che forse se non fosse stato per la morte di brandon non ce lo ricorderemmo neanche. Indubbiamente è innegabile che la tragica fine dell'attore (involontariamente) abbia dato un forte impulso all'opera facendola divenire un cult e rendendo le atmosfere dark ancora più angoscianti. Ma il film non si regge unicamente su un tragico incidente (non addentriamoci nelle varie ipotesi) ma su un'interpretazione sofferta e tormentata di un attore incredibile con un grado di immedesimazione nel personaggio di gran lunga superiore alla norma.
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Difficile trovare le parole giuste per esprimere le emozioni che questo film ti lascia dentro: tanti detrattori sostengono che la pellicola sia eccessivamente sopravvalutata e che forse se non fosse stato per la morte di brandon non ce lo ricorderemmo neanche. Indubbiamente è innegabile che la tragica fine dell'attore (involontariamente) abbia dato un forte impulso all'opera facendola divenire un cult e rendendo le atmosfere dark ancora più angoscianti. Ma il film non si regge unicamente su un tragico incidente (non addentriamoci nelle varie ipotesi) ma su un'interpretazione sofferta e tormentata di un attore incredibile con un grado di immedesimazione nel personaggio di gran lunga superiore alla norma. Ho trovato ogni elemento di questa pellicola encomiabile, ma soprattutto scenografia, colonna sonora sceneggiatura sono incastonate tra loro in modo da offrire un quadro di insieme da film capolavoro. Tutti i sentimenti dell'animo umano sono ben ritratti al suo interno: il desiderio di vendetta interpretabile anche come una sorta di giustizia soprannaturale (il confine è piuttosto sottile), l'amore totalizzante dei due fidanzati, la contraddizione interiore, l'amicizia: il tutto mescolato a violenza, sadismo e assenza di scrupoli degli antagonisti. Al di là della trama coinvolgente, molto incupita dalle immagini notturne di una città in degrado, la vera punta di diamante è rappresentata da una sceneggiatura straordinaria da cui è stata bandita la banalità: ogni battuta trova in sè un significato profondo, non è mai casuale, specialmente per le parti di amara ironia. Indimenticabili i dialoghi di eric con il poliziotto, l'introduzione di sarah, il passaggio del corvo di edgar allan poe, e poi la frase simbolo del film: il mitico non può piovere per sempre. Sceneggiatura resa superlativa dall'appropriato uso dlla colonna sonora, in cui spicca il meraviglioso brano rain forever. Due parole da spendere anche riguardo l'eccezionale doppiaggio italiano in cui luca ward è forse la voce perfetta per rendere la complessità del personaggio di brandon. Purtoppo e sottolineo purtoppo pare proprio che ci sarà un remake a 20 anni di distanza dall'uscita di questo cult: nulla di più errato a mio avviso: il corvo rientra in quella serie di film come il padrino per intenderci, che anche tra 200 anni saranno sempre godibilissimi e inavvicinabili per sequel, prequel reboot spin-off e quant'altro. Già speculando sulla fama del film sono stati realizzati tre sequel uno peggiore dell'altro e per di più è stata realizzata una serie tv inguardabile e che banalizza e vanifica ogni messaggio espresso dal film originale. Qualunque idea innovativa questo remake porterà, sono convinto che l'originale resti irraggiungibile, perché il corvo non è spiderman che ci puoi mettere dietro alla maschera qualsiasi attore, il corvo è Brandon Lee.
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aristoteles
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domenica 16 agosto 2015
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brandon lee
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NOn si torna dal regno dei morti,ma ogni tanto viene concessa un'opportunita'.
Il film sfrutta al massimo questa concessione ma solo fino agli ultimi caotici,superficiali e approssimativi venti minuti.
Si fosse concluso in altra maniera,magari terminando con l'ultimo incontro con The Bird,ne avrebbe guadagnato e non poco.
La vendetta non e' un bel concetto su cui sviluppare un film e il soprannaturale e' sempre rischioso quando si va in scena,tuttavia un'atmosfera cupa ed affascinante e una meravigliosa,e purtroppo ultima,interpretazione di Brandon Lee stavano per trasformare la pellicola in un piccolo capolavoro.
Oltre al finale anche la bambina che gira di notte per la citta' e cattivi troppo schizzati di cervello non hanno aiutato il successo del grande Joker dei non morti.
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NOn si torna dal regno dei morti,ma ogni tanto viene concessa un'opportunita'.
Il film sfrutta al massimo questa concessione ma solo fino agli ultimi caotici,superficiali e approssimativi venti minuti.
Si fosse concluso in altra maniera,magari terminando con l'ultimo incontro con The Bird,ne avrebbe guadagnato e non poco.
La vendetta non e' un bel concetto su cui sviluppare un film e il soprannaturale e' sempre rischioso quando si va in scena,tuttavia un'atmosfera cupa ed affascinante e una meravigliosa,e purtroppo ultima,interpretazione di Brandon Lee stavano per trasformare la pellicola in un piccolo capolavoro.
Oltre al finale anche la bambina che gira di notte per la citta' e cattivi troppo schizzati di cervello non hanno aiutato il successo del grande Joker dei non morti.
Mi dispiace ,sia per il capolavoro sfiorato,sia sopratutto per lo sfortunatissino Brandon che avrebbe di certo avuto una brillante carriera.
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noia1
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mercoledì 13 marzo 2019
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ambientazioni cuper per una folle vendetta
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Eric e la sua fidanzata vengono uccisi da una banda di rapinatori la notte di Halloween, esattamente un anno dopo però il suo spirito riemergerà dalla tomba per vendicarsi.
Un film difficilmente ripetibile nella storia del cinema, per carità non dico che sia il più bello o tra i più belli, di sicuro però è di qualità e comunque iconico nella cinematografia anni novanta. La resa sullo schermo è incredibile soprattutto se si pensa che è tutta farina del talento di Alex Proyas, era il novantaquattro d’altronde, il digitale praticamente ancora non si usava eccetto che per pochi dispendiosi casi isolati.
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Eric e la sua fidanzata vengono uccisi da una banda di rapinatori la notte di Halloween, esattamente un anno dopo però il suo spirito riemergerà dalla tomba per vendicarsi.
Un film difficilmente ripetibile nella storia del cinema, per carità non dico che sia il più bello o tra i più belli, di sicuro però è di qualità e comunque iconico nella cinematografia anni novanta. La resa sullo schermo è incredibile soprattutto se si pensa che è tutta farina del talento di Alex Proyas, era il novantaquattro d’altronde, il digitale praticamente ancora non si usava eccetto che per pochi dispendiosi casi isolati.
Sostanzialmente lo si può definire una delle prime messe in scena del supereroe, un supereroe che però non dosa affatto i superpoteri ma che, al contrario, li scatena come non ci fosse un domani, prendete il più gran pezzo di merda immaginabile e pensate a quello che può fare con poteri pressoché illimitati, ecco, non lo potete immaginare o perlomeno non potete immaginare qui fin dove si spinge. Il fatto è che pur essendo sì fumettistico nei concetti, qui si sa parlando di un film per cui i canoni sono fortemente cinematografici; al di là del fatto che non si parla di immagini e disegni bensì di messa in scena e scenografia, gli eventi assumono una certa drammaticità e l’azione ha tutt’un altro punto di vista, è di certo un fumettone ma con una costruzione ed uno spessore tutti suoi: tipicamente cinematografici.
In questa città fuori dal tempo, gotica, ne capitano di tutti i colori, per questo tra le tante categorie nelle quali di volta in volta “Il Corvo” è stato classificato – dal film d’azione a quello dell’orrore fino a quello fantastico eccetera – per me la più adatta è quella di grottesco. Non c’è un personaggio che si salvi tra quei barocchi ambienti degradati, dove tutto è troppo; il protagonista al pari dei cattivi fa parte di un universo di assoluta violenza dove la legge, il poliziotto, è una presenza quasi fittizia. A rendere la trama più vivida nel suo marciume poi c’è la figura della ragazzina, fa venire i brividi vederla girare in quei posti … vicino a mostri simili, a dare un minimo di equilibrio a quella sensazione torbida – cupa – della storia.
La trama viaggia ai cento all’ora, quanto viene spiegato fa parte di quelle analessi che rompono la storia, quasi più per spaventare che per dare una spiegazione vera e propria con quel montaggio schizoide quasi privo di parole ma pieno di filtri ed effetti, fatto di immagini come vuole il vero cinema. Il ritmo non rallenta mai, nessuna introduzione, al suo posto vere e proprie fratture nella trama fatte di ricordi, di confuse sequenze direttamente dalla mente del protagonista.
Un film di vendetta come dio comanda, il protagonista è semplicemente un folle demone assetato di sangue, nessuna giustificazione o morale, è successa una cosa troppo grave per restare senza conseguenze e non si può tornare indietro, non c’è redenzione: se mi fai lo sgambetto ti faccio lo sgambetto, se ammazzi male una coppia di coniugi arriverà un mostro immortale ad aprirti in due; facile, no?
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eugen
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martedì 4 luglio 2023
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grande film, ispiratore e''poe
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Con questo film "THe Crow"(Ales Proyas, scritto da John Shirley e David J.Schow, dal cartoon di James O.Barr, 1994), a parte la tragica vicenda(invero mai del tutto cniarita)dlela morte del protagonista Brandon Lee, per cui il film e'diventato un mito, quasi un mito"teratologico"per molti/e persone, e'noteovlissima la storia(qui non so dire nulla del cartoon di partenza e quindi del rapporto tra film e cartoon, non frequentando se non occasionalnete quel"mondo")di riscatto , attraverso il ritorno dal mondo del morti del ptortgaonista, scomparso.-ucciso il 30 ottobre nella"Notte dei diavoii", vigilia di Halloween, che torna un anno dopo per vendicare se'e la sua"girlfriend"ma anche per invitare chi e'drogato(a, in una realta'di spaccio quasi"a'go go"a Detroirt a disintossicarsi ritrovando la propria"ragione di vita"e a combattere la criminalta'ormai nelle pieghe del quartiere e della societa'.
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Con questo film "THe Crow"(Ales Proyas, scritto da John Shirley e David J.Schow, dal cartoon di James O.Barr, 1994), a parte la tragica vicenda(invero mai del tutto cniarita)dlela morte del protagonista Brandon Lee, per cui il film e'diventato un mito, quasi un mito"teratologico"per molti/e persone, e'noteovlissima la storia(qui non so dire nulla del cartoon di partenza e quindi del rapporto tra film e cartoon, non frequentando se non occasionalnete quel"mondo")di riscatto , attraverso il ritorno dal mondo del morti del ptortgaonista, scomparso.-ucciso il 30 ottobre nella"Notte dei diavoii", vigilia di Halloween, che torna un anno dopo per vendicare se'e la sua"girlfriend"ma anche per invitare chi e'drogato(a, in una realta'di spaccio quasi"a'go go"a Detroirt a disintossicarsi ritrovando la propria"ragione di vita"e a combattere la criminalta'ormai nelle pieghe del quartiere e della societa'. Deicsamente una realta'terribile, quella denunciata.rappresentata in un quadro di pura"darkness", dove annnciatore e'un crow(corivo, cuervo, per citare il famoso"Cria cuervos", altro grnade film), che precede ogni ingresso in scnea del musicista.-protaognista, reso da Lee e qui e'impossibile non pensare a quella che sicuramente e¿stata la vera fonte di ispirazione dle film, bne piu'e ben prima del cartoon, ossia "The Raven", straordinario poema di Edgar Allan Poe, scritto nel 1845 e capolavoro assoluto del romanticismo letterario mondiale. Strano che quasi nessuno abbia citato tale fonte, sottesa a tutte le altre possibili, al di la'di tutto il resto(il fi,m arriva in Europa quando "Halloween"era una realta'naocra poco nota, se non in Irlanda e negli States, mito celtico solo successivamwsnte diventato un"cult"nell'Occidente in cerca di nuovi.antichi valori), concentrandosi invece sul cartoon e anche sulla serie TV, oltre che naturalmente sul"number two"di"The Crow", FImicamente di grande effetto e di riusctia indubbia, "The Crow"e¿da vedere e da rivedere, per apprezzarne anche i dettagli. Ottimo il rapprto con il soundtrack, adattissimo sempre, Grande prova(puirtroppo"postumas")di Bradon Lee, ome anche di tutti/e gli(le altri(e interpreti, Eugen
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taniamarina
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lunedì 18 aprile 2011
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aspettative deluse del tutto
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Il film si basa su di uno stereotipo: la gente del sud vive ancora sugli alberi. Concetto realmente vissuto da alcune città del nord Italia, e descritto in modo efficace nella prima parte della pellicola. Ma si avverte netta l'impressione che il regista abbia attinto fin troppo dal film francese mutilando parte della sua personalità registica. alcune trovate sono gradevoli, ma il film procede a stento con attori laccati e situazioni improbabili, ricordo di una cinematografia che si sperava fosse finita. La provincia di Napoli appare ridicola e viene quasi voglia di stigmatizzarla tanto che è finta. A parte la notevole prova attoriale di Bisio e Siani, è un film che a stento si vede fino alla fine.
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Il film si basa su di uno stereotipo: la gente del sud vive ancora sugli alberi. Concetto realmente vissuto da alcune città del nord Italia, e descritto in modo efficace nella prima parte della pellicola. Ma si avverte netta l'impressione che il regista abbia attinto fin troppo dal film francese mutilando parte della sua personalità registica. alcune trovate sono gradevoli, ma il film procede a stento con attori laccati e situazioni improbabili, ricordo di una cinematografia che si sperava fosse finita. La provincia di Napoli appare ridicola e viene quasi voglia di stigmatizzarla tanto che è finta. A parte la notevole prova attoriale di Bisio e Siani, è un film che a stento si vede fino alla fine. Deludente
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ultimoboyscout
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mercoledì 11 maggio 2011
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non può piovere per sempre...
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Film maledetto in ogni senso, maledetto e dannato come il personaggio del protagonista Eric Draven (il cognome è chiarissimo...): appena uscito sembrava destinato ad essere un cult, avvolto nell'aura del mito che gli si era creata attorno e per i notissimi, tragici fatti accaduti durante le riprese. Mito che piano piano è andato affievolendosi, soprattutto per il valore reale del film che è piuttosto basso, dal gusto esageratamente trash e kitsch, dalla storia poco originale e dalle interpretazioni mai convincenti. Nemmeno l'angelo vendicatore draven che torna dal regno dei morti piace, con tutte quelle citazioni mistiche e quel buonismo ad ogni costo. Molto belle e indovinate le musiche, le atmosfere incredibilmente gothic-punk da wester metropolitano nero e la fotografia livida, buia, perfetta per una pellicola girata completamente di notte e con la pioggia.
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Film maledetto in ogni senso, maledetto e dannato come il personaggio del protagonista Eric Draven (il cognome è chiarissimo...): appena uscito sembrava destinato ad essere un cult, avvolto nell'aura del mito che gli si era creata attorno e per i notissimi, tragici fatti accaduti durante le riprese. Mito che piano piano è andato affievolendosi, soprattutto per il valore reale del film che è piuttosto basso, dal gusto esageratamente trash e kitsch, dalla storia poco originale e dalle interpretazioni mai convincenti. Nemmeno l'angelo vendicatore draven che torna dal regno dei morti piace, con tutte quelle citazioni mistiche e quel buonismo ad ogni costo. Molto belle e indovinate le musiche, le atmosfere incredibilmente gothic-punk da wester metropolitano nero e la fotografia livida, buia, perfetta per una pellicola girata completamente di notte e con la pioggia. Volgarmente stereotipato e infarcito di luoghi comuni, la regia convince solo in parte. Forti, forti sentimenti si respirano.
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