ashtray_bliss
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venerdì 18 luglio 2014
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il segreto e carisma di dorothy.
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Indubbiamente per essere una pellicola di basso costo, Dorothy Mills, e' un prodotto ben confezionato e presentato al pubblico anche se ovviamente pecca di molti buchi nello script nonche' lui stesso, non sa catalogarsi in un determinato genere ma tenta il cross-genre, con ambigui risultati. Difatti vorebbe essere un blend tra thriller psicologico, horror a sfondo di possessione (ma questa volta il Demonio c'entra poco) e il genere di base, drammatico. Il risultato finale risulta veramente gradevole ma assai confuso. Bisogna comunque ammettere che il difetto di narazzione viene contrapposto da una splendida fotografia e scenografia. Il panorama arido, burrascoso, ostile e perenemmente grigio del'isolotto irlandese sul quale si svolge la vicenda aiutano a creare una solida atmosfera cupa e inquietante quanto basta per poter svolgere la storia.
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Indubbiamente per essere una pellicola di basso costo, Dorothy Mills, e' un prodotto ben confezionato e presentato al pubblico anche se ovviamente pecca di molti buchi nello script nonche' lui stesso, non sa catalogarsi in un determinato genere ma tenta il cross-genre, con ambigui risultati. Difatti vorebbe essere un blend tra thriller psicologico, horror a sfondo di possessione (ma questa volta il Demonio c'entra poco) e il genere di base, drammatico. Il risultato finale risulta veramente gradevole ma assai confuso. Bisogna comunque ammettere che il difetto di narazzione viene contrapposto da una splendida fotografia e scenografia. Il panorama arido, burrascoso, ostile e perenemmente grigio del'isolotto irlandese sul quale si svolge la vicenda aiutano a creare una solida atmosfera cupa e inquietante quanto basta per poter svolgere la storia.
Entriamo quindi nel vivo della trama: una giovane psichiatra, Jane, dopo essersi a malapena ripresa dalla perdita di suo figlio, decide di indagare su uno strano caso, quello di una ragazzina, Dorothy, che vive in un isola poco fuori dall'Irlanda. In questa piccola e chiusissima comunita isolana, cerchera' di capire perche' la ragazzina ha tentato l'uccisione di un bambino. Ma ben presto si accorgera' che Dorothy e' vista egualmente come una benedizione e una maledizione dagli abitanti e che lei stessa e' sempre meno accettata. La sua missione verra' cosi piu' volte boicottata mentre ben presto, si scoprira' che quello di Dorothy e' molto di piu' di quel che sembra essere un complicato caso di personalita' multipla. La ragazzina rappresenta e protrae un inconfessabile quanto criminale segreto di alcuni degli abitanti, i quali sono disposti a tutto pur di non smantellare il loro passato ed evitare che la psichiatra ne venga a conoscienza.
Nel frattempo gli avvenimenti sull'isola si faranno sempre piu' strani ed inquietanti portando la donna, sin dal primo momento di sbarco, a contatto con presenze soprannaturali e visioni del passato che sembrano non voler dar tregua a nessuno. Insomma tutti gli elementi-chiave delle ghoststory e haunted places sono onnipresenti e ad onor del vero reggono bene e si presentano in modo costruttivo, scena dopo scena. Il finale, purtroppo, risulta abbastanza presuntuoso ma altresi' inadeguato nel "sciogliere il nodo" e spiegare il segreto della comunita' ed entrambi gli spettatori e ai personaggi stessi, attraverso una sequenza poco riuscita di vivido flashback colletivo.
Colletivamente, Dorothy Mills, e' un prodotto ben confezionato e ben organizzato, seppur non e' di certo originale, innovativo ma semmai abbastanza ripetitivo e confusionario nel tentare di conettere tutti i tasseli della trama.
Indubbiamente supportato da recitazione sempre valide, come quella della infallibile e versatilissima Carice van Houten e Gary Lewis, seppur costui in un ruolo assai minore (di secondaria ma cruciale importanza per la risoluzione finale- e la katharsis dei personaggi e spettatori). Eccezzionale la piccola nei panni di Dorothy, veramente un'interpretaione strepitosa che solo quella valeva la visione e l'attenzione prestata al film.
Come notato prima, ottima la fotografia e la scenografia e altresi l'ambientazione, in una piccola ed isolata localita' fatta di persone chiuse e scorbutiche che malvolentieri accolgono l'elemento esterno, ovvero la psichiatra.
In definitiva si tratta di un prodotto interessante, ben diretto e recitato seppur con inevitabili lacune all'interno.
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gus da mosca
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sabato 23 maggio 2009
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storia di una piccola schizofrenica
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Dorothy sembra affetta da gravissime turbe psichiche, lo constata anche una psichiatra che scoprira' il vero male dell'intera comunita' che circonda la piccola schizofrenica. Il film ambienta una storia amara e molto drammatica, con sfumature esoteriche, in una comunita' chiusa, geograficamente e culturalmente. E' proprio la particolarissima ambientazione del film che rende originale il soggetto, evitando di trasformarlo in un prevedibile thriller di genere. La storia psichiatrica e le sue evoluzioni irrazionali passano cosi' sullo sfondo, mettendo in primo piano la "malattia culturale" di una comunita' isolata. Jenn Murray e' la giovane Dorothy: la sua caratterizzazione ha un ruolo chiave nel far emergere il film (purtroppo il doppiaggio suo e di altri attori potrebbe compromettere parte della genuina espressivita' dell'accento irlandese).
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Dorothy sembra affetta da gravissime turbe psichiche, lo constata anche una psichiatra che scoprira' il vero male dell'intera comunita' che circonda la piccola schizofrenica. Il film ambienta una storia amara e molto drammatica, con sfumature esoteriche, in una comunita' chiusa, geograficamente e culturalmente. E' proprio la particolarissima ambientazione del film che rende originale il soggetto, evitando di trasformarlo in un prevedibile thriller di genere. La storia psichiatrica e le sue evoluzioni irrazionali passano cosi' sullo sfondo, mettendo in primo piano la "malattia culturale" di una comunita' isolata. Jenn Murray e' la giovane Dorothy: la sua caratterizzazione ha un ruolo chiave nel far emergere il film (purtroppo il doppiaggio suo e di altri attori potrebbe compromettere parte della genuina espressivita' dell'accento irlandese). Un film inglese del 1973, mai arrivato in Italia, The Wicher Man (L'uomo di Giunco), affrontava un storia simile in una simile ambientazione, virando pero' sul difficile terreno del paganesimo (Il suo discutibile rifacimento del 2006 con Cage non ha nulla a che vedere con l'originale). Nel 2001, Il sofisticato "Mistero dell'Acqua" tornava a far respirare l'aria ovattata di una cultura immobile ed autoctona. Privo di qualsiasi effetto da baraccone, sia visivamente che musicalmente, Dorothy Mills e' un film molto equilibrato, consigliato a quanti hanno apprezzato Primal Fear e The Gift. Potrebbe addirittura avere tutte le carte per replicare il successo del Sesto Senso, finalmente con un soggetto nuovo. Purtroppo il pubblico e' oggi assuefatto al cinema tutto-effetti, di immagine e di suono: il tendenziale rifiuto di opere piu' equilibrate, orientate alla recitazione, ha fatto prudentemente dirottare la distribuzione di questo film direttamente verso il DVD (cosi' in USA e di seguito in EU). Peccato, perche' il cinema migliore lo si vede sempre meno, al cinema.
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shining
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sabato 10 luglio 2010
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dorothy.... mills!
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Frutto di una coproduzione tra Irlanda e Francia, questo Dorothy Mills è un thriller riuscito a metà.. Se la prima parte è impeccabile e tiene veramente incollati allo schermo, è anche vero che la seconda parte perde tutto il fascino accumulato durante la prima ora. Eccezionale l'interpretazione di Jenn Murray, calata perfettamente nella parte della disturbata Dorothy, con cambi di personalità pazzeschi. Molto brava anche Carice van Houten, che riesce ad interpretare molto bene la parte della psicologa Jane Morton. Ripeto, peccato per l'ultima mezz'ora che mi tocca valutare negativamente, al contrario dell'ottima prima parte.
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Frutto di una coproduzione tra Irlanda e Francia, questo Dorothy Mills è un thriller riuscito a metà.. Se la prima parte è impeccabile e tiene veramente incollati allo schermo, è anche vero che la seconda parte perde tutto il fascino accumulato durante la prima ora. Eccezionale l'interpretazione di Jenn Murray, calata perfettamente nella parte della disturbata Dorothy, con cambi di personalità pazzeschi. Molto brava anche Carice van Houten, che riesce ad interpretare molto bene la parte della psicologa Jane Morton. Ripeto, peccato per l'ultima mezz'ora che mi tocca valutare negativamente, al contrario dell'ottima prima parte. voto arrotondato per eccesso
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fluturnenia
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lunedì 14 marzo 2011
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la vendetta dei fantasmi schizofenici
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Premessa: Dorothy non è schizofrenica, posseduta dal demonio di turno o figlia di Satana in persona. Ciò non di meno, falso è che il paese, avvolto tra omertà e astio verso lo straniero, sia dimora dei succitati spiriti maligni venuti direttamente dall'inferno. Bensì una ghoststory in piena regola non si può negare sia questa pellicola, tutt'altro che non interessante o poco 'originale' nonostante ingredienti e dettagli, miscelati sapientemente, siano già stati letti, visti e usati in altre innumerevoli opere sparse tra letteratura, cinema e musica. Come sempre è il modo di raccontare le cose che regala una verniciata di novità.
Contenuti: Il soprannaturale, del quale la psichiatra si sforza di trovarne una verità diametralmente opposta, si fa vivo soltanto dopo una buona parte del film, lasciando invece spazio al dubbio che tutto sia frutto delle problematiche contingenti, le situazioni ambientali e sociali e allo stato psicologico di Dorothy, fortemente provata da questa stessa realtà cui si trova a vivere da sempre.
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Premessa: Dorothy non è schizofrenica, posseduta dal demonio di turno o figlia di Satana in persona. Ciò non di meno, falso è che il paese, avvolto tra omertà e astio verso lo straniero, sia dimora dei succitati spiriti maligni venuti direttamente dall'inferno. Bensì una ghoststory in piena regola non si può negare sia questa pellicola, tutt'altro che non interessante o poco 'originale' nonostante ingredienti e dettagli, miscelati sapientemente, siano già stati letti, visti e usati in altre innumerevoli opere sparse tra letteratura, cinema e musica. Come sempre è il modo di raccontare le cose che regala una verniciata di novità.
Contenuti: Il soprannaturale, del quale la psichiatra si sforza di trovarne una verità diametralmente opposta, si fa vivo soltanto dopo una buona parte del film, lasciando invece spazio al dubbio che tutto sia frutto delle problematiche contingenti, le situazioni ambientali e sociali e allo stato psicologico di Dorothy, fortemente provata da questa stessa realtà cui si trova a vivere da sempre. Niente di più errato. Purtroppo il film lo mostra chiaramente nel finale con visioni collettive che tutto sono fuorchè allucinazioni di massa. Dico purtroppo perchè le vivide incarnazioni delle anime in cerca di vendetta abbassano di molto la serietà e la credibilità del racconto. Questo renderle verità inconfutabile agli occhi di tutti gli isolani, semplicemente dando ampia visione dei fatti come fosse il presente risulta stucchevole e sintomo di pressapochismo. Insomma il solito problema di tutti i film dal contenuto orrorifico o presunto tale. Si sa come entrare nel discorso ma non si conosce mai la via per regalare una fine dignitosamente seriosa.
Fortunatamente, o per sfortuna in base ai gusti, ho avuto modo di vederlo in lingua orginale e nemmeno sottotitolato cogliendone così le tipicità geosociali. Un cast all'altezza, soprattutto la ragazzina che peraltro possiede un'eccellente capacità mimica e recitativa (ma potrei esser stato tratto in inganno dal faccino atipicamente stralunato e dalla pettinatura oltremodo vintage). Quella mancanza di enfasi tipica dei prodotti statunitensi ha decisamente giovato al tipo di storia narrata anche se la fotografia patinata, sebbene dovrebbe sembrare in linea con ciò che ho appena detto, regali un tono scialbo e smorto tipico dei sottoprodotti nonostante la tecnica registica impeccabile sviluppatasi in una spirale cronologica totalmente lineare. Una pellicola che non lascia molto spazio ai sussulti ma che crea una forte necessità di sapere da che parte stia la verità delle cose e quale strada voglia intraprendere per dare pace alle vere vittime.
Epilogo: Non ci sarà vendetta perchè dissoltasi nell'oblio dall'acquiescenza dell'umana colpa.
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