Un film del 2009 mai distribuito in Italia, visibile solo sulle piattaforme. Un peccato, perché la storia ha molti meriti e si sviluppa con la giusta tensione.
Pippa Lee (Robin Wright ai massimi livelli) è una donna ancora giovane sposata con un marito-pigmalione più vecchio di lei di trenta anni (Alan Arkin ai massimi livelli), famoso editore in disarmo. Un uomo che le ha dato stabilità e sicurezza, in cambio di una vita piatta e trascorsa nella sua ombra.
A un certo punto i fantasmi del passato riemergono. Complici il trasferimento in un paesino del Connecticut, l’insoddisfazione e l’arrivo di un giovane uomo che le stravolge il quotidiano (Keanu Reeves, poco in parte perché all’epoca già 45enne) Pippa si ritrova cavalcando l’onda della memoria.
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Un film del 2009 mai distribuito in Italia, visibile solo sulle piattaforme. Un peccato, perché la storia ha molti meriti e si sviluppa con la giusta tensione.
Pippa Lee (Robin Wright ai massimi livelli) è una donna ancora giovane sposata con un marito-pigmalione più vecchio di lei di trenta anni (Alan Arkin ai massimi livelli), famoso editore in disarmo. Un uomo che le ha dato stabilità e sicurezza, in cambio di una vita piatta e trascorsa nella sua ombra.
A un certo punto i fantasmi del passato riemergono. Complici il trasferimento in un paesino del Connecticut, l’insoddisfazione e l’arrivo di un giovane uomo che le stravolge il quotidiano (Keanu Reeves, poco in parte perché all’epoca già 45enne) Pippa si ritrova cavalcando l’onda della memoria.
In un gioco di flashback ben incastrati, Rebecca Miller elabora le diverse vite di una donna che non ti aspetti. Costruisce un buon film, forse penalizzato d un cast fin troppo stellare, che si regge benissimo sulla coppia Wrigt-Arkin. Una nota di merito per Maria Bello (che interpreta con bravura il ruolo della madre nevrotica) e per Blake Lively (la giovane e arrembante Pippa).
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