fluturnenia
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martedì 16 giugno 2009
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estrapolazione dalle verità inconsuete
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Unico e solo elemento narrativo nonchè filo conduttore intricato e pieno di nodi sono le visioni/allucinazioni di Joanna. Nessun elemento esterno viene aggiunto in aiuto per la comprensione del tutto. Stati d'ansia come pezzi di un mosaico sparpagliati alla rinfusa riportano Joanna ai ricordi traumatizzanti della sua infanzia. E' solo la scintilla, qualcosa di più grande di quanto mai potesse immaginare si sta abbattendo nella sua già fin troppo disordinata vita. Fino alla fine nulla è chiarito. Niente lascia presagire niente. La vita onirica di Joanna in un batter d'occhio lascia poco spazio ai ricordi + reconditi per fondersi e confondersi con quelli di qualcun'altra, tanto da portarla a rivivere gli stessi tragici eventi, la stessa orribile esperienza, ponendosi tra l'assolutamente non percepito e il percepito chiaramente.
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Unico e solo elemento narrativo nonchè filo conduttore intricato e pieno di nodi sono le visioni/allucinazioni di Joanna. Nessun elemento esterno viene aggiunto in aiuto per la comprensione del tutto. Stati d'ansia come pezzi di un mosaico sparpagliati alla rinfusa riportano Joanna ai ricordi traumatizzanti della sua infanzia. E' solo la scintilla, qualcosa di più grande di quanto mai potesse immaginare si sta abbattendo nella sua già fin troppo disordinata vita. Fino alla fine nulla è chiarito. Niente lascia presagire niente. La vita onirica di Joanna in un batter d'occhio lascia poco spazio ai ricordi + reconditi per fondersi e confondersi con quelli di qualcun'altra, tanto da portarla a rivivere gli stessi tragici eventi, la stessa orribile esperienza, ponendosi tra l'assolutamente non percepito e il percepito chiaramente. Reminescenze lottano e agiscono tutt'altro che all'oscuro del pensato cosciente. Ma lei nn sarà la vittima al contrario passerà ad un ruolo di spettatrice coinvolta nel disvelamento della verità celata. Due tragici incidenti come una specie di metempsicosi postuma avevano unito la Joanna bambina e Annie. Quello che le unisce è la stessa persona che aveva insidiato Joanna e violentato Annie. La trama nn è scontata quanto meno nel suo evolversi e nella sua spirale narrativa. Rivivere la vita di qualcun'altro nn è la cosa + originale del mondo da rappresentare ma tanto fa' il modo con cui la si racconta. Questa pellicola chiede e pretende molta pazienza allo spettatore. Groviglio edipico e autolesionismo ammazzano l'attenzione dello spettatore perchè la società contemporanea esige ritmo, respira affannosamente ogni giorno e senza velocità perde i sensi nel momento in cui si ritrova a camminare in un disambiguo equilibrio fisico mentale. Molto più facile mantenere stabilità nella frenesia che a passo d'uomo. Molto più facile fare proseliti criticando là dove le cose nn vanno propriamente per il verso giusto piuttosto che cercare di salvare il salvabile.
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wynorski guiaz '80s
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venerdì 5 giugno 2009
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non propriamente horror
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Joanna Mills(Sarah Michelle Gellar) rappresenta una ditta di trasporti e, in uno dei suoi viaggi, giunge in un piccolo paesino del Nord America in campagna dove viene continuamente tormentata da visioni di morte e altri presagi. E Joanna comincia ad indagare. Reduce dai successi dei due The Grudge, la Gellar, incoronata reginetta degli horror movies, ritorna(come ironicamente suggerisce il titolo originale The Return) nell'ambito delle pellicole paranormali. Qui difatti, il regista Asif Kapadia punta tutto su flashback e visioni, rese insopportabili e noiose da un montaggio lento che non sa in quale genere ricollegarsi. The Return è un mix di giallo, thriller e dramma famigliare(tra la Gellar e il padre, l'attore Sam Shepard) ma che nell'horror, come ci vuole indirazzere il poster del film, non sfocia mai e neanche si avvicina.
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Joanna Mills(Sarah Michelle Gellar) rappresenta una ditta di trasporti e, in uno dei suoi viaggi, giunge in un piccolo paesino del Nord America in campagna dove viene continuamente tormentata da visioni di morte e altri presagi. E Joanna comincia ad indagare. Reduce dai successi dei due The Grudge, la Gellar, incoronata reginetta degli horror movies, ritorna(come ironicamente suggerisce il titolo originale The Return) nell'ambito delle pellicole paranormali. Qui difatti, il regista Asif Kapadia punta tutto su flashback e visioni, rese insopportabili e noiose da un montaggio lento che non sa in quale genere ricollegarsi. The Return è un mix di giallo, thriller e dramma famigliare(tra la Gellar e il padre, l'attore Sam Shepard) ma che nell'horror, come ci vuole indirazzere il poster del film, non sfocia mai e neanche si avvicina. E' una pellicola fiacca, noiosa ma girata con stile da Kapadia e magnificamente interpretata dalla Gellar, ormai a suo agio in pellicole di questo genere. Questo 'Incubo' si risolleva un pò nel finale dove il mistero viene sciolto ma per il resto calma piatta. Solo per curiosi.
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stefano v.
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domenica 15 marzo 2009
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bah...
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Pseudo thriller-horror, senza senso, molto confusionario, classico film con la solita protagonista con le visioni, che ovviamente verranno rimesse in ordine cronologico solo alla fine del film, per rendere emozionante il film viene adottata la tecnica di aumentare il volume all'improvviso quando non è necessario; la colonna sonora è inesistente o quasi, le riprese banali!!! Non lo consiglio a nessuno, neanche agli amanti del genere, poiché quei 90 minuti possono essere impiegati per la visione di altri film molto più interessanti di questo
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alan rubino
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sabato 7 maggio 2011
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un thriller blando e troppo stringato
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Joanna Mills (Sarah Michelle Gellar) è una rappresentante alle vendite di un'azienda di trasporti, un lavoro che le
piace e cui dedica la maggior parte del tempo. Tuttavia, sin da bambina, la sua vita è stata tormentata da incubi,
visioni minacciose, e strane tendenze all'autolesionismo.
Per giunta, la giovane donna non è in buoni rapporti con il padre, né con il suo ex, dal quale è spesso importunata.
Un giorno, al fine di stipulare un accordo con un cliente importante, Joanna decide di partire per il Texas, la
sua terra nativa, dove non torna da molto tempo in quanto fonte di brutti ricordi.
Durante il viaggio, le spaventose visioni di un omicidio ricominciano a pervadere la mente della protagonista,
accompagnate da inquietanti fenomeni paranormali.
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Joanna Mills (Sarah Michelle Gellar) è una rappresentante alle vendite di un'azienda di trasporti, un lavoro che le
piace e cui dedica la maggior parte del tempo. Tuttavia, sin da bambina, la sua vita è stata tormentata da incubi,
visioni minacciose, e strane tendenze all'autolesionismo.
Per giunta, la giovane donna non è in buoni rapporti con il padre, né con il suo ex, dal quale è spesso importunata.
Un giorno, al fine di stipulare un accordo con un cliente importante, Joanna decide di partire per il Texas, la
sua terra nativa, dove non torna da molto tempo in quanto fonte di brutti ricordi.
Durante il viaggio, le spaventose visioni di un omicidio ricominciano a pervadere la mente della protagonista,
accompagnate da inquietanti fenomeni paranormali.
Forse, dietro le apparenti allucinazioni, si cela qualcosa di macabro...
La pellicola di Asif Kapadia ha diversi pregi rimarchevoli: una regia ispirata, una bella fotografia, delle
efficaci musiche di Dario Marianelli e una storia tutto sommato apprezzabile che, nonostante non sia di per sé
molto originale, propone alcune trovate curiose e bizzarre.
Purtroppo, quanto suddetto non basta a risollevare un film dal ritmo eccessivamente lento e dalla sceneggiatura
assai stringata, la quale, per funzionare meglio, avrebbe necessitato di qualche sviluppo in più.
Il risultato è uno psycho-thriller blando e poco avvincente che, tolti i titoli di coda, dura a malapena 70 minuti.
Troppo poco.
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