enry92
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mercoledì 26 luglio 2006
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semplicemente: il top di adrenalina.
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Il terzo episodio della riuscita serie The Fast & The Furious non delude le aspettative di tutti coloro che lo attendevano. Parlo in qualità di esperto critico di questo genere di film: pochi sono quelli in grado di donare tanta adrenalina... Pertanto il film è PIU' CHE CONSIGLIATO agli amanti di automobilismo. Chiaro è che chiunque decide di vedere un film del genere non è alla ricerca del signignificato della propria vita! Ma semplicemente di divertimento... e credo che di questo il film ne possa regalare alte dosi. Unico rimpianto i pochi riferimenti alle parti strettamente tecniche delle auto: si potrebbe aggiungere che il reg. Lin abbia voluto mettere in risalto indubbiamente la parte adrenalinica.
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Il terzo episodio della riuscita serie The Fast & The Furious non delude le aspettative di tutti coloro che lo attendevano. Parlo in qualità di esperto critico di questo genere di film: pochi sono quelli in grado di donare tanta adrenalina... Pertanto il film è PIU' CHE CONSIGLIATO agli amanti di automobilismo. Chiaro è che chiunque decide di vedere un film del genere non è alla ricerca del signignificato della propria vita! Ma semplicemente di divertimento... e credo che di questo il film ne possa regalare alte dosi. Unico rimpianto i pochi riferimenti alle parti strettamente tecniche delle auto: si potrebbe aggiungere che il reg. Lin abbia voluto mettere in risalto indubbiamente la parte adrenalinica. Poco di male... Gli effetti speciali hanno il pieno diritto di essere denominati tali... Gli attori, tutti giovani e di poca esperienza, hanno vestito bene la parte (assai semplice poichè durante le corse non erano loro a guidare bensì noti stuntman).
Il film ideale da andare a vedere in un giorno lavorativo...
L'importante è nn farsi prendere la mano per la strada durante il rientro al volante della propria auto... amenochè non siate al volante di una Pagani Zonda F a trasmissione diretta ed assetto ultra-ribassato...
by eNRY92
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alexander.j
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martedì 1 agosto 2006
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per chi ha il nos nel sangue!
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E'un film specifico senza dubbio.
Per goderlo a pieno non serve solo essere amanti dell'azione, bisogna conoscere l'effetto del turbo sul contagiri,la sensazione delle ruote posteriori che sbandano in derapata, il gusto di posizionare una turbina sotto un cofano di una macchina standard, l'emozione della sfiammata per via della carburazione grassa!!ecc. ecc.
Se si conosce tutto questo è un film culto che lasica un segno nel cuore!
Dietro la macchina da presa non ci sarà certo Fellini ma la pellicola comunica perfettamente il messaggio del mondo delle 4 ruote.
E secondo me è tutto quello che serve ad un film di questo genere!!
Tuning is not a crime!!
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lucido71
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giovedì 11 giugno 2009
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...decelera e sbanda...
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Il primo della serie con Cohen regista ha aperto le danze, spalancando un cult con Vin e Paul; poi il secondo, sempre bello, con Singleton regista (ma privo del mitico Diesel)... entrambi da vedere: questo terzo Fast & va decisamente fuoristrada, con questo regista che ha firmato anche l'ultimo episodio, che spero sia decisamente migliore di questo. Filmettino superleggerissimo, senza nessuna pretesa, con una trama trita e inverosimile (non si è mai visto uno Yakuza farsi parlare in certi modi: ammirate IL SOLITARIO x vedere la mafia giapponese all'opera!); e poi mancano entrambi gli attori principali che hanno fatto decollare questa pellicola, la loro mancanza è drammatica (e difatti all'ultimo.
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Il primo della serie con Cohen regista ha aperto le danze, spalancando un cult con Vin e Paul; poi il secondo, sempre bello, con Singleton regista (ma privo del mitico Diesel)... entrambi da vedere: questo terzo Fast & va decisamente fuoristrada, con questo regista che ha firmato anche l'ultimo episodio, che spero sia decisamente migliore di questo. Filmettino superleggerissimo, senza nessuna pretesa, con una trama trita e inverosimile (non si è mai visto uno Yakuza farsi parlare in certi modi: ammirate IL SOLITARIO x vedere la mafia giapponese all'opera!); e poi mancano entrambi gli attori principali che hanno fatto decollare questa pellicola, la loro mancanza è drammatica (e difatti all'ultimo...); e poi solita sfilata di bolidi & pupe. Solo x adolescenzali: xché sprecare certi budget così? Agli amanti dell'Azione suggerisco con forza: IO VI TROVERO', SHOOTER, IL SOLITARIO, CRANK, FOUR BROTHERS, NEVER BACK DOWN & RUNNING.
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wynorski guiaz '80s
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lunedì 6 luglio 2009
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fast & furious in tokyo drift
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Il giovane Sean(Lucas Black) viene mandato dalla polizia a rifarsi una vita dal padre che vive a Tokyo. Scontroso di carattere inizia ad avere problemi anche a scuola ma in compenso, sfoga le sue doti di appassionato di macchine da corse nelle pericolose gare clandestine che si svolgono illegalmente nelle strade della metropoli. Tra rivali determinati, c'è però anche la mafia locale; la Yakuza la quale comincia una scontrosa guida con l'inesperto Sean. Come definire il terzo capitolo della celebre saga che dal 2001 in poi ha portato soldi e fama al box office e ai rispettivi attori e collaboratori delle pellicole? Come accadeva dopo gli esordi di Steven Seagal e Jean Claude Van Damme, la regia passa ad un esperto direttore orientale(Justin Lin) che, pur avendo nel Dna l'azione iperritmata, tenta di arricchire la trama che sfiora anche il genere drammatico.
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Il giovane Sean(Lucas Black) viene mandato dalla polizia a rifarsi una vita dal padre che vive a Tokyo. Scontroso di carattere inizia ad avere problemi anche a scuola ma in compenso, sfoga le sue doti di appassionato di macchine da corse nelle pericolose gare clandestine che si svolgono illegalmente nelle strade della metropoli. Tra rivali determinati, c'è però anche la mafia locale; la Yakuza la quale comincia una scontrosa guida con l'inesperto Sean. Come definire il terzo capitolo della celebre saga che dal 2001 in poi ha portato soldi e fama al box office e ai rispettivi attori e collaboratori delle pellicole? Come accadeva dopo gli esordi di Steven Seagal e Jean Claude Van Damme, la regia passa ad un esperto direttore orientale(Justin Lin) che, pur avendo nel Dna l'azione iperritmata, tenta di arricchire la trama che sfiora anche il genere drammatico. Quello che ne viene fuori è un prodotto di serie B adatto più alla televisione che al cinema ma che comunque rispetta gli stilemi dell'action servendosi di un montaggio che alterna azione e dialoghi; proprio come accadeva nelle pellicole dei due attori citati prima. Non tutto funziona e a volte, la noia invade lo schermo, ma Lin rimpiazza i nei con l'adrenalinica mezzora finale che si immerge in un inseguimento notturno sul crinale di un monte con un ovvio e spettacolare incidente finale. E a proposito di finale, chi se l'aspettava la gara(e il cameo) tra Black(volto giovane ma non ancora famoso) e Vin Diesel, star e marchio della saga che nell'ultima sequenza ha fatto impazzire i suoi fan? Calo di incassi(appena 60 milioni di dollari) che, nuovamente, lascia la porta aperta per un seguito, realizzato poi nel 2009 con un gigantesco successo.
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dano25
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mercoledì 1 giugno 2011
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comincia a driftare
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Comincia a driftare
Sean Boswell è un ragazzo difficile, figlio di genitori separati, che continua a mettersi nei guai con la legge. Dopo un incidente durante una corsa clandestina, beccato dalla polizia, è costretto a volare in Giappone dal padre per evitare la galera. Qui Sean conosce Twinkie, un ragazzo di colore che rivende qualsiasi cosa, Neela, la bella di turno già legata a DK, drift king, nipote di un Yakuza e bullo di professione. Ad aiutare Sean, interviene Han, in affari con DK ma indipendente.
Il film è scontato, Sean conquista la ragazza, il rispetto, sconfigge il nemico e perde un amico.
Rispetto ai primi due capitoli, il terzo fast and furious cambia tutto: regista, attori, ambientazioni e stile di corsa.
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Comincia a driftare
Sean Boswell è un ragazzo difficile, figlio di genitori separati, che continua a mettersi nei guai con la legge. Dopo un incidente durante una corsa clandestina, beccato dalla polizia, è costretto a volare in Giappone dal padre per evitare la galera. Qui Sean conosce Twinkie, un ragazzo di colore che rivende qualsiasi cosa, Neela, la bella di turno già legata a DK, drift king, nipote di un Yakuza e bullo di professione. Ad aiutare Sean, interviene Han, in affari con DK ma indipendente.
Il film è scontato, Sean conquista la ragazza, il rispetto, sconfigge il nemico e perde un amico.
Rispetto ai primi due capitoli, il terzo fast and furious cambia tutto: regista, attori, ambientazioni e stile di corsa. Non si corre, si drifta. Fra una nuvola di fumo e una curva impossibile The Fast and the Furious: Tokyo Drift non aggiunge nulla ma può essere definito un film a se anche se, nel finale, scopriamo che fine ha fatto Dom Toretto.
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d. leo's
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martedì 22 gennaio 2013
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ottimo film per teenager, non sulle macchine
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Se il primo film della serie "The Fast and the Furious" riesce a intrattenere, il secondo si trasforma in un film d'azione anzichè un sulle macchine, questo terzo capitolo diventa invece un film "teenage" con una trama stupida e banale solita dei soliti film per adolescenziali. Il giovane protagonista è un teppista fanatico delle corse e a causa dei suoi problemi con la legge continua a traslocare con la madre, finché questa non lo manderà dall'ex marito in Giappone. Il ragazzo appena arrivato in Giappone troverà subito (guarda caso) una banda di ragazzi dove si divertono nelle corse clandestine. S'innamorerà di una ragazza, l'unica non giapponese tra tutte le ragazze (???) che è anche la ragazza del leader di tutto il gruppo, che è nipote del boss locale (classico).
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Se il primo film della serie "The Fast and the Furious" riesce a intrattenere, il secondo si trasforma in un film d'azione anzichè un sulle macchine, questo terzo capitolo diventa invece un film "teenage" con una trama stupida e banale solita dei soliti film per adolescenziali. Il giovane protagonista è un teppista fanatico delle corse e a causa dei suoi problemi con la legge continua a traslocare con la madre, finché questa non lo manderà dall'ex marito in Giappone. Il ragazzo appena arrivato in Giappone troverà subito (guarda caso) una banda di ragazzi dove si divertono nelle corse clandestine. S'innamorerà di una ragazza, l'unica non giapponese tra tutte le ragazze (???) che è anche la ragazza del leader di tutto il gruppo, che è nipote del boss locale (classico). Dopo aver perso la prima gara, lo yankee, addestrato da un nipponico esperto di corse, il quale non solo gli insegnerà la tecnica del "drifting" ma ruberà dei soldi (non si capisce il motivo) al nipote del boss, che fino a quel momento era stato sempre un suo fedele amico. Nel frattempo la ragazza del nipote del boss, che si scoprirà essere una "drifter" meglio di qualsiasi altro, proverà dell'interesse per il giovane americano, cosa che darà fastidio al suo ragazzo che si infurierà non solo per la gelosia ma anche perchè ha scoperto che il suo amico gli ha rubato i soldi e durante un futile inseguimento l'amico nipponico dello yankee perirà in un incidente; allora per vendicarlo sfiderà, dopo un utile tentativo di ritorno della ragazza al suo vecchio amore per fermare i contrasti tra i due, il nipoter del boss e alla fine vincerà nonostante la pista sia a lui sconosciuta e sarebbe dovuta essere un gioco da ragazzi per l'altro. Non è questa una classica trama per ragazzi adolescenziali?
Dove sono finiti quei dialoghi prettamente meccanici e difficili da comprendere se non per un esperto di macchine e motori che si sentivano nel primo film? I veri protagonisti qui dovrebbero essere i motori, non i teenagers in amore.
Gli attori non recitano male, anche se l'attrice Nathalie Kelley, ha l'aria di una che se la tira troppo anche per la sua parte che già è abbastanza stereotipata.
Una delle poche note positive il cameo finale di Vin Diesel, saldo sul suo sedile con le mani pronte sul volante, come a indicare che il vero senso di questi "The Fast and the Furious" è quello di fare solo corse clandestine. Nulla di più. Niente spazio per i problemi adolescenziali.
Poi ci si poteva aspettare una panoramica della città di Tokyo che non avverrà: si inquadreranno solo locali piene di ragazze sexy, garage dove si custodiranno le auto e la montagna per il duello finale.
Deludente regia, poco senso dell'adrenalina e trama che già dall'inizio si sa come si svolgerà.
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nick castle
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venerdì 11 settembre 2009
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si migliora, ma ce ancora tanto da fare!
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Un ragazzo, assiduo frequentatore di corse clandastine, viene preso dalla polizia, così è costretto ad andare a Tokyo dal padre, per evitare di entrare in riformatorio(cosa che non ha alcun senso, da quando in quà, se uno va in un altra nazione le accuse su di lui cadono?). A Tokyo, si fa come di regola degli amici, come dei nemici, tra cui il nipote di uno Yakuza(interpretato da Sonny Chiba). Dopo aver perso una corsa contro il giovane Yakuza, guidando la macchina di Han, un giovane gangstar, è costretto a ripagargliela lavorando per lui. Tra corse in collina, incomprensioni di lingua e di cultura, la situazione trilogica(fino al 2008) migliora, un po' storia, inizia ad affiorare. Regia, di alto livello, come i contributi agli effetti visivi, Justin Lin, regista alle prime armi ci sa fare
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Un ragazzo, assiduo frequentatore di corse clandastine, viene preso dalla polizia, così è costretto ad andare a Tokyo dal padre, per evitare di entrare in riformatorio(cosa che non ha alcun senso, da quando in quà, se uno va in un altra nazione le accuse su di lui cadono?). A Tokyo, si fa come di regola degli amici, come dei nemici, tra cui il nipote di uno Yakuza(interpretato da Sonny Chiba). Dopo aver perso una corsa contro il giovane Yakuza, guidando la macchina di Han, un giovane gangstar, è costretto a ripagargliela lavorando per lui. Tra corse in collina, incomprensioni di lingua e di cultura, la situazione trilogica(fino al 2008) migliora, un po' storia, inizia ad affiorare. Regia, di alto livello, come i contributi agli effetti visivi, Justin Lin, regista alle prime armi ci sa fare, e la sceneggiatura di Chris Morgan, e abbastanza funzionale ai motori rombanti! Bisogna ancora aspettare prima che i motori diventino funzionali alla storia!
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antonello villani
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giovedì 20 luglio 2006
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corse clandestine nel sol levante
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A vedere film come questi si resta interdetti sul giudizio: accusare la pellicola di pericolosità sociale o limitarsi alla critica cinematografica? Qualcuno potrebbe parlare di action movie diseducativi -i titoli di coda avvertono che le scene sono state girate con piloti e stuntman professionisti: si sconsiglia vivamente di imitare i protagonisti-, qualcun altro di puro divertimento ma per nessun motivo bisogna giudicarli filmetti di serie b. La regia di Justin Lin è fin troppo puntuale, i commenti positivi si sprecano e l’entusiasmo del pubblico potrebbe dare ragione ad un fenomeno allarmante –le corse clandestine in America sono una piaga sociale tra i giovanissimi- che rischia di creare nuovi accoliti.
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A vedere film come questi si resta interdetti sul giudizio: accusare la pellicola di pericolosità sociale o limitarsi alla critica cinematografica? Qualcuno potrebbe parlare di action movie diseducativi -i titoli di coda avvertono che le scene sono state girate con piloti e stuntman professionisti: si sconsiglia vivamente di imitare i protagonisti-, qualcun altro di puro divertimento ma per nessun motivo bisogna giudicarli filmetti di serie b. La regia di Justin Lin è fin troppo puntuale, i commenti positivi si sprecano e l’entusiasmo del pubblico potrebbe dare ragione ad un fenomeno allarmante –le corse clandestine in America sono una piaga sociale tra i giovanissimi- che rischia di creare nuovi accoliti. “The Fast & The Furious” arriva così alla terza puntata in forma smagliante, rombi di auto che fanno tremare vene e polsi, sgommate à gogo, accelerazioni brucianti e corse all’ultimo respiro; ce ne sono per tutti i gusti, dalle Mitsubishi alle Toyota, dalle Nissan alle Dodge, i bolidi che sfrecciano a 300 km/h non conoscono ostacoli né si preoccupano del pieno di benzina perchè i piloti sembrano divertirsi come matti a derapare nei parcheggi, sfidano la morte solo per qualche scarica di adrenalina. In quest’ultimo episodio abbandoniamo le freeways americane per trasferirci sulle piste nipponiche dopo l’ennesima bravata del giovane protagonista: una corsa in auto e l’aut aut della polizia che gli prospetta una cella in riformatorio. Così Sean Boswell decide di partire alla volta del Sol Levante dove un padre militare non se la passa proprio bene ed i nuovi compagni di scuola hanno la passione per i motori… Impeccabile dal punto di vista tecnico e di facile presa la sceneggiatura, “The Fast & The Furious-Tokio Drift” non ha nulla da invidiare a quel primo episodio che iniziò la saga sulle strade della California superando di gran lunga il seguito di Singleton ambientato a Miami. Avvincente la storia del ragazzo che non vuole mettere la testa a posto, appassionato di motori, ribelle quanto basta e pure col senso dell’onore; scioccanti le riprese delle auto lanciate ben oltre i limiti di velocità sulle strade di Tokio; virtuosistica la fotografia metropolitana con le luci di neon e cartelloni pubblicitari; interessante lo spaccato giapponese tra box e giochi elettronici. Il regista taiwanese rende omaggio a “Gioventù bruciata” con la corsa nel deserto, si affida ai bolidi super truccati per dare ritmo al film e alle ragazze in abiti succinti che si dimenano a tempo di rap nelle disco improvvisate per ammaliare il pubblico. Unica nota dolente è Luca Black -il nuovo protagonista non ha il carisma del sex symbol Paul Walker- ma Lin salva capre e cavoli nel finale con l'entrata in scena di Vin Diesel: l'attore americano è stato recuperato dal primo episodio per un’ultima gara. A quando la prossima puntata?
Antonello Villani
(Salerno)
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alexdiro
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martedì 15 agosto 2006
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yakuza, la terribile mafia giapponese ?????
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Cos'ha di terribile un'organizzazione criminale che risolve i problemi a gare di drift ????
A parte l'assurdità del plot e della sceneggiatura in generale, stereotipata e priva di personaggi carismatici, non vedo davvero come si possano dare 3 stelle a un film come questo, girato da un videoclipparo coreano e recitato da cani da un gruppetto di attori monoespressivi.
Inutili inoltre i cammei di Sonny Chiba, che con questa performance ha rischiato di rovinare una carriera altrimenti perfetta, e di Vin Diesel, ultrapubblicizzato per cercare di racimolare qualche dollaro in più, tant'è che ormai non è più una sorpresa.
Di bello ci sono solo le automobili, ma già che ci siamo conviene aspettare la domenica e guardarsi il gran premio, piuttosto che sprecare 6,50 € per questo film.
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Cos'ha di terribile un'organizzazione criminale che risolve i problemi a gare di drift ????
A parte l'assurdità del plot e della sceneggiatura in generale, stereotipata e priva di personaggi carismatici, non vedo davvero come si possano dare 3 stelle a un film come questo, girato da un videoclipparo coreano e recitato da cani da un gruppetto di attori monoespressivi.
Inutili inoltre i cammei di Sonny Chiba, che con questa performance ha rischiato di rovinare una carriera altrimenti perfetta, e di Vin Diesel, ultrapubblicizzato per cercare di racimolare qualche dollaro in più, tant'è che ormai non è più una sorpresa.
Di bello ci sono solo le automobili, ma già che ci siamo conviene aspettare la domenica e guardarsi il gran premio, piuttosto che sprecare 6,50 € per questo film.
Il bello è che anche il pubblico comincia ad accorgersi della qualità mediocre di questa trilogia, basta vedere il pauroso calo di incassi che c'è stato dal primo episodio a scendere.
P.S. Mi spiegate come un film del genere, su questo sito, ha la stessa valutazione di un capolavoro come Toro Scatenato ?
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[+] mi dispiace ma non capisci niente
(di nalim)
[ - ] mi dispiace ma non capisci niente
[+] sei un grande
(di steven o 12 anni)
[ - ] sei un grande
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