Il cinema britannico riesce a rfaccontare le storie della povera gente meglio di quanto riesca a fare con i quartieri alti. Con il proletariato protagonsta riesce a commuovere e a far sorridere mantenendosi ancorata a una sorta di linguaggio realista chd trova la sua linfa nella capacità di soffermarsi sui dettagli: la casa che assomiglia a una roulotte, il lettone dove si acquatta tutta la famiglia a guardare la tv, il divano dove ci si copre con il plaid in una ricerca anche psicologica di affetto e intimità, il padre che compra quattro pacchetti di patatine alla figlia grandicella dopo averla invitata a salire (genitore inesperto) su una giostra per bambini in età da materna.
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Il cinema britannico riesce a rfaccontare le storie della povera gente meglio di quanto riesca a fare con i quartieri alti. Con il proletariato protagonsta riesce a commuovere e a far sorridere mantenendosi ancorata a una sorta di linguaggio realista chd trova la sua linfa nella capacità di soffermarsi sui dettagli: la casa che assomiglia a una roulotte, il lettone dove si acquatta tutta la famiglia a guardare la tv, il divano dove ci si copre con il plaid in una ricerca anche psicologica di affetto e intimità, il padre che compra quattro pacchetti di patatine alla figlia grandicella dopo averla invitata a salire (genitore inesperto) su una giostra per bambini in età da materna. La tristezza del racconto e lo squallore del paesaggio urbano costituiscono lo sfondo di uno scenario in bilico tra humour amaro e tragedia che spesso viene ignorato dal grande schermo. Alla fine prevale la fede nei buoni sentimenti e nella volontà di fare il bene. Da vedere.
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