delarge
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giovedì 5 giugno 2014
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il peplum secondo bava
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“Ercole al centro della terra” da molti è considerato uno dei più grandi film peplum all’italiana. Il peplum è un genere cinematografico che mescola elementi dei film d’azione e fantastici con elementi storici e mitologici, contestualizzandoli all’epoca greco-romana. Il genere peplo toccò l’apice del successo negli anni sessanta in Italia: decine di pellicole che trattavano le gesta di eroi come Maciste, Sansone, Ercole e tanti altri. In questo filone si colloca anche “Ercole al centro della terra”, secondo film di Mario Bava, dopo il capolavoro “La maschera del demonio”, che qui riesce a mescolare diversi generi: dal già citato peplum al fantastico fino all’horror.
Nel film, Ercole tenterà insieme al suo amico Teseo di salvare l’amata Deianira, ma per farlo dovrà scendere nell’Averno per recuperare una pietra dai poteri magici.
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“Ercole al centro della terra” da molti è considerato uno dei più grandi film peplum all’italiana. Il peplum è un genere cinematografico che mescola elementi dei film d’azione e fantastici con elementi storici e mitologici, contestualizzandoli all’epoca greco-romana. Il genere peplo toccò l’apice del successo negli anni sessanta in Italia: decine di pellicole che trattavano le gesta di eroi come Maciste, Sansone, Ercole e tanti altri. In questo filone si colloca anche “Ercole al centro della terra”, secondo film di Mario Bava, dopo il capolavoro “La maschera del demonio”, che qui riesce a mescolare diversi generi: dal già citato peplum al fantastico fino all’horror.
Nel film, Ercole tenterà insieme al suo amico Teseo di salvare l’amata Deianira, ma per farlo dovrà scendere nell’Averno per recuperare una pietra dai poteri magici. Il suo viaggio però sarà denso di pericoli e l’eroe dovrà fare i conti con la furia degli dei a lui avversi.
Da sottolineare che la pellicola è stata quasi interamente girata in uno studio cinematografico. Le scenografie sono comunque costruite perfettamente e Bava riesce a creare la giusta atmosfera spettrale e oscura che accompagna il viaggio di Ercole agli inferi. La nebbia e i colori scuri e cupi nei quali si muovono l’eroe e l’ amico Teseo sono molto simili a quelle che caratterizzarono il cimitero nel precedente “La maschera del demonio”. Le scelte registiche sono perfette e riescono a mascherare il piccolo budget a disposizione. Lo stesso non si può dire delle prove attoriali, nella fattispecie Reg Park, che qui interpreta il forzuto eroe, è credibile solo nella massa muscolare. Una buona prova invece per Christopher Lee.
“Ercole al centro della terra” rimane comunque uno dei migliori peplum italiani dell’epoca, anche perché Bava introduce una fievole atmosfera gotica-horror durante l’intero viaggio dell’eroe. Atmosfera che si palesa invece nella scena finale dove Ercole combatterà contro un’orda di non morti con corpi putrefatti avvolti da bende o stracci. A mio parere un’idea geniale e affascinante per quei tempi.
Insomma, un film consigliatissimo agli amanti del genere e del maestro Mario Bava.
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giovedì 5 giugno 2014
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il peplum secondo mario bava
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“Ercole al centro della terra” da molti è considerato uno dei più grandi film peplum all’italiana. Il peplum è un genere cinematografico che mescola elementi dei film d’azione e fantastici con elementi storici e mitologici, contestualizzandoli all’epoca greco-romana. Il genere peplo toccò l’apice del successo negli anni sessanta in Italia: decine di pellicole che trattavano le gesta di eroi come Maciste, Sansone, Ercole e tanti altri. In questo filone si colloca anche “Ercole al centro della terra”, secondo film di Mario Bava, dopo il capolavoro “La maschera del demonio”, che qui riesce a mescolare diversi generi: dal già citato peplum al fantastico fino all’horror.
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“Ercole al centro della terra” da molti è considerato uno dei più grandi film peplum all’italiana. Il peplum è un genere cinematografico che mescola elementi dei film d’azione e fantastici con elementi storici e mitologici, contestualizzandoli all’epoca greco-romana. Il genere peplo toccò l’apice del successo negli anni sessanta in Italia: decine di pellicole che trattavano le gesta di eroi come Maciste, Sansone, Ercole e tanti altri. In questo filone si colloca anche “Ercole al centro della terra”, secondo film di Mario Bava, dopo il capolavoro “La maschera del demonio”, che qui riesce a mescolare diversi generi: dal già citato peplum al fantastico fino all’horror.
Nel film, Ercole tenterà insieme al suo amico Teseo di salvare l’amata Deianira, ma per farlo dovrà scendere nell’Averno per recuperare una pietra dai poteri magici. Il suo viaggio però sarà denso di pericoli e l’eroe dovrà fare i conti con la furia degli dei a lui avversi.
Da sottolineare che la pellicola è stata quasi interamente girata in uno studio cinematografico. Le scenografie sono comunque costruite perfettamente e Bava riesce a creare la giusta atmosfera spettrale e oscura che accompagna il viaggio di Ercole agli inferi. La nebbia e i colori scuri e cupi nei quali si muovono l’eroe e l’ amico Teseo sono molto simili a quelle che caratterizzarono il cimitero nel precedente “La maschera del demonio”. Le scelte registiche sono perfette e riescono a mascherare il piccolo budget a disposizione. Lo stesso non si può dire delle prove attoriali, nella fattispecie Reg Park, che qui interpreta il forzuto eroe, è credibile solo nella massa muscolare. Una buona prova invece per Christopher Lee.
“Ercole al centro della terra” rimane comunque uno dei migliori peplum italiani dell’epoca, anche perché Bava introduce una fievole atmosfera gotica-horror durante l’intero viaggio dell’eroe. Atmosfera che si palesa invece nella scena finale dove Ercole combatterà contro un’orda di non morti con corpi putrefatti avvolti da bende o stracci. A mio parere un’idea geniale e affascinante per quei tempi.
Insomma, un film consigliatissimo agli amanti del genere e del maestro Mario Bava.
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fedeleto
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domenica 21 febbraio 2016
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ercole nel mondo dei morti
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Dopo aver firmato l'ottimo esordio della maschera del demonio,il regista Mario Bava dirige il suo secondo film con indubbie capacita' tecniche e talento visivo.Da una sceneggiatura fatta a quattro mani (Continenza,Tessari,Prosperi,Bava),il film presenta nel suo genere numerosi punti di interesse.La trama è molto semplice,Ercole raggiunge Deianira per sposarla.Ma Livo chiede aiuto agli spiriti maligni perché egli riesca a governare in eterno,così dopo aver ipnotizzato Deianira non rimane che ucciderla e sacrificare agli spiriti.Ercole non lo permetterà e scenderà negli inferi per cogliere la pietra che la salverà,e come se non bastasse dovrà affrontare anche i morti viventi.
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Dopo aver firmato l'ottimo esordio della maschera del demonio,il regista Mario Bava dirige il suo secondo film con indubbie capacita' tecniche e talento visivo.Da una sceneggiatura fatta a quattro mani (Continenza,Tessari,Prosperi,Bava),il film presenta nel suo genere numerosi punti di interesse.La trama è molto semplice,Ercole raggiunge Deianira per sposarla.Ma Livo chiede aiuto agli spiriti maligni perché egli riesca a governare in eterno,così dopo aver ipnotizzato Deianira non rimane che ucciderla e sacrificare agli spiriti.Ercole non lo permetterà e scenderà negli inferi per cogliere la pietra che la salverà,e come se non bastasse dovrà affrontare anche i morti viventi.L'abilità di Bava si nota in parecchie scene,ricordiamo che quest'ultimo nel film è anche direttore della fotografia, e in questa pellicola a colori si sbizzarisce non poco.Notevoli scene sono memorabili (i rami che sanguinano,il mostro di roccia,il viaggio sulla nave ove il cielo si colora come fosse un'acquarello,la sibilla immersa in un gioco di luci come metaforizzassero anime,Deianira con il suo vestito bianco vicino alla fontana simbolo di purezza,anche se la scena ricorda la Steele nella maschera del demonio),ma la vera abilità del grande regista sanremese sono i colori.Dal tempio di Lico diviso tra un rosso acceso e un blu scuro (quasi a contrastare il bene e il male,la notte e il giorno),inoltre nell'Aver-no sorgono colori rossi che si riflettono sui protagonisti.In questo mosaico colorato,sorgono anche i morti viventi,una novità assoluta nel peplum,e Bava forse ci ricorda che è stato fino ad un anno prima regista di un film dell'orrore.Il tutto si svolge in uno scenario tetro e ottimo con tanto di zombi che volano.Il tema del doppio viene ripreso parzialmente, (Teseo che cambia identità per amare ,l'immagine di Livo riflessa nel sangue),ma ad ogni modo c'è spazio anche per l'ironia(Ercole stanco di lanciare massi dice -spero che sia l'ultima pietra che lancio) anche grazie al buffo personaggio di Franco Giacobini.Cristopher Lee magistrale,Reg Park all'altezza di Steve Reeves.Un Bava da non perdere.
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