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giovedì 14 ottobre 2010
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da dramma progettato , sfiora il melodramma
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Le vaghe stelle dell’orsa
Dramma borghese descritto con la solita eleganza e senso esteico che non decolla per la dimensione poco profonda dei personaggi troppo legatati a schemi di pensiero smaccatamente borghesi.
Si percepiscono i silenzi, le inquadrature , gli intervalli musicali di un grande regista e scenografo come Visconti; ma è difficile costruire un dramma quando è troppo forte il controllo ed il manierismo.
Anche il dramma ha bisogno di libertà e quando le regole condizionano il fluire del pensiero, della sofferenza , tutto si smorza , perde peso e diviene melodramma.
L’ambientazione in Volterra è indizio raffinato di scelte della regia sempre alla ricerca di stimoli energetici del contesto.
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Le vaghe stelle dell’orsa
Dramma borghese descritto con la solita eleganza e senso esteico che non decolla per la dimensione poco profonda dei personaggi troppo legatati a schemi di pensiero smaccatamente borghesi.
Si percepiscono i silenzi, le inquadrature , gli intervalli musicali di un grande regista e scenografo come Visconti; ma è difficile costruire un dramma quando è troppo forte il controllo ed il manierismo.
Anche il dramma ha bisogno di libertà e quando le regole condizionano il fluire del pensiero, della sofferenza , tutto si smorza , perde peso e diviene melodramma.
L’ambientazione in Volterra è indizio raffinato di scelte della regia sempre alla ricerca di stimoli energetici del contesto.
Una Claudia Cardinale belle e giovane è strumento estetico felice , potenzialmente elemento di propulsione verso comunicazioni più alte ;ma purtroppo il controllo resta invadente e pervadente bloccando in maniera irrimediabile l’introspezione del dramma che si voleva mettere in scena.
Non è il miglio Visconti che mette in scena ciò che non avrebbe voluto.
Weach illuminati
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