stephen k.
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lunedì 11 marzo 2013
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il miglior revenge movie del cinema
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Due ragazze in viaggio in treno incontrano due balordi che le violentano e alla fine le uccidono. Questi due criminali, destino vuole, vanno casa dei genitori di una delle due ragazze. Appreso che i loro ospiti sono degli asssassini e che perdipiù hanno ucciso loro figlia, i due genitori si abbandonano ad una lenta e dolorosa vendetta contro i due balordi. Un genio del cinema italiano, Aldo Lado, realizza un revenge movie degno di essere considerato, a mio giudizio, migliore de L'ultima casa a sinistra di Wes Craven, capostipite del genere revenge and rape. Aldo Lado è pressochè perfetto dietro la macchina da presa. La sceneggiatura firmata da Infascelli e Izzo si rivela buona anche se è piatta in alcuni puntii, con dialoghi quasi informatici.
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Due ragazze in viaggio in treno incontrano due balordi che le violentano e alla fine le uccidono. Questi due criminali, destino vuole, vanno casa dei genitori di una delle due ragazze. Appreso che i loro ospiti sono degli asssassini e che perdipiù hanno ucciso loro figlia, i due genitori si abbandonano ad una lenta e dolorosa vendetta contro i due balordi. Un genio del cinema italiano, Aldo Lado, realizza un revenge movie degno di essere considerato, a mio giudizio, migliore de L'ultima casa a sinistra di Wes Craven, capostipite del genere revenge and rape. Aldo Lado è pressochè perfetto dietro la macchina da presa. La sceneggiatura firmata da Infascelli e Izzo si rivela buona anche se è piatta in alcuni puntii, con dialoghi quasi informatici. Ottima fotografia di Gabor Pogany e altrettanto buone le inquadrature. La colonna sonora di Morricone si rivela molto coinvolgente e azzecata per questo film. Tra gli interpreti spicca un geniale e fantastico Enrico Maria Salerno che veste i panni del padre vendicatore. I balordi Bucci e De Grassi sono azzeccati per il ruolo criminale. Buona interpretazione anche di Macha Meril. Molto violento e truculento, si rivela il più crudo film girato in Italia. Tra le scene di violenza spicca lo stupro di Lisa con un coltello, scena censurabile e l'uccisione del primo balordo da parte di Salerno. A parte le scene violente e sanguinose, resta comunque un ottimo film. Lo consiglio ai cinefili amanti del genere horror/thriller.
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gianleo67
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giovedì 19 febbraio 2015
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last train...on the left
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Cugine e studentesse in Germania, dove risiede con la famiglia la prima delle due, Margareth e Lisa partono alla volta dell'Italia per trascorrere le festività natalizie in casa della seconda. Scese dal loro treno, bloccato alla frontiera con l'Austria per un allarme dinamitardo, salgono su di un secondo dove sono oggetto di sevizie e violenze da parte di un terzetto criminale costituito da due balordi e da una sadica e pervertita 'femme fatale'. Le ragazze faranno una brutta fine ma anche per i loro assassini l'epilogo non riserverà nulla di buono.
Musicato da Morricone (che non lesina di autocitarsi a più riprese attraverso i motivetti che accomapagnano i momenti salienti del film) e impreziosito dalla partecipazione di veterani illustri come Enrico Maria Salerno (il chirurgo) e Franco Fabrizi (il guardone), questo guazzabuglio di efferatezze firmato da Aldo Lado è un B-movie che ricalca tanto la tradizione nostrana dello slasher-thriller portato in auge da Fulci e Argento, quanto quella ancor più consolidata (almeno per l'influenza sulla prima e per le fette di mercato conquistate in quel decennio) della 'Exploitation' americana che si era affermata già dagli anni '60.
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Cugine e studentesse in Germania, dove risiede con la famiglia la prima delle due, Margareth e Lisa partono alla volta dell'Italia per trascorrere le festività natalizie in casa della seconda. Scese dal loro treno, bloccato alla frontiera con l'Austria per un allarme dinamitardo, salgono su di un secondo dove sono oggetto di sevizie e violenze da parte di un terzetto criminale costituito da due balordi e da una sadica e pervertita 'femme fatale'. Le ragazze faranno una brutta fine ma anche per i loro assassini l'epilogo non riserverà nulla di buono.
Musicato da Morricone (che non lesina di autocitarsi a più riprese attraverso i motivetti che accomapagnano i momenti salienti del film) e impreziosito dalla partecipazione di veterani illustri come Enrico Maria Salerno (il chirurgo) e Franco Fabrizi (il guardone), questo guazzabuglio di efferatezze firmato da Aldo Lado è un B-movie che ricalca tanto la tradizione nostrana dello slasher-thriller portato in auge da Fulci e Argento, quanto quella ancor più consolidata (almeno per l'influenza sulla prima e per le fette di mercato conquistate in quel decennio) della 'Exploitation' americana che si era affermata già dagli anni '60. Al di là delle trite e pretestuose tematiche sociologiche (il perbenismo e l'ipocrisia borghese, la lotta di classe, la libertà sessuale, l'origine della violenza, la banalità del male) il film di Lado punta a ricreare la claustrofobica tensione di un'atmosfera malsana e malata dove , tanto l'ambientazione ferroviaria 'interclassista' quanto le sfortunate coincidenze di un'incontro casuale, fungano da innesco drammaturgico per l'esplosione di una follia omicida a base di stupri e squartamenti all'arma bianca. Un' 'Arancia meccanica on the Train' insomma, che si risolve in una truce poetica della violenza sadica senza alcun rispetto per la logica e la congruenza narrativa e dove il meccanismo della ritorsione sembra l'unico movente in grado di ridare credibilità ad una storia esile in cui i più deboli e sprovveduti sembrano soccombere di fronte al bieco cinismo di personalità ben più ineffabili e vigliacche. Interessante comunque la trovata di un sodalizio della promiscuità costituito da un bizzarro assortimento di personalità sociopatiche dove un terzetto, più che pericoloso criminale, riesce a ricreare le dinamiche del branco nel metro quadro di uno scompartimento ferroviario. Svolta finale stile 'Ultima casa a sinistra' ed il pregiudizio, per una volta immeritato ed incauto, sulla fragilità ed innocenza della figura femminile. Menzione d'onore per la bella e conturbante Macha Méril e per gli occhi perennemente strabuzzati e la faccia un pò così del sempreverde Flavio Bucci. Incredibilmente uscito quasi indenne dalla censura italiana (tranne l'inevitabile divieto ai minori di 18) è stato respinto al mittente da quella britannica. Come si dice, niente sesso (e violenza), siamo inglesi!
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dandy
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martedì 3 settembre 2019
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rape and revenge made in italy.
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La versione nostrana di "L'ultima casa a sinistra",del quale è ripresa anche la narrazione frammentata(forse troppo)ma con sviluppi differenti di indubbio fascino.In questo caso,ai 2 delinquenti se ne aggiunge un terzo,ben più subdolamente crudele,e nel finale la vendetta non sarà en plein...Qui il balordo dedito all'eroina è il più sadico e non il più mite,e nella violenza sessuale è coinvolto anche un ignaro passante,che approfitta ignobilmente della situazione per poi riscattarsi in seguito.Se la prima parte e quella centrale,che si svolgono quasi esclusivamente in treno, sono intelligentemente dilatate(con la violenza che scatta molto dopo l'incontro tra carnefici e vittime) l'epilogo è frettoloso,riscattato in parte dal finale beffardo e amarissimo.
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La versione nostrana di "L'ultima casa a sinistra",del quale è ripresa anche la narrazione frammentata(forse troppo)ma con sviluppi differenti di indubbio fascino.In questo caso,ai 2 delinquenti se ne aggiunge un terzo,ben più subdolamente crudele,e nel finale la vendetta non sarà en plein...Qui il balordo dedito all'eroina è il più sadico e non il più mite,e nella violenza sessuale è coinvolto anche un ignaro passante,che approfitta ignobilmente della situazione per poi riscattarsi in seguito.Se la prima parte e quella centrale,che si svolgono quasi esclusivamente in treno, sono intelligentemente dilatate(con la violenza che scatta molto dopo l'incontro tra carnefici e vittime) l'epilogo è frettoloso,riscattato in parte dal finale beffardo e amarissimo.Rispetto al film di Craven la regia è molto più curata(escludendo le riprese in stazione,palesemente girate in orari e luoghi diversi)e le scene di violenza,anch'esse dilatate,sono indubbiamente più cattive e sadiche(con qualche cedimento negli ultimi minuti).Tuttavia gli spunti interessanti come il confronto tra perversioni proletarie e borghesi,legge dell'occhio per occhio e malessere contemporaneo si perdono in fretta nel compiacimento gratuito.Ed escludendo i 3 cattivi,gli altri personaggi sono più schematici,così come i dialoghi oggi risultano retorici.Un b-movie estremo vecchio stile,criticato e condannato ferocemente ieri,oggi naturalmente cult.Musiche,a tratti eccessive,di Ennio Morricone.
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parsifal
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giovedì 7 ottobre 2021
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sangue e vendetta
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Aldo Lado fu il regista di uno dei film più violenti e scabrosi mai girati in Italia, sino a quel momento, esattamente nel 1975. La pellicola fu considerata talmente ad alto potenziale, Tanto che nel Regno Unito venne inserita nella famigerata lista dei Video Nasty e avversata sia dalla censura che dalla critica, in molti Paesi Europei.
La vicenda inizia alla stazione di Monaco, dove si trovano due balordi, Blackie ( F. Bucci) e Curly ( G.de Grassi) che vagabondano senza meta, per poi salire sul primo treno in partenza , per sfuggire alla polizia. Psicopatici violenti e senza scrupoli, vivono alla giornata , improntando le loro azioni sull’emotività del momento, senza pietà e con molto sadismo.
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Aldo Lado fu il regista di uno dei film più violenti e scabrosi mai girati in Italia, sino a quel momento, esattamente nel 1975. La pellicola fu considerata talmente ad alto potenziale, Tanto che nel Regno Unito venne inserita nella famigerata lista dei Video Nasty e avversata sia dalla censura che dalla critica, in molti Paesi Europei.
La vicenda inizia alla stazione di Monaco, dove si trovano due balordi, Blackie ( F. Bucci) e Curly ( G.de Grassi) che vagabondano senza meta, per poi salire sul primo treno in partenza , per sfuggire alla polizia. Psicopatici violenti e senza scrupoli, vivono alla giornata , improntando le loro azioni sull’emotività del momento, senza pietà e con molto sadismo. Per uno strano incrocio del destino, sul loro treno salgono due ragazze adolescenti, di buona famiglia, che stanno tornando nelle loro città d’origine, per le Feste Natalizie.
Inizia così una vicenda sempre più cruenta , fatta di crudeltà efferata, eroina, fantasie morbose e squallidi abusi ai danni delle ragazze, per mano dei balordi affiancati da una tanto misteriosa quanto diabolica signora, molto raffinata, dall’aspetto angelico e dall’animo turpe e deviato, magnificamente interpretata dalla splendida Macha Meril, attrice che tanto diede al cinema italiano degli anni ’70.
Il padre di una delle due ragazze è interpretato da E.M.Salerno; costui sarà l’Angelo Vendicatore che concluderà nel Sangue la triste e violenta vita dei due balordi.
Narrazione spietata , ispirata alle vicende di cronaca nera dell’epoca, con uno svolgimento sempre più incalzante, fece un enorme scandalo all’epoca della sua uscita.
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