nathan
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martedì 20 febbraio 2007
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film per chi ama il west
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Ritengo questo film uno dei capolavori di Eastwood regista.Quello che qua Eastwood ci racconta è semplicemente il WEST.Il regista recupera così le classiche situazioni del cinema western del periodo di John Ford,mantenendo il suo atteggiamento di ironia di fronte alla morte e di profonda umanità nei confronti dei protagonisti.Consiglio vivamente "Il texano dagli occhi di ghiaccio" per chi ama veramente il west.Non rimarrà deluso..Un'altra riflessione su questo film si può fare a proposito delle numerosi affinità con l'altra opera di Eastwood "Gli spietati",per quanto riguarda la trama.Mentre quella era la storia di un ex pistolero che coinvolto in una spirale di violenza è costretto a riprendere le armi,qua avviene il percorso opposto:
man mano che il tempo passa,venendo a contatto con i vari personaggi del film,il pistolero Josey Wales riuscirà a crearsi numerose amicizie,grazie anche all'amore di Sondra Locke,riuscendo a guadagnarsi il rispetto degli altri e soprattutto nei confronti di sè stesso.
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Ritengo questo film uno dei capolavori di Eastwood regista.Quello che qua Eastwood ci racconta è semplicemente il WEST.Il regista recupera così le classiche situazioni del cinema western del periodo di John Ford,mantenendo il suo atteggiamento di ironia di fronte alla morte e di profonda umanità nei confronti dei protagonisti.Consiglio vivamente "Il texano dagli occhi di ghiaccio" per chi ama veramente il west.Non rimarrà deluso..Un'altra riflessione su questo film si può fare a proposito delle numerosi affinità con l'altra opera di Eastwood "Gli spietati",per quanto riguarda la trama.Mentre quella era la storia di un ex pistolero che coinvolto in una spirale di violenza è costretto a riprendere le armi,qua avviene il percorso opposto:
man mano che il tempo passa,venendo a contatto con i vari personaggi del film,il pistolero Josey Wales riuscirà a crearsi numerose amicizie,grazie anche all'amore di Sondra Locke,riuscendo a guadagnarsi il rispetto degli altri e soprattutto nei confronti di sè stesso.Certo,anche qua c'è la classica storia della vendetta,da portare a termine ad ogni costo,ma nel suo proposito l'eroe non è solo.Come ci mostra il finale,il cinico e scontroso texano dagli occhi di ghiaccio ha ritrovato la fiducia nei confronti dell'umanità,ed è riuscito persino a smettere nel suo vizio di sputare tabacco per terra...
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alessandro vanzaghi
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martedì 7 aprile 2009
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the outlaw - josey wales
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Recensione chiamata "The Outlaw - Josey Wales": un piccolo atto di accusa nei confronti dell'ennesima, imbarazzante, scelta delle nostre case di produzioni, capaci di storpiare ogni logico significato. In questo caso, ad esempio, il texano di cui si parla nel titolo dell'edizione italiana, in realtà nemmeno esiste, visto che il protagonista (Eastwood-Josey Wales) è dal Missouri! Fatto il dovuto preambolo, voglio esprimere il mio parere personale su quest'opera che riecheggia di classico (come buona parte della produzione del regista Eastwood), ma tratta un tema risaputo in modo originale. La base di partenza è fra le più conosciute, e non solo nel genere western: un uomo tranquillo, in pace con la famiglia, vede distrutta d'improvviso la propria vita, perdendo moglie e figlio per mano di brutali assassini.
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Recensione chiamata "The Outlaw - Josey Wales": un piccolo atto di accusa nei confronti dell'ennesima, imbarazzante, scelta delle nostre case di produzioni, capaci di storpiare ogni logico significato. In questo caso, ad esempio, il texano di cui si parla nel titolo dell'edizione italiana, in realtà nemmeno esiste, visto che il protagonista (Eastwood-Josey Wales) è dal Missouri! Fatto il dovuto preambolo, voglio esprimere il mio parere personale su quest'opera che riecheggia di classico (come buona parte della produzione del regista Eastwood), ma tratta un tema risaputo in modo originale. La base di partenza è fra le più conosciute, e non solo nel genere western: un uomo tranquillo, in pace con la famiglia, vede distrutta d'improvviso la propria vita, perdendo moglie e figlio per mano di brutali assassini. E parte per la sua vendetta. La bravura di Eastwood sta nel non fermarsi ad illustrare la classica storia del "giustiziere", sebbene non manchino diverse scene di violenza e sia poco verosimile il numero di nemici trucidati da Josey nel corso della storia. Il racconto spazia infatti su altri temi, primo fra tutti proprio quello della famiglia, che il protagonista, inizialmente suo malgrado, va a crearsi pian piano. Una famiglia allargata, tragicomica, che raccoglierà un vecchio indiano ancora pimpante, una giovane logorroica di un'altra tribù, e poi ancora una nonna con giovane e bella nipote e un povero cane malandato. Certo non la famiglia "classica", ma comunque un'insieme che è specchio di pace e futuro, in mezzo alla guerra, alle vendette, agli eroi e ai delinquenti. Eastwood filma in poco più di due ore la storia di un "duro" (e chi meglio di lui potrebbe interpretarlo), privo di buona maniere, assassino senza macchia, ma eroico, soprattutto, perchè in perenne ricerca della pace perduta, che spera di ritrovare o insieme a questa nuova famiglia, oppure da solo, al di là del confine, lontano dal sangue e dagli sputi lasciati sulla sua strada.
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great steven
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giovedì 1 agosto 2013
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da contadino a fuorilegge: un percorso avventuroso
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IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO (USA, 1976)
Diretto da CLINT EASTWOOD. Interpretato da CLINT EASTWOOD – CHIEF DAN GEORGE – SONDRA LOCKE – BILL McKINNEY – JOHN VERNON
Dopo il massacro della sua famiglia per mano dei soldati nordisti in procinto di vincere la guerra di Secessione, un pacifico agricoltore diventa, attraverso peripezie e avventure spericolate fra Kansas, Missouri e Texas, un abilissimo e imbattibile pistolero capace di inseguire per lunghe miglia i suoi aguzzini e di farne giustizia, insieme ad altri soldati e banditi freddati dalle sue due pistole per aprirsi la strada. Gli sono compagni di viaggio dapprima un giovane nordista, e poi un vecchio capo cherokee a cui s’aggiunge una famiglia aggredita dai comancheros.
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IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO (USA, 1976)
Diretto da CLINT EASTWOOD. Interpretato da CLINT EASTWOOD – CHIEF DAN GEORGE – SONDRA LOCKE – BILL McKINNEY – JOHN VERNON
Dopo il massacro della sua famiglia per mano dei soldati nordisti in procinto di vincere la guerra di Secessione, un pacifico agricoltore diventa, attraverso peripezie e avventure spericolate fra Kansas, Missouri e Texas, un abilissimo e imbattibile pistolero capace di inseguire per lunghe miglia i suoi aguzzini e di farne giustizia, insieme ad altri soldati e banditi freddati dalle sue due pistole per aprirsi la strada. Gli sono compagni di viaggio dapprima un giovane nordista, e poi un vecchio capo cherokee a cui s’aggiunge una famiglia aggredita dai comancheros. La giovane ragazza che ne fa parte diventerà il suo amore. 5° film diretto da Eastwood, è una spanna sopra i mediocri western italiani e statunitensi usciti all’epoca per via di un protagonista che ha un’identità e un cuore, un’umanità, una sensibilità, diversamente dal personaggio dell’uomo senza nome interpretato da Eastwood nei tre film di Sergio Leone. È la storia di un’Odissea americana che permette ad un giustiziere di classe un processo di maturazione interiore, un’iniziazione scandita dalle tappe della violenza, del bellicismo, della fuga, dei sentimenti e della solidarietà indispensabile per sopravvivere. Un contorno di caratteristi inghirlanda le vivaci interpretazioni di questo western che riscontra i suoi difetti nella prolissità e nelle troppe inverosimiglianze di una violenza a volte eccessivamente gratuita, sebbene mai fine a sé stessa. Philip Kaufman alla sceneggiatura. Clint ben doppiato da Michele Kalamera, che cominciò proprio in quegli anni a dargli abitualmente la voce.
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dounia
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lunedì 11 giugno 2012
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una nuova vita
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E'la guerra di Secessione(1861-1865) in USA, tra stati schiavisti del Sud ed antischiavisti del Nord. Un uomo, Josey, si dedica all'attività dei campi, con la famiglia e il figlio, nel Missouri. Un giorno però la sua famiglia viene distrutta da alcuni cavalieri nordisti che hanno come capo l'esaltato capitano Terrill che fa un'escursione(blitz) nella sua zona. Josey è incapace a reagire. Si salva solo perché sviene dopo colpi infertogli da un soldato nemico ed è creduto morto. La casa e la famiglia vengono distrutte e l'uomo vuole reagire a questa situazione. Si allena a sparare e desidera che il suo colpo con la rivoltella o il fucile sia preciso. Riesce ad unirsi a delle bande sudiste che, una volta finita la guerra, devono arrendersi ai nordisti, ma lui non lo vuole fare.
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E'la guerra di Secessione(1861-1865) in USA, tra stati schiavisti del Sud ed antischiavisti del Nord. Un uomo, Josey, si dedica all'attività dei campi, con la famiglia e il figlio, nel Missouri. Un giorno però la sua famiglia viene distrutta da alcuni cavalieri nordisti che hanno come capo l'esaltato capitano Terrill che fa un'escursione(blitz) nella sua zona. Josey è incapace a reagire. Si salva solo perché sviene dopo colpi infertogli da un soldato nemico ed è creduto morto. La casa e la famiglia vengono distrutte e l'uomo vuole reagire a questa situazione. Si allena a sparare e desidera che il suo colpo con la rivoltella o il fucile sia preciso. Riesce ad unirsi a delle bande sudiste che, una volta finita la guerra, devono arrendersi ai nordisti, ma lui non lo vuole fare. Il suo scopo è quello di opporsi agli assassini della sua famiglia. Josey Wales è così un fuorilegge. Succedono varie cose, si presentano tante situazioni. Uomini e donne, di tipo diverso, diventano suoi amici e capiscono che Josey vuole dare loro un aiuto. Il film è movimentato, ricco di personaggi e di scene. L'attore Clint Eastwood vuole sempre stare dalla parte della ragione e della giustizia. E' un bel western, dove viene messo in evidenza il fatto che bisogna reagire in qualsiasi momento della vita. Quando Josey dice:"Un uomo si tira dietro i suoi guai", vuole fare capire all'aspettatore che la vita non è semplice, ma va vissuta.
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elgatoloco
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sabato 24 marzo 2018
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già eastwood al top
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Con questo"The Outlaw Josey Wales"(1976, di Clint Eastwood- immaginifico, pur se fenomenologicamente non lontano dal"vero" , rispetto all'originale il titolo italiano"Il texano dagli occhi di ghiaccio")il grande regista-autore-attore statunitense entra, a pieno diritto, nell'empireo del cinema e della sua storia, in specie per merito dei"Cahiers du cinéma"e ancora di più di "Positif", ossia della critica made in France, più che per merito degli USA), con questo western, ossia il genere più"storico"della cultura anche di massa degli States. Ma Eastwood rilegge il western e la storia(guerra"di Secessione"o di"liberazione"che dir si voglia.
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Con questo"The Outlaw Josey Wales"(1976, di Clint Eastwood- immaginifico, pur se fenomenologicamente non lontano dal"vero" , rispetto all'originale il titolo italiano"Il texano dagli occhi di ghiaccio")il grande regista-autore-attore statunitense entra, a pieno diritto, nell'empireo del cinema e della sua storia, in specie per merito dei"Cahiers du cinéma"e ancora di più di "Positif", ossia della critica made in France, più che per merito degli USA), con questo western, ossia il genere più"storico"della cultura anche di massa degli States. Ma Eastwood rilegge il western e la storia(guerra"di Secessione"o di"liberazione"che dir si voglia....)alla sua maniera, con la capacità di essere totalmente originale: nessuna epopea, solo la brutalità dell'ambiente sociale bellico, che al protagonista(estraneo in partenza alla guerra in questione, si noti...) massacra la famiglia, la"vendetta"dell'eroe solitario("The Lonely Man"più che mai)che segue percorsi particolari, non ha simpatie particolari per nessuno ma, senza derive pro-nativi americani, non ha alcun pregiudizio verso gli stessicfr.il personaggio impersonato da Sondra Locke)e anzi ne favorisce la pace con i bianchi: Eastwood eroe a sé stante, creatore, originalissimo, filmicamente(anche nello"specifico filmico")più che mai comptos sui(la lezione di Sergio Leone, di cui era stato, scherzi del grande regista romano a parte, grande interprete), che letteralmente"crea"del cinema nuovo e lo fa da par suo. Per ricostruire la filmografia clinti-eastwoodiana, ma anche per documentarsi meglio(almeno come primo approccio...)sulla storia USA, "The Outlaw ..."è imprescindibile. El Gato
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elgatoloco
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domenica 4 febbraio 2018
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grande film, grande eastwood
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"The Outlaw-Josey Wales", 1976, che non è certo il primo, ma il quinto film id Clint Eastwood regista(ma in Italia era ancora poco noto come autore, mentre in Francia il suo"mito"era già esploso), dimostra la grandezza di qe questo autore(allora anche interprete, dove è da sottolineare che erano passati poco più di dieci anni dalla collaborazione con Sergio Leone nei grandi classici di questo autore, con le definizioni ironiche di Clint, che però non erano affatto denigratorie o offensive, a differenza di quanto si voleva far credere), dove si vede come Eastwood riusciva, già allora, a far entrare la storia americana(qui la Guerra detta di Secessione, per altri"civil war")nelle vicende private delle persone, con approfondimento psicologico eccezionale, a livello di studio, di ricerca, mai però in modo solipsistico-individualistico, ma sempre in una chiave spettacolare che possa coinvolgere tutti/e, senza esclusione, anche spiegando ai "non Gringos", ai non-Statunitensi i termini del problema.
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"The Outlaw-Josey Wales", 1976, che non è certo il primo, ma il quinto film id Clint Eastwood regista(ma in Italia era ancora poco noto come autore, mentre in Francia il suo"mito"era già esploso), dimostra la grandezza di qe questo autore(allora anche interprete, dove è da sottolineare che erano passati poco più di dieci anni dalla collaborazione con Sergio Leone nei grandi classici di questo autore, con le definizioni ironiche di Clint, che però non erano affatto denigratorie o offensive, a differenza di quanto si voleva far credere), dove si vede come Eastwood riusciva, già allora, a far entrare la storia americana(qui la Guerra detta di Secessione, per altri"civil war")nelle vicende private delle persone, con approfondimento psicologico eccezionale, a livello di studio, di ricerca, mai però in modo solipsistico-individualistico, ma sempre in una chiave spettacolare che possa coinvolgere tutti/e, senza esclusione, anche spiegando ai "non Gringos", ai non-Statunitensi i termini del problema. Josy non è il sudista fanatico, ma la vittima della guerra che gli ha sottratto(uccidendola)la famiglia, dunque più che un"eroe"(non vorrebbe dire assolutamente nulla)e che cerca(forse senza trovarle)strategie adatte a vendicarsi. Sondra Loccke è attrice di notevolissimo spessore, che Eastwood ha avuto il merito di valorizzare, di far emergere pienamente. Idem per John Vernon, tra l'altro e tra gli altri interpreti. Un film da cineteca, da studio e approfondimento, per capire e imparare come si possa e debba fare cinema. El Gato
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