Melodramma elegante diretto dal regista britannico Compton Bennett che adotta l’espediente narrativo di ripercorrere la vita della protagonista grazie al racconto che la stessa fa dopo che nella prima scena del film ha tentato di suicidarsi; nonostante che lo spettatore già conosca a cosa hanno portato i fatti sin lì accaduti, la storia resta comunque interessante allorché vengono spiegate quali sono state le cause che hanno portato a quell’epilogo, scandagliandone le ragioni.
La sceneggiatura si segnala per l’apprezzabile indagine psicologica dei personaggi principali, che costituisce uno degli elementi di maggiore interesse dell’opera.
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Melodramma elegante diretto dal regista britannico Compton Bennett che adotta l’espediente narrativo di ripercorrere la vita della protagonista grazie al racconto che la stessa fa dopo che nella prima scena del film ha tentato di suicidarsi; nonostante che lo spettatore già conosca a cosa hanno portato i fatti sin lì accaduti, la storia resta comunque interessante allorché vengono spiegate quali sono state le cause che hanno portato a quell’epilogo, scandagliandone le ragioni.
La sceneggiatura si segnala per l’apprezzabile indagine psicologica dei personaggi principali, che costituisce uno degli elementi di maggiore interesse dell’opera.
Proprio il tema psicologico permette a Bennett di mettere in scena sequenze particolarmente suggestive, che restano nella memoria, come quella del concerto a cui assiste l’amica di infanzia della protagonista, con conseguente ricaduta nervosa di quest’ultima che è impegnata al pianoforte; il pubblico è tenuto magistralmente sulla corda da Bennett che crea un’atmosfera tesa nella quali si è portati ad aspettarsi da un momento all’altro che si verifichi un qualche imprevisto.
Le ottime musiche, che accompagnano tutta l’opera, sono un altro elemento di forza del film.
Infine si deve segnalare l’ottima prova degli interpreti ed in particolare dei due protagonisti James Mason e Ann Todd: Mason propone una recitazione misurata ed elegante, di grande effetto, mentre la Todd offre una prova più intensa, adatta alla parte assegnatale.
Negli altri ruoli si ricorda Herbert Lom nella parte dello psichiatra.
Finale di buon effetto, soprattutto sul piano emotivo.
La pellicola ha una durata contenuta, elemento essenziale per evitare di annoiare il pubblico, vista la complessità e pesantezza delle tematiche affrontate.
PS si ricorda una frase del personaggio interpretato da James Mason che personalmente mi ha molto colpito e divertito, e che pertanto ripropongo: “I pianisti si dividono in due categorie: quelli che suonano e quelli che sanno suonare”.
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