blackandwhite
|
venerdì 31 gennaio 2014
|
serafino e i pastori: gli ultimi uomini liberi
|
|
|
|
Serafino è un pastore che ha conservato uno stile di vita libero e in armonia con la natura. Due sono le cose che minacciano la sua libertà, due pericoli che a prima vista non appaiono subito legati con una forte limitazione della libertà dell'uomo, ma che subito poi si rilevano essere ceppi da cui è difficile liberarsi.
Uno è il denaro, che rende schiavo chi lo adora e lo conserva. Di questo pericolo Serafino si libera facilmente: una volta ereditati i soldi dalla vecchia zia, li sperpera in feste e divertimenti con la gente del suo paese. Il denaro su Serafino non ha alcun potere perché egli non ha bisogno di niente che il denaro possa comprare.
[+]
Serafino è un pastore che ha conservato uno stile di vita libero e in armonia con la natura. Due sono le cose che minacciano la sua libertà, due pericoli che a prima vista non appaiono subito legati con una forte limitazione della libertà dell'uomo, ma che subito poi si rilevano essere ceppi da cui è difficile liberarsi.
Uno è il denaro, che rende schiavo chi lo adora e lo conserva. Di questo pericolo Serafino si libera facilmente: una volta ereditati i soldi dalla vecchia zia, li sperpera in feste e divertimenti con la gente del suo paese. Il denaro su Serafino non ha alcun potere perché egli non ha bisogno di niente che il denaro possa comprare. La sua felicità è lì col suo gregge, nell'alta montagna dove lui se ne sta beato. Emblematica la scena della macchina costosa che cade in un dirupo e va a fuoco. Per Serafino non si tratta di una perdita di cui piangare, ma di uno spettacolo di cui essere allegri, meglio dei fuochi d'artificio.
L'altro pericolo mortale per la libertà di un uomo è il matrimonio. Matrimonio fa rima con patrimonio e in effetti dal medioevo sino ad oggi raramente ci si sposa per amore o l'amore finisce presto soffocato dalla rigidità di un legame forzatamente ad uno ad uno, del tutto artificiale in natura per la nostra specie. Serafino è immune anche a questo pericolo perché lui fa l'amore solo per piacere e quando ne ha voglia e con tutte le donne che gli capitano, proprio come gli animaletti selvaggi. I tabù o l'ipocrita decenza sono a lui sconosciuti. E se alla fine sposerà una prostituta al fine di sbloccare l'eredità della zia più che altro a vantaggio di quest'ultima, per aiutarla a mantenere i suoi quattro figli illegittimi, e non tanto per poter disporre lui dei soldi a suo vantaggio personale, non vuole una moglie. Nel finale, lascia libera anche lei di vivere come vuole e se ne va a pascolare le pecore in montagna.
Il messaggio del film è chiaro. Serafino e i pastori sono gli ultimi uomini liberi, in una società che rende l'uomo schiavo, da una parte separandolo dall'ambiente naturale e ammassandolo nel grigio delle città e dall'altra creando per lui falsi idoli e desideri, funzionali ai meccanismi economici, peraltro non sostenibili, del capitalismo, sottovalutando le gioie naturali, che invece vengono dalle piccole cose.
Serafino non riesce proprio a vivere nelle città, non accetta lo stile di vita, le convenzioni sociali e l'ambiente artificiale. Egli sente la nostalgia del suo paese, del cibo genuino, delle donne semplici e della natura incontaminata. Forzatamente chiamato alle armi, cozza continuamente contro la stupidità del militarismo al punto che i suoi superiori, dopo mille punizioni non lo sopportano più e lo riformano credendolo matto. Ma Serafino è in realtà il più savio di tutti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a blackandwhite »
[ - ] lascia un commento a blackandwhite »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 10 giugno 2018
|
film germian-celentaniano
|
|
|
|
Con la complicità "scrittoria"di sceneggiatori quali Tullio Pinelli, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, nel 1968(sic!)Pietro Germi imbastisce un film incentrato sulla figura attorale di Adriano Celentano, invero non nuovo al cinema, ma allora"ripescato"per questo film, dove deve impersonare il prototipo del pastore ingenuo, sponraneo, certo non brillante(QI insufficiente, non a caso)dove, in piena sinergia, Germi e Celentano si divertono(e si vede, decisamente!)a motteggiare, a scherzare, con una certa(non assoluta, però)bonomia sulla figura di questo"homunculus"che d'altra parte, certo, ha un cuore d'oro, come si vede quando eredita da una zia scomparsa un bel gruzzolo e non diventa"economo", diremo così, ma al contrario è un prodigo totale.
[+]
Con la complicità "scrittoria"di sceneggiatori quali Tullio Pinelli, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, nel 1968(sic!)Pietro Germi imbastisce un film incentrato sulla figura attorale di Adriano Celentano, invero non nuovo al cinema, ma allora"ripescato"per questo film, dove deve impersonare il prototipo del pastore ingenuo, sponraneo, certo non brillante(QI insufficiente, non a caso)dove, in piena sinergia, Germi e Celentano si divertono(e si vede, decisamente!)a motteggiare, a scherzare, con una certa(non assoluta, però)bonomia sulla figura di questo"homunculus"che d'altra parte, certo, ha un cuore d'oro, come si vede quando eredita da una zia scomparsa un bel gruzzolo e non diventa"economo", diremo così, ma al contrario è un prodigo totale... Ingenuo con le donne, dove qui si trova al bivio tra Lidia(Ottavia Piccolo)e Asmara(sic! Nomen omen,interprete ne è Francesca Romana Coluzzi), con ogni persona(anche con il malvagio zio Agenore, che è Saro Urzì), qui Celentano, che circa tre lustri dopo interpreterò"Bingo Bongo"con Pasquale Festa Campanile, dove la gutturalità è ben più pronunciata, si prepara e fa già"esercizi di stile". Brave/i le/gli interpreti e il capitolo Celentano è"caldo", mentre l'operazione con"volti noti"fallirà attoralmente a Germi, quando due anni dopo dirigerà Guanni Morandi(con precedente esperienza solo nei"musicarelli")in"Le castagne sono buone". Musiche di testa e di coda affidate al"prode"Adriano, musiche di Rustichelli con canzoni scritte anche dal recentemente scomparso nipte/cognato di Celentano, Gino Santercole... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|