saxon
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giovedì 20 gennaio 2005
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veramente ok
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è davvero un bel film l'ho rivisto nella versione restaurata e devo riconoscere che ancora una volta il cinema di fulci ha saputo inventare qualcosa di originale ed agghiacciante - che come al solito, gli americani ci hanno saputo copiare nell'ambientazione (vedi la casa dei 1000 corpi). Attori di buon livello, qualche forzatura (accettabile) nella trama, bellissimo il finale, peccato che molte cose restino non chiarite - ma la sceneggiatura è di dardano sacchetti, che non è proprio il massimo come sceneggiatore - i ruoli dei personaggi sono lasciati (forse volutamente) abbastanza nebulosi -ad es. il ruolo del padre del ragazzino - comunque un film di ottimo livello.
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connor hawk
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venerdì 27 dicembre 2013
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il film più spaventoso di fulci
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Terzo ed ultimo capitolo della così detta "Trilogia della morte" ad opera del maestro Lucio Fulci, questo film è da molti considerato il più spaventoso della filmografia del regista romano. Realizzata nel 1981 la pellicola mostra la pesante influenza del capolavoro horror del grande Stanley Kubrick, Shining ,uscito esattamente un anno prima. Il film, come di prassi quando si parla di Fulci, è realizzato con un budget decisamente povero. Nonostante ciò il risultato finale è veramente notevole, il film mantiene ancora oggi una suspence e una tensione davvero sorprendenti ed è interessante notare come ciò accada in quello che è, in effetti, uno dei film meno splatter di Fulci, che questa volta ha deciso di sacrificare gli eccessi del Gore in favore di una narrazione più lineare.
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Terzo ed ultimo capitolo della così detta "Trilogia della morte" ad opera del maestro Lucio Fulci, questo film è da molti considerato il più spaventoso della filmografia del regista romano. Realizzata nel 1981 la pellicola mostra la pesante influenza del capolavoro horror del grande Stanley Kubrick, Shining ,uscito esattamente un anno prima. Il film, come di prassi quando si parla di Fulci, è realizzato con un budget decisamente povero. Nonostante ciò il risultato finale è veramente notevole, il film mantiene ancora oggi una suspence e una tensione davvero sorprendenti ed è interessante notare come ciò accada in quello che è, in effetti, uno dei film meno splatter di Fulci, che questa volta ha deciso di sacrificare gli eccessi del Gore in favore di una narrazione più lineare. Ovviamente i punti di forza sono, come al solito, l'ottima regia di Fulci e gli effetti speciali del grande Giannetto De Rossi, che avevano già collaborato in "Paura nella città dei morti viventi" e "L'aldilà". Unica pecca del film è forse la scelta di mostrare la creatura in carne ed ossa nel finale. Scena sicuramente d'impatto, che però va contro quella che era stata fino a quel momento l'atmosfera del film, a metà tra il reale e l' incubo, tra il razionale e l'onirico. L'idea, infatti, che il mostro sia stato inserito a forza ,per necessità di produzione e distribuzione, sarebbe anche confermata dalle dichiarazioni rilasciate dal Godfather of Gore nella famosa intervista "La notte americana del dottor Fulci", in cui il regista romano fa capire come l'intera storia fosse in effetti basata principalmente sull'incertezza e sul dubbio nei confronti della realtà del film, sfruttati in modo da instaurare nello spettatore il sospetto che l'assassino possa anche essere un membro del nucleo familiare. Certo, in questo modo si sarebbe corso il rischio di riproporre in effetti la stessa identica trama del film di Kubrick, tuttavia ritengo che con un po di accortezza e di fantasia il finale sarebbe potuto essere più coinvincente e spaventoso. In fondo ciò di cui hanno più paura gli uomini è proprio il non sapere e quindi un finale meno diretto e più misterioso, avrebbe reso il film davvero un piccolo gioiello. Nonostante queste mie personalissime considerazioni il film va visto almeno una volta, se non altro per apprezzare appieno le trovate registiche che il nostro amato "Poeta del macabro" ha utilizzato per confezionare un horror di serie A con un budget da film di serie C.
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biso93
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venerdì 31 marzo 2017
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le paure piu intime, la trama piu classica
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Quella villa accanto al cimitero e' un film del 1981 diretto da Lucio Fulci. Costui viene definito da molti come il padre del genere splatter e gore. "The godfather of gore". In qualsiasi modo la si voglia mettere sta di fatto che Fulci lavoro' sempre in situaziono difficili, budget minimi con tempi di riprese eccessivamente ridotti, talvolta era pure costretto al "buona la prima". Partendo da questa premessa e' indubbio dire che alcuni suoi film dei tanti che ha girato sono davvero brillante e zeppi di arguzie e artifici ben riusciti, i quali sono la natura stessa della settima arte. Terzo capitolo della trilogia horror fulciana, quella villa accanto al cimitero e' un classico film in cui la casa la fa da protagonista.
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Quella villa accanto al cimitero e' un film del 1981 diretto da Lucio Fulci. Costui viene definito da molti come il padre del genere splatter e gore. "The godfather of gore". In qualsiasi modo la si voglia mettere sta di fatto che Fulci lavoro' sempre in situaziono difficili, budget minimi con tempi di riprese eccessivamente ridotti, talvolta era pure costretto al "buona la prima". Partendo da questa premessa e' indubbio dire che alcuni suoi film dei tanti che ha girato sono davvero brillante e zeppi di arguzie e artifici ben riusciti, i quali sono la natura stessa della settima arte. Terzo capitolo della trilogia horror fulciana, quella villa accanto al cimitero e' un classico film in cui la casa la fa da protagonista. Precursore di moltissimi film di genere, fulci mette in opera un film che funziona, incute e nonostante la semplice oltremodo trama, riesce ad unire una delle paure infantili come il mostro nello scantinato, al giallo ed al paranormale. Questo qui se avesse avuto piu soldi e tempo, avrebbe fatto meraviglie indelebili. Consigliato
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dandy
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sabato 5 marzo 2016
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il secondo migliore horror di fulci.
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Ultima parte della cosiddetta "Trilogia della morte" incominciata con "Paura nella città dei morti viventi" e "E tu vivrai nel terrore.L'aldilà"(il suo horror più riuscito senza dubbio).Come di consueto,Fulci sovverte le regole di genere creando un'atmosfera surreale fuori dal mondo,agli antipodi dei più "tradizionali" horror argentiani.Come nel precedente "L'aldilà" il terrore deriva dall' intrusione del male nella vita reale,senza preavviso nè logica razionale.E la verità una volta venuta a galla non porterà alla salvezza.Rispetto al film precedente gli effetti truculenti sono praticamente perfetti,mentre invece certe scene di paura sono troppo dilatate per gli standard odierni.
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Ultima parte della cosiddetta "Trilogia della morte" incominciata con "Paura nella città dei morti viventi" e "E tu vivrai nel terrore.L'aldilà"(il suo horror più riuscito senza dubbio).Come di consueto,Fulci sovverte le regole di genere creando un'atmosfera surreale fuori dal mondo,agli antipodi dei più "tradizionali" horror argentiani.Come nel precedente "L'aldilà" il terrore deriva dall' intrusione del male nella vita reale,senza preavviso nè logica razionale.E la verità una volta venuta a galla non porterà alla salvezza.Rispetto al film precedente gli effetti truculenti sono praticamente perfetti,mentre invece certe scene di paura sono troppo dilatate per gli standard odierni.Bella fotofrafia di Sergio Salvati.Buon gusto del macabro,e leggera ironia di fondo.Sceneggiatura del regista(che appare all'inizio nel ruolo del Prof.Muller)e Dardano Sacchetti.All'epoca crticato in patria per le numerose analogie con "Shining".Oggi giustamente considerato un cult.La migliore versione nostrana in circolazione è come sempre quella della "Lamberto Forni".
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figliounico
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giovedì 21 settembre 2023
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puro splatter
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Un horror soprannaturale del 1981 dell’eclettico Lucio Fulci. Un B-movie d’autore alla Mario Bava con una trama inconsistente che serve unicamente da filo conduttore per inanellare una serie ininterrotta di perle ovvero di truculente scene splatter ottenute senza effetti speciali digitali che ancora non esistevano all’epoca e grazie al solo lavoro di truccatore di Giannetto De Rossi. Non si sa se per spirito naif o per senso autoironico il proprietario della villa vicino al cimitero dove si svolge la mattanza si chiami Freudstein. Alcune scene come quella della porta della cantina che non si riesce mai ad aprire e si chiude sistematicamente alle spalle di chi entra sono diventate un topos nei film di genere, mentre il finale potrebbe essere considerato suggestivamente e con un po' di fantasia un prequel involontario di The Others.
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