jagerhans
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sabato 27 maggio 2006
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per autolesionisti
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Klaus Kinski si è divertito molto nell' interpretare "Nosferatu a Venezia". Lo spettatore si diverte assai meno. Nosferatu, saggiamente evocato per mezzo di una seduta spiritica, torna ad inguaiare una famiglia veneziana che aveva perseguitato secoli addietro. Il vampiro è tostissimo e resiste alla grande alle fucilate (si: fucilate) con le quali i nostri tentano di eliminarlo, tra i quali un sedicente studioso di (udite udite) *ematodipsomania*. Anche nel passato il vampiro aveva dato prova di invincibilità: in uno dei tanti estenuanti flashback della storia egli è alle prese con un gruppo di esorcisti che infilza senza tanti complimenti alle punte di un cancello. Nel presente rapisce un' ennesima fanciulla con la quale potrà giacersi e in tal modo divenire MORTALE (perchè il non morto brama la morte; ovvio) e si becca altre fucilate (al mercurio) una delle quali raggiunge la fanciulla.
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Klaus Kinski si è divertito molto nell' interpretare "Nosferatu a Venezia". Lo spettatore si diverte assai meno. Nosferatu, saggiamente evocato per mezzo di una seduta spiritica, torna ad inguaiare una famiglia veneziana che aveva perseguitato secoli addietro. Il vampiro è tostissimo e resiste alla grande alle fucilate (si: fucilate) con le quali i nostri tentano di eliminarlo, tra i quali un sedicente studioso di (udite udite) *ematodipsomania*. Anche nel passato il vampiro aveva dato prova di invincibilità: in uno dei tanti estenuanti flashback della storia egli è alle prese con un gruppo di esorcisti che infilza senza tanti complimenti alle punte di un cancello. Nel presente rapisce un' ennesima fanciulla con la quale potrà giacersi e in tal modo divenire MORTALE (perchè il non morto brama la morte; ovvio) e si becca altre fucilate (al mercurio) una delle quali raggiunge la fanciulla. Nel finale del film Nosferatu se la porta via in volo, quando si ripete la scena iniziale del film: un gruppo di cacciatori abbatte un pipistrello. Memorabile la frase di chiusura: "Porta male uccidere un pipistrello." "Non è un pipistrello. E' un vampiro. Succhia il sangue..." che ci induce a temere il peggio per il povero Nosfi. Sfuggito per secoli ad ogni sorta di attacco, egualmente inviso alla vita ed alla morte, e alla fine presumibilmente impallinato da un pattuglione di sparatori della domenica!
Il film è lento e disarticolato; Klaus Kinski istrionico e noioso nonostante le sue entrate nell' inquadratura con un mezzo giro su se stesso, già viste in Aguirre -Der Zorn Gottes ; la storia degna di Scary Movie; Donald Pleasance, nella parte del prete vigliacco, non aggiunge nulla alla storia nè ha uno spessore interpretativo. Tanto nudo che attira l' attenzione, un po' di sangue, effetti speciali di bassa lega come la disssoluzione del cadavere della vampira e l' imbarazzante scena del volo.
La sfarzosa ambientazione veneziana compensa una piccola parte di questo cumulo di difetti: un film così, già popolato dal volto da tossico di stazione di kinski-nosferatu, con una storia che varia dal banale all' oltraggioso, ed uno storyboard schizofrenico, qualora fosse stato anche girato in ambienti squallidi o male inquadrati sarebbe diventato un feticcio trash come "Arrapaho" o "La Noche de las gaviotas".
Perchè vedere un film così? Ovvio: per il gusto di sfotterlo.
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dandy
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lunedì 28 settembre 2020
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sottotono.
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Horror nostrano di fine anni'80 non privo di momenti suggestivi e dalla confezione rispettosa,ma minato irrimediabilmente dalle numerose traversie produttive:ben 5 registi avvicendatisi(tra cui Luigi Cozzi e per alcune riprese lo stesso Kinski),una sceneggiatura rivisionata più volte,svariati tagli prima di approntare la versione definitiva e le imposizioni del protagonista unite alle rituali intemperanze sul set.La storia risulta squilibrata e a tratti,alquanto ridicola.Si salvano alcune sequenze di ammazzamento,ma anche il sangue latita nel complesso.E anche il cast funziona solo in parte:Plummer ci prova ma non sembra crederci del tutto;Pleasence pare star lì per caso;la De Rossi è magnifica ma fissa(pare che in una scena il sempre infoiato Klaus le strizzò il seno,mentre secondo altre fonti fece ben altro.
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Horror nostrano di fine anni'80 non privo di momenti suggestivi e dalla confezione rispettosa,ma minato irrimediabilmente dalle numerose traversie produttive:ben 5 registi avvicendatisi(tra cui Luigi Cozzi e per alcune riprese lo stesso Kinski),una sceneggiatura rivisionata più volte,svariati tagli prima di approntare la versione definitiva e le imposizioni del protagonista unite alle rituali intemperanze sul set.La storia risulta squilibrata e a tratti,alquanto ridicola.Si salvano alcune sequenze di ammazzamento,ma anche il sangue latita nel complesso.E anche il cast funziona solo in parte:Plummer ci prova ma non sembra crederci del tutto;Pleasence pare star lì per caso;la De Rossi è magnifica ma fissa(pare che in una scena il sempre infoiato Klaus le strizzò il seno,mentre secondo altre fonti fece ben altro...facendo fuggire l'atrice in lacrime e subendo le furie della troupe,per poi scusarsi...);e Kinski rispetto al film di Herzog,pur calamitando l'attenzione non fa granchè.Non indossa quasi mai gli incisivi aguzzi,cammina statico per Venezia(ripresa in modo ricercato ma cartolinesco,con l'immancabile sequela di scene del Carnevale)sia di giorno che di notte,e naturalmente concupisce ogni fanciulla che vede.Buono per i fan sfegatati di Klaus e per gli amanti dell'horror nostrano senza pretese,anche se è certamente più decente di altri prodotti del periodo.Musiche di Luigi Ceccarelli e dei Vangelis.
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