Anne, madre single appassionata di scultura lignea, viene selezionata come giurata per il processo al boss di cosa nostra Louie Buffano. Avvicinata da un estraneo che afferma di avere acquistato le sue opere presso una galleria d’arte, Anne scoprirà ben presto che in realtà l’uomo è un sicario della famiglia Buffano che da lei pretende che riesca a convincere la giuria della non colpevolezza del boss in cambio della vita di suo figlio Oliver.
Demi Moore e Alec Baldwin sono i protagonisti di un thriller che vede nell’appena quindicenne Joseph Gordon Levitt una possibile vittima della mafia e al tempo stesso la causa scatenante di tutto quel che avverrà nella vita di Anne, una Moore appena trentaquattrenne che impersona una donna decisa, appassionata del suo passatempo di scultrice e anche molto abile nel scegliere una parte che le permetta di recitare contestualmente i ruoli di madre dedita alle sorti del figlio, infiltrata della polizia e personaggio sexy.
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Anne, madre single appassionata di scultura lignea, viene selezionata come giurata per il processo al boss di cosa nostra Louie Buffano. Avvicinata da un estraneo che afferma di avere acquistato le sue opere presso una galleria d’arte, Anne scoprirà ben presto che in realtà l’uomo è un sicario della famiglia Buffano che da lei pretende che riesca a convincere la giuria della non colpevolezza del boss in cambio della vita di suo figlio Oliver.
Demi Moore e Alec Baldwin sono i protagonisti di un thriller che vede nell’appena quindicenne Joseph Gordon Levitt una possibile vittima della mafia e al tempo stesso la causa scatenante di tutto quel che avverrà nella vita di Anne, una Moore appena trentaquattrenne che impersona una donna decisa, appassionata del suo passatempo di scultrice e anche molto abile nel scegliere una parte che le permetta di recitare contestualmente i ruoli di madre dedita alle sorti del figlio, infiltrata della polizia e personaggio sexy. Mentre Baldwin per una volta impersona un ruolo da cattivo, ovvero un pericoloso sicario di cosa nostra e coprotagonista di una pellicola che si trascina verso un finale sufficientemente scontato e con tanto di trasferta in centro America, per la precisione in Guatemala.
Notare come il film diretto da Brian Gibson non vada però minimamente confuso con uno dei numerosi legal thriller che anche oggi fanno capolino nel cinema d’oltreoceano. Al contrario la sceneggiatura basata sul romanzo omonimo di Geoge Dewes Green vorrebbe partire dalla manipolazione di una giuria e quindi da un processo, per poi allontanarsene e parlare di temi come la paura indotta in una persona e di come questa sia impiegabile per modificarne le scelte. Nel complesso un cast stellare, da sottolineare anche la presenza di un giovane James Gandolfini, che però non permette al film di essere ricordato con particolare entusiasmo anche a causa di una trama molto frammentaria.
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