parsifal
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mercoledì 25 ottobre 2017
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diatribe familiari ed equivoci in chiave gialla
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L'eclettico e profondo Comencini , unendo la sua pena a quella degli sceneggiatori Sonego e Carminito, nel 1977 diede vita a questa pellicola dal sapore molto particolare, ambientata all'ìnterno di un nucleo familiare piuttosto originale formato dai fratelli Amedeo ( Ugo Tognazzi) ed Ofelia ( M.Melato) , entrambe resi nevrotici dalla solitudine e da un rapporto malsana tra loro, fatto di dispetti, diatribe e ripicche d'ogni genere. La narrazione si sviluppa e prende corpo proprio in virtù dei due ameni personaggi , magistralmente interpretati dai due grandi ed indimenticati attori. Solo loro avrebbero potuto interpretare un simile copione, dando spessore alle nevrosi dei due fratelli, eterni rivali ma al tempo stesso inseparabili.
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L'eclettico e profondo Comencini , unendo la sua pena a quella degli sceneggiatori Sonego e Carminito, nel 1977 diede vita a questa pellicola dal sapore molto particolare, ambientata all'ìnterno di un nucleo familiare piuttosto originale formato dai fratelli Amedeo ( Ugo Tognazzi) ed Ofelia ( M.Melato) , entrambe resi nevrotici dalla solitudine e da un rapporto malsana tra loro, fatto di dispetti, diatribe e ripicche d'ogni genere. La narrazione si sviluppa e prende corpo proprio in virtù dei due ameni personaggi , magistralmente interpretati dai due grandi ed indimenticati attori. Solo loro avrebbero potuto interpretare un simile copione, dando spessore alle nevrosi dei due fratelli, eterni rivali ma al tempo stesso inseparabili. Tutto ha inizio con un'eredità paterna, un palzzo al centro di Roma, di gran prergio , ma in decadenza. Ad entrambe viene fatta un' offerta molto consistente per venderlo in blocco, il che risolverebbe i problemi economici di entrambe. Ma essendo abitato è necessario sfrattare tutti gli inquilini. Ed allora inizia una sarabanda di trucchi sporchi, spiate di ogni genere ed una strampalata collaborazione con la polizia, poichè nelle loro maldestre indagini, scopriranno molte scomode verità che riguardano tutti i loro condomini. Quindi , quando si va a scavare, spesso si trova il marcio , come in questo caso. Una lunga serie di gag molto esilaranti attendono lo spettatore , intepretate da un ottimo cast, affiatato ed assortito. Ulteriore prova d'autore , ampiamente superata, all'insegna della critica alla società in chiave sarcastica.
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elgatoloco
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giovedì 2 novembre 2017
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film più che interessante
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Luigi Comencini, regista e autore cinematografico forse non di prima grandezza, era però capace di realizzare opere, come questo"Il gatto"(1977)che, basandosi su una sceneggiatura non sua, ma prevalentemente di Rodolfo Sonego(sceneggiatore di molti film con e di Sordi, spesso insieme allo stesso atore-regista), realizza con"IL gatto"un film certamente interessante: a parte la demistificazione dei rapporti familiari(fratello e sorella si odiano"cordialmente"in quanto entrambi candidati all'eredità di una vecchia casa nel centro di Roma, malamente affittata, a prezzi modici, a persone spesso non paganti), c'è la scoperta dei giochi sporchi che si nascono dietro certe associazioni culturali, come una scuolda di scacchi, che in realtà nasconde un bordello vero e proprio, una piccola orchestra di musica da camera che invece spaccia cocaina, altro ancora, tutto nel microcosmo ospitato dalla casa in cui i due citati familiari(un ancora eccelso Tognazzi e la grande Mariangela Melato)vivono e"albergano", improvvisandosi detectives.
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Luigi Comencini, regista e autore cinematografico forse non di prima grandezza, era però capace di realizzare opere, come questo"Il gatto"(1977)che, basandosi su una sceneggiatura non sua, ma prevalentemente di Rodolfo Sonego(sceneggiatore di molti film con e di Sordi, spesso insieme allo stesso atore-regista), realizza con"IL gatto"un film certamente interessante: a parte la demistificazione dei rapporti familiari(fratello e sorella si odiano"cordialmente"in quanto entrambi candidati all'eredità di una vecchia casa nel centro di Roma, malamente affittata, a prezzi modici, a persone spesso non paganti), c'è la scoperta dei giochi sporchi che si nascono dietro certe associazioni culturali, come una scuolda di scacchi, che in realtà nasconde un bordello vero e proprio, una piccola orchestra di musica da camera che invece spaccia cocaina, altro ancora, tutto nel microcosmo ospitato dalla casa in cui i due citati familiari(un ancora eccelso Tognazzi e la grande Mariangela Melato)vivono e"albergano", improvvisandosi detectives. C'è poi Philippe Leroy, un prete inquietante, che sollecita la brame della Melato, Michel Galabru, un commissario di polizia interessato quasi unicamente alle partite di calcio(doppiato in romanesco)e Dalila di Lazzaro, che, da donna emancipato(ma il personaggio impersonato dalla Melato la definisce altrimenti...), attira fortemente Tognazzi...e c'è ciò che dà la stura a tutta la storia, in qualche modo, l'assassionio del gatto dei due proprietari, da cui anche il titolo del fim, che si serve di un simpatico motivetto musicale, opera di Ennio Morricone , ancora lontano(temporalmente, intendo)dall'Oscar, in quel tempo, ma già ampiamente famoso, oltre il ristretto cerchio dei cultori di musica classica, per i suoi sound-tracks, compresi quelli per gli"spaghetti-western"di Sergio Leone, qui intelligente produttore del film.Un piccolo"gioiellino"della filmografia che deve aver avuto una storia non fotunatissima al botteghino, per quali insondabili motivi credo sia francamente difficile ricostruire, forse perché la"commedia gialla"o di investigazione non era così"in"in Italia all'epoca...quando invece era particolamente efficace anche proprio tecnicamente, per come sapeva scovare di tutto nel ristretto ambiro microcosmico, della casa, dei tetti, dello spionaggio realizzato da voyeurs e voyeues(i primi, tra cui spicca Tognazzi, per contemplare bellezze muliebri, le seconde a fini investigativi...) El Gato
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