vepra81
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martedì 22 maggio 2018
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un film a 4 zampe
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Un film molto bello e ancora oggi, nonostante circa 40 anni attuale. Cast di grandi attori che hanno dato il meglio di se nella loro partecipazione. Inoltre le musiche davvero molto belle che calzano a pennello tra le varie scene. Trattano anche temi che oggi fanno ancora parlare.
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elgatoloco
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giovedì 2 novembre 2017
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film più che interessante
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Luigi Comencini, regista e autore cinematografico forse non di prima grandezza, era però capace di realizzare opere, come questo"Il gatto"(1977)che, basandosi su una sceneggiatura non sua, ma prevalentemente di Rodolfo Sonego(sceneggiatore di molti film con e di Sordi, spesso insieme allo stesso atore-regista), realizza con"IL gatto"un film certamente interessante: a parte la demistificazione dei rapporti familiari(fratello e sorella si odiano"cordialmente"in quanto entrambi candidati all'eredità di una vecchia casa nel centro di Roma, malamente affittata, a prezzi modici, a persone spesso non paganti), c'è la scoperta dei giochi sporchi che si nascono dietro certe associazioni culturali, come una scuolda di scacchi, che in realtà nasconde un bordello vero e proprio, una piccola orchestra di musica da camera che invece spaccia cocaina, altro ancora, tutto nel microcosmo ospitato dalla casa in cui i due citati familiari(un ancora eccelso Tognazzi e la grande Mariangela Melato)vivono e"albergano", improvvisandosi detectives.
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Luigi Comencini, regista e autore cinematografico forse non di prima grandezza, era però capace di realizzare opere, come questo"Il gatto"(1977)che, basandosi su una sceneggiatura non sua, ma prevalentemente di Rodolfo Sonego(sceneggiatore di molti film con e di Sordi, spesso insieme allo stesso atore-regista), realizza con"IL gatto"un film certamente interessante: a parte la demistificazione dei rapporti familiari(fratello e sorella si odiano"cordialmente"in quanto entrambi candidati all'eredità di una vecchia casa nel centro di Roma, malamente affittata, a prezzi modici, a persone spesso non paganti), c'è la scoperta dei giochi sporchi che si nascono dietro certe associazioni culturali, come una scuolda di scacchi, che in realtà nasconde un bordello vero e proprio, una piccola orchestra di musica da camera che invece spaccia cocaina, altro ancora, tutto nel microcosmo ospitato dalla casa in cui i due citati familiari(un ancora eccelso Tognazzi e la grande Mariangela Melato)vivono e"albergano", improvvisandosi detectives. C'è poi Philippe Leroy, un prete inquietante, che sollecita la brame della Melato, Michel Galabru, un commissario di polizia interessato quasi unicamente alle partite di calcio(doppiato in romanesco)e Dalila di Lazzaro, che, da donna emancipato(ma il personaggio impersonato dalla Melato la definisce altrimenti...), attira fortemente Tognazzi...e c'è ciò che dà la stura a tutta la storia, in qualche modo, l'assassionio del gatto dei due proprietari, da cui anche il titolo del fim, che si serve di un simpatico motivetto musicale, opera di Ennio Morricone , ancora lontano(temporalmente, intendo)dall'Oscar, in quel tempo, ma già ampiamente famoso, oltre il ristretto cerchio dei cultori di musica classica, per i suoi sound-tracks, compresi quelli per gli"spaghetti-western"di Sergio Leone, qui intelligente produttore del film.Un piccolo"gioiellino"della filmografia che deve aver avuto una storia non fotunatissima al botteghino, per quali insondabili motivi credo sia francamente difficile ricostruire, forse perché la"commedia gialla"o di investigazione non era così"in"in Italia all'epoca...quando invece era particolamente efficace anche proprio tecnicamente, per come sapeva scovare di tutto nel ristretto ambiro microcosmico, della casa, dei tetti, dello spionaggio realizzato da voyeurs e voyeues(i primi, tra cui spicca Tognazzi, per contemplare bellezze muliebri, le seconde a fini investigativi...) El Gato
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parsifal
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mercoledì 25 ottobre 2017
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diatribe familiari ed equivoci in chiave gialla
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L'eclettico e profondo Comencini , unendo la sua pena a quella degli sceneggiatori Sonego e Carminito, nel 1977 diede vita a questa pellicola dal sapore molto particolare, ambientata all'ìnterno di un nucleo familiare piuttosto originale formato dai fratelli Amedeo ( Ugo Tognazzi) ed Ofelia ( M.Melato) , entrambe resi nevrotici dalla solitudine e da un rapporto malsana tra loro, fatto di dispetti, diatribe e ripicche d'ogni genere. La narrazione si sviluppa e prende corpo proprio in virtù dei due ameni personaggi , magistralmente interpretati dai due grandi ed indimenticati attori. Solo loro avrebbero potuto interpretare un simile copione, dando spessore alle nevrosi dei due fratelli, eterni rivali ma al tempo stesso inseparabili.
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L'eclettico e profondo Comencini , unendo la sua pena a quella degli sceneggiatori Sonego e Carminito, nel 1977 diede vita a questa pellicola dal sapore molto particolare, ambientata all'ìnterno di un nucleo familiare piuttosto originale formato dai fratelli Amedeo ( Ugo Tognazzi) ed Ofelia ( M.Melato) , entrambe resi nevrotici dalla solitudine e da un rapporto malsana tra loro, fatto di dispetti, diatribe e ripicche d'ogni genere. La narrazione si sviluppa e prende corpo proprio in virtù dei due ameni personaggi , magistralmente interpretati dai due grandi ed indimenticati attori. Solo loro avrebbero potuto interpretare un simile copione, dando spessore alle nevrosi dei due fratelli, eterni rivali ma al tempo stesso inseparabili. Tutto ha inizio con un'eredità paterna, un palzzo al centro di Roma, di gran prergio , ma in decadenza. Ad entrambe viene fatta un' offerta molto consistente per venderlo in blocco, il che risolverebbe i problemi economici di entrambe. Ma essendo abitato è necessario sfrattare tutti gli inquilini. Ed allora inizia una sarabanda di trucchi sporchi, spiate di ogni genere ed una strampalata collaborazione con la polizia, poichè nelle loro maldestre indagini, scopriranno molte scomode verità che riguardano tutti i loro condomini. Quindi , quando si va a scavare, spesso si trova il marcio , come in questo caso. Una lunga serie di gag molto esilaranti attendono lo spettatore , intepretate da un ottimo cast, affiatato ed assortito. Ulteriore prova d'autore , ampiamente superata, all'insegna della critica alla società in chiave sarcastica.
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nikita
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mercoledì 8 ottobre 2008
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grande commedia
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Grande commedia in chiave gialla.
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zen
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domenica 14 settembre 2008
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critica italiana ... sotto il vestito niente?
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Possibile che i più autorevoli critici italiani "riscoprano" filmetti da quattro soldi e dimentichino pellicole come questa?
Non è la solita commediola provinciale, volgare e bozzettistica: la commedia s'innesta perfettamente su una vicenda giallo-investigativa.
Ottima sceneggiatura, grandi attori magnificamente diretti, regia, fotografia, montaggio e colonna sonora ai massimi livelli.
Un film che non riesce a invecchiare, da vedere e rivedere!
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(di aglio bau)
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mario.
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martedì 12 agosto 2008
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sconosciuto ma....
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E' un film particolare, commedia e giallo insieme. con attori formidabili..io lo vidi all'uscita, avevo 16 anni, l'ho rivisto da poco e me lo ricordavo perfettamente. Uno dei tanti film italiani da scoprire e riscoprire.
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enrico
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mercoledì 21 novembre 2007
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perchè non si trova in dvd ?
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Non riesco a capire perchè film davvero notevoli come "Il gatto" non abbiano avuto alcun riscontro su supporto analogico o digitale. I passaggi televisivi sono rari e non sempre si ha tempo per registrarli anche perchè talvolta vengono proposti su reti minori di cui è difficile conoscere i programmi
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germinal
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venerdì 13 luglio 2007
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godibile
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Fa parte dell'ultimo Comencini, quello dell'Italia Ingorgata e delle commedie gialle (La donna della domenica)
e grottesche. Qui si dipana un Hitchcok casereccio tra le perfidie che si combinano due improbabili litigiosi fratelli: Ugo Tognazzi e Mariangela Melato.
C'è la morte di un felino e una incantevole femme fatale di Dalila Di Lazzaro.
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fidi
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martedì 2 gennaio 2007
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il gatto
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è un ottimo film...sembra la storia d'Italia, passata, presente e futura. Una splendida metafora
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sy
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mercoledì 20 luglio 2005
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particolare
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Tutto ruota attorno all'assassinio di un gatto...La vita di tutte le persone che abitano in un palazzo dipende dalla sua morte. Ma come può un gatto, essere così importante ai fini di un film? Basta vederlo, ironico e geniale in più con un ottimo cast: Tognazzi, Melato, Leroy ed una bella Di Lazzaro, e una grande regia, che con disinvolta maestria per la durata del film, tiene lo spettatore incollato allo schermo, chiedendosi fino all'ultimo:"chi ha assassinato il gatto?"
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