iridenero
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domenica 19 luglio 2015
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Certo se Tarantino avesse chiamato i Barbapapà per girare le sue "Iene" e Sasuke per "Kill Bill" ne sarebbero usciti due film più gradevoli, da far vedere ai bambini. Ma qui si parla della storia di uno dei più efferati assassini australiani, come fa un critico cinematografico, o chiunque sia a scrivere le recensioni, a porre l'unico accento di questo ottimo film sull'eccessiva violenza, io non lo so (lo dice uno che odia la violenza). La scena dell'accoltellamento è grandiosa, pur nella sua assurdità, tutto il film è volutamente estremo ma anche di grande spessore, con un Bana che forse ci regala la sua migliore interpretazione prima di abbandonarsi a pellicole più remunerative, che probabilmente non gli hanno più dato la possibilità di esprimersi a questi livelli.
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Certo se Tarantino avesse chiamato i Barbapapà per girare le sue "Iene" e Sasuke per "Kill Bill" ne sarebbero usciti due film più gradevoli, da far vedere ai bambini. Ma qui si parla della storia di uno dei più efferati assassini australiani, come fa un critico cinematografico, o chiunque sia a scrivere le recensioni, a porre l'unico accento di questo ottimo film sull'eccessiva violenza, io non lo so (lo dice uno che odia la violenza). La scena dell'accoltellamento è grandiosa, pur nella sua assurdità, tutto il film è volutamente estremo ma anche di grande spessore, con un Bana che forse ci regala la sua migliore interpretazione prima di abbandonarsi a pellicole più remunerative, che probabilmente non gli hanno più dato la possibilità di esprimersi a questi livelli. Un film da bollino rosso, un film da vedere.
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noia1
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mercoledì 15 ottobre 2014
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la vita di un sociopatico
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La storia di Chopper, un criminale nevrotico e paranoico al servizio della polizia.
La prova registica non è delle migliori, mediocre come un po’ è l’intera presentazione delle vicenda, il vero colpo di genio del regista è stato quello di scegliere un soggetto strepitoso. Non è una biografia ma la semplice messinscena della raccolta di libri che l’ex delinquente, nonché ex collaboratore del servizio di polizia, ha scritto dopo essersi ritirato dalla prima carriera e aver volutamente fallito la seconda per evitare problemi con la serie di nemici che si è creato nella sua turbolenta vita.
C’è qualche azzardo interessante ma comunque non degno di nota, sono sprazzi che non si armonizzano con l’altalenante svolgersi del lavoro dal punto di vista tecnico, il lavoro del regista non contribuisce a rendere più interessante il film, ciò che veramente colpisce è ciò che accade in sé e da questo punto di vista l’unico merito di Andrew Dominic sta nell’essersi attenuto ad un realismo sconvolgente.
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La storia di Chopper, un criminale nevrotico e paranoico al servizio della polizia.
La prova registica non è delle migliori, mediocre come un po’ è l’intera presentazione delle vicenda, il vero colpo di genio del regista è stato quello di scegliere un soggetto strepitoso. Non è una biografia ma la semplice messinscena della raccolta di libri che l’ex delinquente, nonché ex collaboratore del servizio di polizia, ha scritto dopo essersi ritirato dalla prima carriera e aver volutamente fallito la seconda per evitare problemi con la serie di nemici che si è creato nella sua turbolenta vita.
C’è qualche azzardo interessante ma comunque non degno di nota, sono sprazzi che non si armonizzano con l’altalenante svolgersi del lavoro dal punto di vista tecnico, il lavoro del regista non contribuisce a rendere più interessante il film, ciò che veramente colpisce è ciò che accade in sé e da questo punto di vista l’unico merito di Andrew Dominic sta nell’essersi attenuto ad un realismo sconvolgente. Sprazzi di violenza inaudita sono gli sfoghi di livelli di tensione tipici dell’ambiente che viene proposto, quello dei piccoli malavitosi dai quali il protagonista si distacca solamente per il suo lavoro di scrittore senza il quale sarebbe rimasto uno dei tanti insignificanti scarafaggi.
Struggente è poi la situazione del protagonista, un povero paranoico incapace di trattenersi, che per un nonnulla fa tragedie, che spara e picchia solo perché i suoi nervi non sono in grado di reggere, che vede nemici ovunque creandosene di conseguenza. La debolezza di un sociopatico dietro al delinquente.
Bravissimo Eric Bana, prima semplice comico e poi profondissimo attore drammatico, capace di rendere il famigerato Chopper un credibile sadico ma al contempo un poveraccio disperato come tanti o anche una mente contorta e limitata incapace di vivere in società.
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sciamalaglia
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martedì 6 ottobre 2009
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see it
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siser
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sabato 9 agosto 2008
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branag da urlo
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Un film realmente straordinario, che và oltre la violenza esplicità.
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frank
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sabato 14 luglio 2007
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da vedere
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