francesca romana cerri
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mercoledì 11 gennaio 2017
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un perfetto specchio della vita
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E' un capolavoro, e quando intendo capolavoro intendo un Opera in cui attori, fotografia , musiche, sceneggiatura convergono su un Unico Intento, tendono a esprimere l'Uno, un Proposito per nulla banale e scontato. Questo Proposito del film è fornire uno specchio per lo spettatore e fargli vedere lo scontro tra il Bene e il Male , laddove il Bene è l'autenticità , le vere inclinazioni, i veri desideri e il Male è il Conformismo sociale, le regole degli altri a cui ci si sottomette con Ipocrisia o con servilismo. Ambientato negli anni 50 mette in luce due repressioni fondamentali , quelle basate sui gusti sessuali e quelli basata sui pregiudizi razziale e incrocia due uomini fondamentalmente emarginati attorno ad una donna che si barcamena a tenere in piedi la sua casa eretta sull'apparenza.
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E' un capolavoro, e quando intendo capolavoro intendo un Opera in cui attori, fotografia , musiche, sceneggiatura convergono su un Unico Intento, tendono a esprimere l'Uno, un Proposito per nulla banale e scontato. Questo Proposito del film è fornire uno specchio per lo spettatore e fargli vedere lo scontro tra il Bene e il Male , laddove il Bene è l'autenticità , le vere inclinazioni, i veri desideri e il Male è il Conformismo sociale, le regole degli altri a cui ci si sottomette con Ipocrisia o con servilismo. Ambientato negli anni 50 mette in luce due repressioni fondamentali , quelle basate sui gusti sessuali e quelli basata sui pregiudizi razziale e incrocia due uomini fondamentalmente emarginati attorno ad una donna che si barcamena a tenere in piedi la sua casa eretta sull'apparenza. Lo spostamento negli anni 50 , ed è incredibile questo, non consente nemmeno per un attimo allo spettatore di assistere ad una storia datata , anzi è ancor più struggente sentire quella storia vicina. La faticosa lotta della protagonista a normalizzare la sua vita, i suoi reali desideri repressi, il suo sforzo di dire a se stessa che tutto va bene contro le evidenze è fin troppo attuale. La famigliola ammirata da tutti e dentro un coacervo di contraddizioni, menzogne, accomodamenti è fin troppo attuale. La sua amica disposta a comprenderla su tutto ma non sui sentimenti per l'uomo di colore, il suo gelo quando i sentimenti della protagonista vengono alla luce è fin troppo attuale. Si pensi a quelle persone che sono aperte mentalmente fino a un certo punto, fino al punto che i loro squallidi valori borghesi non vengono intaccati.
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luigi chierico
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sabato 5 dicembre 2015
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l’amore soprattutto
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Non è Julianne Moore a dover ringraziare Venezia per averle assegnato l’ambito riconoscimento di “Migliore attrice dell’anno”, ma è Venezia che ringrazia la bellissima donna, qui casta e ”pura siccome un angelo”, per aver offerto a tutto il pubblico una straordinaria interpretazione nel tentativo di recuperare l’Amore. Non sempre una donna tradita ha le medesime qualità di chi le sta portando via il suo uomo. In Catty,la bellissima Julianne, si dibatte fortissimamente per questo sentimento,vede mettere a durissima prova l’onore,l’accettazione del diverso o la scelta di un diverso,la reputazione.
Il “Diverso”,può essere chiunque, lo è chi non è come noi, perché mai lo è un negro piuttosto che un bianco?.
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Non è Julianne Moore a dover ringraziare Venezia per averle assegnato l’ambito riconoscimento di “Migliore attrice dell’anno”, ma è Venezia che ringrazia la bellissima donna, qui casta e ”pura siccome un angelo”, per aver offerto a tutto il pubblico una straordinaria interpretazione nel tentativo di recuperare l’Amore. Non sempre una donna tradita ha le medesime qualità di chi le sta portando via il suo uomo. In Catty,la bellissima Julianne, si dibatte fortissimamente per questo sentimento,vede mettere a durissima prova l’onore,l’accettazione del diverso o la scelta di un diverso,la reputazione.
Il “Diverso”,può essere chiunque, lo è chi non è come noi, perché mai lo è un negro piuttosto che un bianco?. Ed ecco che può esserlo il marito di Catty, Frank Whitaker, affidato al volto di Dennis Quaid, oppure il giardiniere di colore Dennis Hysbert interpretato ottimamente da Raymond Deagan. Il conflitto che travolge la brava moglie Catty si svolge tra un giardino, in cui splende sempre il sole ad illuminare i suoi occhi,i viali con tutta la natura rigogliosa, alberi,foglie e fiori, che fa da cornice al volto triste,inquieto o traboccante di gioia della signora Catty trascurata dal marito,ed in casa dove si svolge il dramma al buio più che alla luce, qui c’è dolore e pianto. La vicenda si svolge negli anni 50 quando era ancora inaccettabile la sola frequentazione di una donna bianca con un negro, o di una deviazione dell’uomo bianco tendente ad apprezzare più il sesso maschile che quello femminile. Una coppia felicemente sposata con due bambini,una meravigliosa e ricca casa,in un una posizione economica invidiabile, con rapporti sociali che prevedono frequenti incontri e feste non può permettersi di commettere errori tali da mettere tutto a repentaglio, mettere a rischio lo stesso matrimonio e la carriera. Una coppia quella dei Whitaker osservata e stimata da tutta la città. Oggi certi cambiamenti nell’uomo o nella donna sono tanto frequenti da aver indotto molti Paesi a riconoscere regolare certe coppie che un tempo vivevano la loro storia tenendola nascosta al mondo intero. Per comprendere gli stati d’animo e le reazioni in questo quadro d’epoca occorre aver vissuto negli anni 50,oggi non lo si capisce, sembra inaudito che le amiche possano togliere il saluto per aver visto una di loro parlare per strada o al bar con un uomo di colore. La storia di questa coppia, travolta da una verità nascosta ma scoperta e poi confessata, si svolge quando i figli sono già fanciulli,ma i genitori ancora tanto giovani da continuare a desiderare amore,affetto ed attenzioni,carezze, baci ed abbracci. Fuori di casa,in giardino,nei viali c’è l’autunno con le foglie che cadono,rosse e gialle, foglie secche; sono le speranze che si disperdono per andare a morire. Le fotografie sono da mozzafiato, tanto belle da privare il film di quel velo di tristezza che accompagna il succedersi delle delusioni. Non si può tuttavia sottolineare che Edward Lachman ci ha regalato delle immagini da paradiso, rubate da quel lontano Paradiso da cui prende nome il film. Un premio Volpi a Venezia meritatissimo. A conclusione, tuttavia, c’è un treno che parte portandosi via con il passato le ultime speranze di inseguire un amore impossibile,mentre raggiunta la primavera un ramo in fiore lascia sperare in un mondo che cambia. Lasciamo andar via con tanta tristezza nel cuore la grande e bella Julianne portandoci con lei le immagini viste in questo ottimo film. chibar22@libero.it
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filippo catani
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mercoledì 18 dicembre 2013
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un film che parla al cuore
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Hartford 1957. La classica famiglia perfetta e felice della provincia americana; lui a capo di una fabbrica di televisori mentre lei si occupa dei figli, della casa e delle attività mondane. L'idilio però è destinato a non durare molto; infatti il marito è in realtà omosessuale e la moglie cerca un minimo di supporto da un'amicizia impossibile e "sconveniente" con il suo giardiniere di colore.
Si fa letteralmente fatica ad elencare tutta la bellezza di un film del genere. Partiamo dagli aspetti più "tecnici". I titoli di testa e di coda riprendono lo stile dei film anni '50 aggiungendo un ulteriore tocco di colore alla pellicola.
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Hartford 1957. La classica famiglia perfetta e felice della provincia americana; lui a capo di una fabbrica di televisori mentre lei si occupa dei figli, della casa e delle attività mondane. L'idilio però è destinato a non durare molto; infatti il marito è in realtà omosessuale e la moglie cerca un minimo di supporto da un'amicizia impossibile e "sconveniente" con il suo giardiniere di colore.
Si fa letteralmente fatica ad elencare tutta la bellezza di un film del genere. Partiamo dagli aspetti più "tecnici". I titoli di testa e di coda riprendono lo stile dei film anni '50 aggiungendo un ulteriore tocco di colore alla pellicola. Troviamo poi una colonna sonora bellissima e struggente che ci accompagna insieme ad una meravigliosa fotografia piena di colori autunnali. La trama è meravigliosa e fa immergere lo spettatore nell'atroce realtà del tempo e nella bieca mentalità di provincia che ancora resiste. Vengono i brividi sentendo un dottore che parla di una cura per cercare di guarire dall'omosessualità e convertirsi all'eterosessualità (anche se purtroppo ancora oggi troppe persone ritengono l'omosessualità una malattia) anche attraverso l'uso dell'elettroschock. Poi troviamo la bellissima protagonista che cerca di fare tutto il possibile per salvare il proprio matrimonio e la propria immagine di regina del focolare anche e soprattutto dalle chiacchiere maligne delle comari di paese che incarnano a pieno il detto che la lingua uccide molto più della spada (e chi vive in provincia ne può sicuramente ancora fare esperienza). Improvvisamente la donna trova un appoggio nel giardiniere di colore: un uomo molto istruito (è laureato), a cui piace l'arte e che la fa sentire importante e l'ascolta. Purtroppo per loro il colore della pelle sarà un problema insormontabile non solo per la comunità bianca ma anche per quella nera. Insomma i destini dei tre personaggi sono condannati ad un presente infelice con la speranza però di potersi rifare una vita in futuro ma lo scotto maggiore sarà proprio la protagonista a pagarlo e sarà impossibile allo spettatore non cedere alla commozione. Julianne Moore è superlativa (meritatissima Coppa Volpi) ma altrettanto bravi sono Quaid e Haysbert (già apprezzatissimo nei panni del Presidente USA Palmer nella serie 24). Un plauso ovviamente va al regista Haynes e a Clooney e Soderbergh nelle vesti di produttori esecutivi. A mio parere un film che ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato e che è in assoluto uno dei migliori film che aqbbia visto per la sua capacità di sapere emozionare lo spettatore sia nella mente che nel cuore.
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emanuela22
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domenica 8 luglio 2012
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film intenso e raffinato
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La famiglia Whitaker obbedisce, almeno apparentemente, ai canoni della borghesia americana degli anni cinquanta. Cathy e Frank sono due giovani genitori, benestanti e affermati all'interno del loro ambiente socio-culturale. I due protagonisti, magistralmente interpretati da Julianne Moore e Dennis Quaid, possono vantare una vita formalmente idilliaca. Cathy svolge a tempo pieno il ruolo di perfetta moglie e madre e, seppur inattiva economicamente, può contare sulle risorse garantite dal lavoro del marito ,impiegato presso l'azienda Magnatech.
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La famiglia Whitaker obbedisce, almeno apparentemente, ai canoni della borghesia americana degli anni cinquanta. Cathy e Frank sono due giovani genitori, benestanti e affermati all'interno del loro ambiente socio-culturale. I due protagonisti, magistralmente interpretati da Julianne Moore e Dennis Quaid, possono vantare una vita formalmente idilliaca. Cathy svolge a tempo pieno il ruolo di perfetta moglie e madre e, seppur inattiva economicamente, può contare sulle risorse garantite dal lavoro del marito ,impiegato presso l'azienda Magnatech. Cathy è costantemente sorridente sin dalle prime inquadrature, come a rivelare una serenità d'animo che, a lungo andare, viene percepita come contraffazione della reale condizione interiore della donna. Frank è un uomo probo, affermato in ambito lavorativo, bello e apprezzato da tutti. I Whitaker si presentano come impeccabili in ogni loro manifestazione esteriore ,quasi una coppia da spot pubblicitario, in cui ogni dettaglio contribuisce al raggiungimento della perfezione. La maschera indossata dai protagonisti, forse inconsapevolmente, cade inevitabilmente nel momento in cui Cathy scopre l’omosessualità di Frank. Da quel momento tutte le certezze della donna crollano, mentre il riconoscimento della propria identità risulta, per l’uomo, sofferto e combattuto. Accanto alla storia travagliata dei due coniugi, il regista Todd Haynes racconta la storia di un’amicizia altrettanto problematica, quella tra Cathy e Raymond(Dennis Dexter Haysbert), giardiniere di colore nero, attraente e colto. Tra i due nasce un feeling sorprendente che Cathy, da sempre distintasi per il suo sostegno alla causa antirazzista, può a stento celare. Alla fine l’intolleranza della cittadinanza di Hartford(Connecticut) non dà scampo, i due protagonisti divorziano e Raymond, a seguito di atti estremi di razzismo nei confronti propri e della figlia, sarà costretto a trasferirsi. Cathy assiste impotente alla partenza di Raymond, non può seguirlo ma è consapevole di essere oramai estranea alla propria comunità. La tematica dell’omosessualità si intreccia a quella del razzismo contribuendo a conferire spessore a questa opera contemporanea. I melodrammi di Douglas Sirk, a cui dichiaratamente Haynes si è ispirato non avrebbero potuto dar voce alla questione dell’omosessualità, a quei tempi considerata un tabù. Lontano dal paradiso si presenta dunque come un omaggio alla cinematografia d’epoca, arricchito dall’interesse verso un’identità sessuale un tempo sottaciuta.
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paride86
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sabato 25 luglio 2009
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drammatico e commovente
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Omaggio ai melodrammi anni '50 per Todd Haynes: "Lontano dal Paradiso" è un film tutto in prospettiva femminile.
Casalinga perfetta si ritroverà ad affrontare il doppio dramma dell'omosessualità del marito e della rinuncia all'amore, proprio con lo spirito di sacrificio e di sottomissione alla priorità familiare a cui erano obbligate le donne dell'epoca.
Che dire di questo film? Bravi attori, belle musiche e ottima fotografia.
Da vedere.
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paolo ciarpaglini
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mercoledì 17 giugno 2009
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lontano dal paradiso.
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Sembra di essere tornati alla Holliwood degli anni d'oro. Quella in cui Kim Novak, intramontabile sex simbol ed attrice di livello assoluto, furoreggiava nella 'Donna che visse due volte' (capolavoro assoluto), o 'Noi due sconosciuti'. Ma, e mi riferico ad un confronto parallelo col film in questione, soprattutto alla mitica Lana Turner che con 'Lo specchio della vita', affrontava già i problemi razziali in modo indimenticabile. Il regista compie un miracolo, riportando allo splendore un cinema da sogno. Grandissimo Dannis Quaid, seguito da una perfetta Julianne Moore e un Dennis Haysbert che non fa rimpiangere, anzi ricorda tanto Sidney Poiter. Una storia che tocca profondamente fin dll'inizio.
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Sembra di essere tornati alla Holliwood degli anni d'oro. Quella in cui Kim Novak, intramontabile sex simbol ed attrice di livello assoluto, furoreggiava nella 'Donna che visse due volte' (capolavoro assoluto), o 'Noi due sconosciuti'. Ma, e mi riferico ad un confronto parallelo col film in questione, soprattutto alla mitica Lana Turner che con 'Lo specchio della vita', affrontava già i problemi razziali in modo indimenticabile. Il regista compie un miracolo, riportando allo splendore un cinema da sogno. Grandissimo Dannis Quaid, seguito da una perfetta Julianne Moore e un Dennis Haysbert che non fa rimpiangere, anzi ricorda tanto Sidney Poiter. Una storia che tocca profondamente fin dll'inizio. Da quando si resta letteralemnte incantati, spiazzati, quasi increduli di trovarsi davanti ad un film del 2002. Viene quasi da dire: 'non è possibile', e non manca niente: dall'approfondimento razziale, al doppio dramma interiore e familiare. Grandi colonna sonora, costumi, sceneggiatura, fotografia, attori protagonisti e non. Non si può fare di più per distaccarsi da anni, quelli attuali, che vedono un cinema assuefatto alla realtà, o addirittura saltarla a pié pari. Una vera perla in un mare di qualunquismo.
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marezia
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martedì 16 giugno 2009
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un tuffo nel passato
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Si potrebbe definire "L'altra metà degli anni '50", quella in cui l'orrore si annida mimetizzandosi in modo perfetto nel bon ton di una società impermeabile a niente che non sia una forma codificata da un manuale non scritto su carta ma in cervelli tanto abituati ad esso da vivere una doppia morale senza neppure rendersene conto e senza dare alle cose il nome che hanno. Cathy, simbolo di essa, ad un tempo carnefice e vittima resterà sola e sola si avvierà verso una nuova consapevolezza: quella di avere sbagliato tutto e di essere ormai per sempre fuori dal suo paradiso. Quel paradiso che ci hanno raccontato come il migliore dei mondi possibili e che ancora oggi è icona per generazioni e generazioni di donne.
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Si potrebbe definire "L'altra metà degli anni '50", quella in cui l'orrore si annida mimetizzandosi in modo perfetto nel bon ton di una società impermeabile a niente che non sia una forma codificata da un manuale non scritto su carta ma in cervelli tanto abituati ad esso da vivere una doppia morale senza neppure rendersene conto e senza dare alle cose il nome che hanno. Cathy, simbolo di essa, ad un tempo carnefice e vittima resterà sola e sola si avvierà verso una nuova consapevolezza: quella di avere sbagliato tutto e di essere ormai per sempre fuori dal suo paradiso. Quel paradiso che ci hanno raccontato come il migliore dei mondi possibili e che ancora oggi è icona per generazioni e generazioni di donne.
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paolomiki
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martedì 16 giugno 2009
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nascondersi tutta la vita
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Siamo negli anni cinquanta e una famiglia apparentemente modello viene distrutta dal "vizietto" di lui che non ce la fa più a nascondere la sua omosessualità.A nulla servono i tentativi di ricucire tutto da parte della moglie che dopo averlo scoperto con un uomo lo perdona, e le prova tutte per continuare a essere felici. Comunissima storia che si ripete ovunque. Ad avere la mente bigotta e arretrata non sono gli altri che giudicano e criticano ma proprio gli interessati che non vogliono accettare di essere completamente diversi da come vogliono sembrare e finiscono col distruggere la vita agli altri.Bel film da vedere.
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davidefalcioni
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lunedì 15 giugno 2009
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precisazioni
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In realtà Frank è omosessuale...
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drugo
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mercoledì 25 marzo 2009
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piccolo mondo antico da incubo
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Per tutti i nostalgici del "piccolo mondo antico" degli anni '50, quando tutto, secondo le favole che si raccontano, era in ordine e le famglie erano quadretti che oggi si vedono solo nelle pubblicità. E' imperdibile questo film che mostra la violenza e la ferocia di un conformismo sociale spietato dietro le impeccabili apparenze.
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