La famiglia Whitaker obbedisce, almeno apparentemente, ai canoni della borghesia americana degli anni cinquanta. Cathy e Frank sono due giovani genitori, benestanti e affermati all'interno del loro ambiente socio-culturale. I due protagonisti, magistralmente interpretati da Julianne Moore e Dennis Quaid, possono vantare una vita formalmente idilliaca. Cathy svolge a tempo pieno il ruolo di perfetta moglie e madre e, seppur inattiva economicamente, può contare sulle risorse garantite dal lavoro del marito ,impiegato presso l'azienda Magnatech. Cathy è costantemente sorridente sin dalle prime inquadrature, come a rivelare una serenità d'animo che, a lungo andare, viene percepita come contraffazione della reale condizione interiore della donna. Frank è un uomo probo, affermato in ambito lavorativo, bello e apprezzato da tutti. I Whitaker si presentano come impeccabili in ogni loro manifestazione esteriore ,quasi una coppia da spot pubblicitario, in cui ogni dettaglio contribuisce al raggiungimento della perfezione. La maschera indossata dai protagonisti, forse inconsapevolmente, cade inevitabilmente nel momento in cui Cathy scopre l’omosessualità di Frank. Da quel momento tutte le certezze della donna crollano, mentre il riconoscimento della propria identità risulta, per l’uomo, sofferto e combattuto. Accanto alla storia travagliata dei due coniugi, il regista Todd Haynes racconta la storia di un’amicizia altrettanto problematica, quella tra Cathy e Raymond(Dennis Dexter Haysbert), giardiniere di colore nero, attraente e colto. Tra i due nasce un feeling sorprendente che Cathy, da sempre distintasi per il suo sostegno alla causa antirazzista, può a stento celare. Alla fine l’intolleranza della cittadinanza di Hartford(Connecticut) non dà scampo, i due protagonisti divorziano e Raymond, a seguito di atti estremi di razzismo nei confronti propri e della figlia, sarà costretto a trasferirsi. Cathy assiste impotente alla partenza di Raymond, non può seguirlo ma è consapevole di essere oramai estranea alla propria comunità. La tematica dell’omosessualità si intreccia a quella del razzismo contribuendo a conferire spessore a questa opera contemporanea. I melodrammi di Douglas Sirk, a cui dichiaratamente Haynes si è ispirato non avrebbero potuto dar voce alla questione dell’omosessualità, a quei tempi considerata un tabù. Lontano dal paradiso si presenta dunque come un omaggio alla cinematografia d’epoca, arricchito dall’interesse verso un’identità sessuale un tempo sottaciuta.
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