samanta
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domenica 16 febbraio 2020
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ecco un cavallo pallido
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Il titolo inglese è più azzeccato è un verso tratto dall'Apocalisse e indica l'apparite della Morte. Il film è uscito nel 1964 con la regia di Fred Zinnemann, uno dei migliori registi di Hollywood (Mezzogiorno di Fuoco, Un cappello pieno di pioggia, Storia di una monaca, Oscar per la regia per Da qui all'eternità e per Un uomo per tutte le stagioni, e ben 4 nomination per la regia).
Ambientato nella Spagna del 1960 ha due principali protagonisti: il primo è Manuel (Gregory Peck) già miliziano che fuggito in Francia nel 1939 dopo la sconfitta della Repubblica nella guerra civile spagnola, vive con altri esuli in un paesino vicino al confine spagnolo; in realtà ha rinunciato ai suoi ideali, ma vive facendo rapine nelle banche al di là del confine, durante le rapine ha compiutìo atti violenza anche gratuiti come quando ha colpito alla testa un prete rendendolo disabile psichicamente ,i soldi gli servono per vivere o meglio vivacchiare in un povero alloggio stando sdraiato sul letto a guardare il soffitto o andare nella trattoria, assomiglia un pò a come tanti brigatisti rossi che dopo la stagione del terrore si rifugiarono nella violenza e nelle rapine (come il nostro Cesare Battisti).
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Il titolo inglese è più azzeccato è un verso tratto dall'Apocalisse e indica l'apparite della Morte. Il film è uscito nel 1964 con la regia di Fred Zinnemann, uno dei migliori registi di Hollywood (Mezzogiorno di Fuoco, Un cappello pieno di pioggia, Storia di una monaca, Oscar per la regia per Da qui all'eternità e per Un uomo per tutte le stagioni, e ben 4 nomination per la regia).
Ambientato nella Spagna del 1960 ha due principali protagonisti: il primo è Manuel (Gregory Peck) già miliziano che fuggito in Francia nel 1939 dopo la sconfitta della Repubblica nella guerra civile spagnola, vive con altri esuli in un paesino vicino al confine spagnolo; in realtà ha rinunciato ai suoi ideali, ma vive facendo rapine nelle banche al di là del confine, durante le rapine ha compiutìo atti violenza anche gratuiti come quando ha colpito alla testa un prete rendendolo disabile psichicamente ,i soldi gli servono per vivere o meglio vivacchiare in un povero alloggio stando sdraiato sul letto a guardare il soffitto o andare nella trattoria, assomiglia un pò a come tanti brigatisti rossi che dopo la stagione del terrore si rifugiarono nella violenza e nelle rapine (come il nostro Cesare Battisti). L'altro protagonista è Vignolas (Anthony Quinn) un capitano della Guardia Civil che gli dà la caccia da molti anni, uomo tormentato, con una moglie invalida e che in fondo assomiglia al suo avversario, per sua durezza e scontrosità. Il capitano gli tende una trappola in quanto la madre di Manuel è morente e spera che la venga trovare, la donna chiama un sacerdote Francisco (Omar Sharif) che sta per andare in Francia e lo prega di avvertire il figlio di non venire. La madre muore, ma Vignolas lo nasconde e tramite un infiltrato Carlos (Raimond Pellerin) fa credere a Manuel che la madre è ancora è viva. Ma la situazione precipita, il sacerdote avverte Manuel che oltretutto lo malmena e lo sequestra e Carlos viene scoperto. Ma Manuel che sa che la mamma è morta, decide lo stesso di andare all'Ospedale, verrà scoperto e dopo accanita resistenza viene ucciso. Vignolas riceve le congratulazioni di tutti, ma il suo volto non riesce a nascondere l'amarezza per la vicenda.
Il film in bianco nero e con un eccellente fotografia, ha le caratteristiche di molti film di Zinnemann: la secchezza dei dialoghi, le scene asciutte, la tensione per quel che dovrà succedere (anche se non si può paragonare all'intensità di Mezzogiono di fuoco), non c'è una morale, alla fine sembrano sconfitti tutti da Manuel che ha sprecato la propria vita facendo il bandito e rinunciando ad un'azione politica, Vignolas che dopo aver dato la caccia per anni raggiunto il successo, guarda la tristezza della sua vita, con una moglie malata, con un'amante che ha bisogno del suo potere. C'è a mio avviso un pò di incompletezza nella caratterizzazione dei personaggi, oltretutto Vignolas per il potere e l'età è inverosimile che fosse solo capitano, ma per una americano capitano nella polizia è una carica importante equivalente ad un colonnello dei carabinieri o della guardia civil.
In ogni caso l'intepretazione dei due antogonisti è molto buona , anche Omarr Sharif in una parte a lui non congeniale, recita decorosamente, in una figura secondaria appare il nostro bravo Paolo Stoppa. La colonna sonora, ottima, è del noto Maurice Jarre (che ebbe tre Oscar per la migliore colonna sonora di Lawrence d'Arabia, Il dottor Zivago e Passaggio in India).
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elgatoloco
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venerdì 9 ottobre 2015
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notevole film sul dopo-guerra civile spagnola
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Fred Zinnemann è(era, per meglio dire) comunque un notevole regista, tecnicamente ineccepibile, per cui il fim , tratto da un romanzo di Eric Pressburger, è quantomeno "credibile": abbastanza, man non troppa suspense(non è un thriller, comunque, né vuol esserlo), ottima direzione degli attori(bene Gregory Peck, nel ruolo del"ricercato", benissimo Omar Sharif, che impersona il prete, bene Paolo Stoppa, più che molto convincente Anthony Quinn, capitano della "Guardia Civìl", gli altri sono poco più che comparse...escluso il ragazzino ). La musica di Maurice Jarre è certamente"avvolgente", pur se talora appare un po'"tronfia"(circa un anno dopo avrebbe composto le musiche per il"Dottor Ziiwago" di David Lean).
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Fred Zinnemann è(era, per meglio dire) comunque un notevole regista, tecnicamente ineccepibile, per cui il fim , tratto da un romanzo di Eric Pressburger, è quantomeno "credibile": abbastanza, man non troppa suspense(non è un thriller, comunque, né vuol esserlo), ottima direzione degli attori(bene Gregory Peck, nel ruolo del"ricercato", benissimo Omar Sharif, che impersona il prete, bene Paolo Stoppa, più che molto convincente Anthony Quinn, capitano della "Guardia Civìl", gli altri sono poco più che comparse...escluso il ragazzino ). La musica di Maurice Jarre è certamente"avvolgente", pur se talora appare un po'"tronfia"(circa un anno dopo avrebbe composto le musiche per il"Dottor Ziiwago" di David Lean). Detto questo, bisogna forse far mente locale al contesto, quello della Spagna ancora rigidamente "franchista"(il film è del 1964, Francisco Franco y Bahamonde sarebbe morto solo 12 anni dopo), dunque il film(produzione USA, dunque di un paese comunque allineato con la Spagna franchista) usa eccessive cautele , non schierandosi, al contrario di quanto avevano fatto illustri membri delle"Brigate internazionali", come Hemingway, per fare solo un nome, quello certamente più noto.Stupisce, poi, di leggere, anche nei riassunti di alcune fonti informative("mymovies"compresa, lo dico senza astio)di leggere la definizione di Manuel, il "latitante"rifugiato in Francia quale"Terrorista"; diremmo meglio "combattente per la libertà", "oppositore del franchismo"o come altrimenti si voglia dire, ma non tout court, "terrorista", semmai, allora"violento per resistere a un regime intollerante". Certo, come detto, anche il film mantiene forti, per non dire fortissimi margini di ambiguità a riguardo. La"neutralità"presunta-cercata spesso è semplicemente nefatsta. El Gato
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