herbert_ballerina
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sabato 20 settembre 2014
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da brivido
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Ortolani ci mette del suo ovviamente, ma il film di per se è una ricostruzione documentaristica incredibile. Dei reportage italiani (Machéroni) fanno un tuffo nel passato e seguono con meticolosità le operazioni degli schiavisti americani. Un'idea incredibile accompagnata dalla voce graffiante e ironica di Sibaldi e dalle incredibili inquadrature di Prosperi & Co. Narrazione avvincente, provocatorio, lungimirante è un film che ti resterà in testa per sempre. PURTROPPO LA CRITICA A VOLTE TOPPA E ALLONTANA DAL CINEMA FILM CHE IN FIN DEI CONTI SONO CAPOLAVORI. Anche i bigotti contribuiscono all'isolamento di questo tipo di cinema, ormai youtube e i vari siti contengono materiali ben più scabrosi, per cui credo sia ipocrita scrivere titoli come "Hitler ne sarebbe andato pazzo".
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Ortolani ci mette del suo ovviamente, ma il film di per se è una ricostruzione documentaristica incredibile. Dei reportage italiani (Machéroni) fanno un tuffo nel passato e seguono con meticolosità le operazioni degli schiavisti americani. Un'idea incredibile accompagnata dalla voce graffiante e ironica di Sibaldi e dalle incredibili inquadrature di Prosperi & Co. Narrazione avvincente, provocatorio, lungimirante è un film che ti resterà in testa per sempre. PURTROPPO LA CRITICA A VOLTE TOPPA E ALLONTANA DAL CINEMA FILM CHE IN FIN DEI CONTI SONO CAPOLAVORI. Anche i bigotti contribuiscono all'isolamento di questo tipo di cinema, ormai youtube e i vari siti contengono materiali ben più scabrosi, per cui credo sia ipocrita scrivere titoli come "Hitler ne sarebbe andato pazzo". Mai letto qualcosa di così ridicolo.
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blacknight
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mercoledì 28 agosto 2013
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sesso gratuito in un buon documentario.
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Il film a mio avviso è da due stelle.Avrei potuto assegnare un giudizio migliore se il duo Prospero Iacopetti,per evidenti ragioni di casstta,non si fossero lasciati andare con gratuite scene di nudo e turpiloqui senza senso per un buon documentario!
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dandy
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venerdì 19 ottobre 2012
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scommetto che hitler ne sarebbe andato pazzo.
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Chissà,forse Jacopetti e Prosperi erano in bolletta.O vistisi rubare l'idea da altri(oramai i"Mondo movies"spuntavano qua e là)hanno deciso di optare per qualcosa di nuovo così da poter tornare sulla cresta dell'onda.Di fatto ecco qui uno pseudo-documentario di "interesse storico",costruito come inchiesta giornalistica sullo stile del programma tv"C'ero anch'io".Argomento principale:la schiavitù in America(oltre ai neri c'è un apparizione lampo anche di indiani).Oltre un secolo di soprusi di ogni genere,dall'arrivo sui galeoni ai tempi contemporanei,con Martin Luther King e le Pantere Nere.Stavolta è tutta una finzione,se si escludono un paio di scene di repertorio.
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Chissà,forse Jacopetti e Prosperi erano in bolletta.O vistisi rubare l'idea da altri(oramai i"Mondo movies"spuntavano qua e là)hanno deciso di optare per qualcosa di nuovo così da poter tornare sulla cresta dell'onda.Di fatto ecco qui uno pseudo-documentario di "interesse storico",costruito come inchiesta giornalistica sullo stile del programma tv"C'ero anch'io".Argomento principale:la schiavitù in America(oltre ai neri c'è un apparizione lampo anche di indiani).Oltre un secolo di soprusi di ogni genere,dall'arrivo sui galeoni ai tempi contemporanei,con Martin Luther King e le Pantere Nere.Stavolta è tutta una finzione,se si escludono un paio di scene di repertorio.E' tutta una ricostruzione,benchè basata su fatti storici,ma questo non la rende certo meno agghiacciante,anzi.....Paradossalmente,qui Jacopetti riesce a superarsi,e ad essere più spregevole,alienante e repellente che in qualsiasi altro suo documentario "vero".Nessun animale trucidato qui,ma il razzismo e sprezzo per i" colored" più sfacciato e spudorato che si possa immaginare!Le scene di violenza sono relativamente poche(qualche stupro,una battuta di caccia agli schiavi fuggiaschi,pulizie e ingozzature forzate)rigorosamente finte(ma il più realistico possibile).E'come sempre il resto a lasciarmi a bocca aperta.Forti di una produzione imponente(con Papa Doc alle spalle),mezzi non indifferenti,comparse a profusione,il duo di registi(anche sceneggiatori)non girano certo al risparmio.Ricostruiscono ogni evento con spropositata veemenza e la solita meticolosità nauseante,per mostrarci al meglio del meglio la loro idea di storia.E qualsiasi persona(col cervello a posto intendo)dovrebbe accorgersi che queste idee sono frutto di menti davvero bacate.Che pure hanno come sempre,l'innegabile,orripilante contorta logica.Le singole vicende sono,oltre che minuziosamente ricostruite, a loro modo precise e coincise.L'ideologia Jacopettiana è portata aoltre i limiti della sopportazione,senza limitazione alcuna.Gli attori(sia carnefici che vittime)recitano con spontaneità e naturalezza inquietante,come fedeli adepti succubi del proprio santone.Lo sfarzo produttivo esibito alimenta uteriormente il livello pornografico di pessimo gusto(un pò come Tinto Brass per il suo "Caligola").E i continui salti temporali dal passato al presente hanno l'evidente funzione di accattivare e spiazzare ulteriormente il pubblico(riuscendoci benissimo).Non basta:volontari o meno,ci sono persino lampi cinefili(si va dal Griffith di "Nascita di una nazione"in versione esasperata,a "Via col vento"per i fatti passati(con tanto di Mamy tiranna e spregiudicata[le parole non bastano,si può solo vederle certe cose....]alla blaksploitation e un omicidio stranamente sciatto,degno del peggior Hershell Gordon Lewis per quelli presenti).Addirittura verso l'inizio un brevissimo episodio che sembra la versione perversa e razzista di "A spasso con Daisy!"Abbassando la guardia,e lasciandosi trasportare da questo "mondo cane"(ma sul serio!)si può assistere addirittura a scene disgustosamente idilliache(grazie anche alle musiche presuntuose di Riz Ortolani).Razzista fino al parossismo,il duo J-P non evita naturalmente di mostrare i neri come prevaricatori,quando non subumani da soggiogare.Credo che quest'altra chicca avrebbe mandato in visibilio Charles Manson,teorico della futura ascesa al potere dei neri,e della loro successiva,inevitabile,ovvia disfatta.Tra le scene più allucinanti,quella del laboratorio del professor Cartwright,teorico dell'inferiorità dei neri.Stavolta però non tutti hanno gradito.Una bella denuncia di oscenità,cambio del titolo in "Zio tom"per accusa di plagio(bah!)e riduzione da 138'a 110 da Jacopetti stesso.Mi sembra strano che nel '71 non ci sia stata minima protesta,specie in america e da parte dei neri(dopotutto in quegli anni volevano spezzare le loro catene no?).Io ho visto una versione quasi integrale(135').Il doppiaggio italiano(non so se ex novo o proprio dell'epoca),in qui sono coinvolti doppiatori famosi(Glauco Onorato,indimenticabile voce di Bud Spencer),da la propria funzionale mazzata finale(solito commento iperqualunquista e ignobile a parte).E' così brutto,idiota e caricaturale da dare al tutto un'impronta del peggior trash(accenti inglesi e tedeschi falsissimi e forzati,parlate dialettali sul galeone,persino per i neri[il battibecco tra il nanetto "Comandante" e la Mamy che parla in simil-siculo sgrammaticato fa crepare dalle risate malgrado tutto;segno che la pazzia è contagiosa]).Almeno qui ho trovato un commento che dice le cose come stanno:o si cede al moralismo e si rigetta tutto come blasfemo,o si accettano i propri lati più sgradevoli e i propri bassi istinti e deliziarsi di ciò a cui si assiste.Prendere o lasciare,ma non mi si venga a dire che questo vuole essere un documentario "di parte",o che è crudo oltre ogni limite perchè così andavano le cose.O anche un semplice documentario,visto che è ricostruito.Qui,il termine "politicamente scorretto"è qualcosa di esibito,di scatenato,materiale,visibile,quasi palpabile.Certo,anche i bianchi non fanno una gran bella figura ma chissà come c'è sempre una sbrigativa assoluzione,vuoi per il commento,vuoi per le situazioni(il finale con citazione letteraria de"Le confessioni di Nat Turner").Quindi,chi scrive "critiche immeritate",che l'intento dei due registi era di condannare il razzismo,e soprattutto dei giudizi stupidi o immotivati,o non ha mai visto i loro precedenti lavori,o ha seri problemi a distinguere il bene dal male.Questo pseudo-documentario è frutto inequivocabile di una mente malata.Un inno al razzismo all'ennesima potenza.Può essere considerato coraggioso,coinvolgente,affascinante,persino bello(se si è membri del KuKluxKlan soprattutto).Ma rimane quello che è.Prendete atto di questo,prima durante,e dopo la visione.
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(di zubizarreta)
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daniele_85
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martedì 15 settembre 2009
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critiche immeritatet
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Checché ne dicano i critici, il film E' un documentario. I fatti, i personaggi, i discorsi che vi compaiono sono tutti realmente esistiti. I registi partono dall'omicidio di Martin Luther King per compiere ripetuti ed eleganti passaggi dagli USA loro contemporanei (anni '70) all'epoca dello schiavismo. Lo schiavismo è mostrato in maniera cruda e realistica, ma critici prevenuti o troppo bigotti hanno trovato più scandaloso le nudità degli attori che le angherie - realmente avvenute - descritte nel film-documentario. I registi sono come viaggiatori nel tempo (la ripresa è in soggettiva) che, balzando da un luogo all'altro e da un tempo all'altro, girano il proprio documentario interagendo direttamente coi personaggi.
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Checché ne dicano i critici, il film E' un documentario. I fatti, i personaggi, i discorsi che vi compaiono sono tutti realmente esistiti. I registi partono dall'omicidio di Martin Luther King per compiere ripetuti ed eleganti passaggi dagli USA loro contemporanei (anni '70) all'epoca dello schiavismo. Lo schiavismo è mostrato in maniera cruda e realistica, ma critici prevenuti o troppo bigotti hanno trovato più scandaloso le nudità degli attori che le angherie - realmente avvenute - descritte nel film-documentario. I registi sono come viaggiatori nel tempo (la ripresa è in soggettiva) che, balzando da un luogo all'altro e da un tempo all'altro, girano il proprio documentario interagendo direttamente coi personaggi. I fatti storici che vogliono descrivere non sono semplicemente descritti, ma messi in scena, perché siano colti nella loro drammaticità e corporeità dagli spettatori.
Il problema, per Jacopetti e Prosperi, è quello di aver perseguito il crudo realismo ed un certo cinico pessimismo verso l'umanità, senza abbandonarsi a schemi ideologici o idealizzazioni. L'abbruttimento degli schiavi negri è mostrato senza pietà, e ciò ha dato il destro ai loro critici per bollarli di "razzismo", quando il film è in realtà un duro atto d'accusa verso lo schiavismo ed il razzismo stesso. Non vi sono attacchi diretti, al massimo frecciate ironiche, che però non risparmiano nessuno: civiltà occidentale, mondo anglosassone, protestanti e cattolici, marxisti e pacifisti, gli stessi negri d'America. Jacopetti e Prosperi non aderiscono ad alcun indirizzo ideologico, ma colpiscono i più sacri idoli della società del loro tempo (gli USA "liberatori" e "portatori di civiltà", la "giusta" Chiesa cattolica, il marxismo "redentore" e così via), e ciò li espose agli attacchi brutali della critica, coi suoi giudizi tanto lapidari quanto stupidi ed immotivati.
Un film da vedere e rivalutare.
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giz
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giovedì 26 aprile 2007
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negretti poverelli
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l'ho visto questa mattina per sbaglio.
ridicolo, oltremodo razzista, a tratti fastidioso per come i registi cerchino di "infinocchiare" chi guarda il "documentario" (che tale non è, ed è palese). sangue, tette, culi e sentimenti gratuiti. il modo in cui sono trattate le comparse conferma che il tema principale del film non è né il razzismo né il colonialismo, ma solo la volontà di provocare ad ogni costo.
"il lato oscuro della forza" però ti tiene inchiodato allo schermo per vedere fino a che punto possono arrivare. e purtroppo non si resta delusi!
ridicola la scena del bianco che spara al "povero negretto che zampetta nel suo habitat, la palude" e che appena viene colpito fa salti di 3 metri.
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l'ho visto questa mattina per sbaglio.
ridicolo, oltremodo razzista, a tratti fastidioso per come i registi cerchino di "infinocchiare" chi guarda il "documentario" (che tale non è, ed è palese). sangue, tette, culi e sentimenti gratuiti. il modo in cui sono trattate le comparse conferma che il tema principale del film non è né il razzismo né il colonialismo, ma solo la volontà di provocare ad ogni costo.
"il lato oscuro della forza" però ti tiene inchiodato allo schermo per vedere fino a che punto possono arrivare. e purtroppo non si resta delusi!
ridicola la scena del bianco che spara al "povero negretto che zampetta nel suo habitat, la palude" e che appena viene colpito fa salti di 3 metri.
banalità su banalità.
se fosse una dichiarata "parodia dell'ignoranza dei luogi comuni" meriterebbe 5 stelle, ma purtroppo una frase alla fine del film, sottolinea che abbiamo visto un documentario.
tristezza.
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[+] ma dove sta il razzismo presunto?
(di blacknight)
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zaffigio
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martedì 17 settembre 2002
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il divino marchese della celluloide
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Ci sono due modi di vedere jacopetti, o rigettarlo come blasfemo e gratuito, oppure pur tenendo presente queste obiezioni vederlo come uno spirito libero, con intuizioni geniali, anche se relative a bassi e incofessati istinti di ciascuno di noi.Per la vena iconoclasta, blasfema, anarcoide può essere considerato il De Sade del cinema
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zaffigio
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mercoledì 14 novembre 2001
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viva zio tom
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non sono d'accordo sul giudizio negativo, a me sembra che seppure mostrando immagini gratuite, in periodo non libero da censura come ora, abbia un impeto dissacratore e sarcastico; non a caso molti dizionari se ne dimenticano, come si dimenticavano del marchese de sade o di masoch le pubblicazioni perbeniste.
Dissacratore, blasfemo ma coraggioso, innovativo e coinvolgente
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