carloalberto
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sabato 23 ottobre 2021
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eros e thanatos nella nuova pornografia horror
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Mario Bava nel ’71, con Reazione a catena, va oltre il thriller all’italiana degli anni ’70, genere da lui stesso ispirato ed influenzato con la sua filmografia del decennio precedente, che avrà il suo più grande epigono in Argento, che l’anno prima, nel ’70, aveva esordito con il baviano L’uccello dalle piume di cristallo, e crea un nuovo genere horror.
In questo nuovo genere la catena di omicidi è fine a sé stessa, si slega dal movente, non più individuale ma riconducibile astrattamente alla brama di denaro della società consumistica dell’epoca e dal serial killer, che diventa l’anonimo esecutore di una serie di macabre opere d’arte, il cui vero autore è l’effettista Carlo Rambaldi, esposte da Bava nel suo film come in una personale galleria dell’orrore.
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Mario Bava nel ’71, con Reazione a catena, va oltre il thriller all’italiana degli anni ’70, genere da lui stesso ispirato ed influenzato con la sua filmografia del decennio precedente, che avrà il suo più grande epigono in Argento, che l’anno prima, nel ’70, aveva esordito con il baviano L’uccello dalle piume di cristallo, e crea un nuovo genere horror.
In questo nuovo genere la catena di omicidi è fine a sé stessa, si slega dal movente, non più individuale ma riconducibile astrattamente alla brama di denaro della società consumistica dell’epoca e dal serial killer, che diventa l’anonimo esecutore di una serie di macabre opere d’arte, il cui vero autore è l’effettista Carlo Rambaldi, esposte da Bava nel suo film come in una personale galleria dell’orrore.
La messa in scena del delitto, nella sua esasperata efferatezza, diventa l’elemento centrale del film, la suspense dell’attesa, i cui tempi saranno invece dilatati al massimo da Argento, si riduce al minimo. Nella nuova pornografia dell’orrore, che dal soft passa all’hard, i preliminari perdono di importanza. Emblematica di quest’associazione mitologica tra eros e thanatos nell’immaginario baviano è la sequenza in cui i due giovani sono trafitti entrambi da una lancia fallica mentre copulano, così che i loro corpi fremono di piacere e di dolore al contempo, non distinguendosi più nel sonoro i lamenti dei moribondi da quelli di godimento degli amanti.
Il finale è visionario e profetico. La prossima generazione, nata da quella cinica e amorale degli anni ’70, ucciderà per il gusto di uccidere, per puro divertimento, come prefigurava, sebbene con tutt’altro stile, Kubrick in Arancia meccanica nel 1971 e come rappresenterà Oliver Stone in Assassini nati del 1994 con i due protagonisti, i due bambini del finale di Bava diventati giovani adulti.
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onufrio
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domenica 15 dicembre 2019
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lo slasher all'italiana
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Probabilmente si deve a questo film di Bava la nascita della saga americana di Venerdì 13 (la scena dei due amanti inpalati ne è un chiaro esempio). Con "Reazione a Catena" Bava dà alla nascita il genere slasher in Italia. Una serie infinita di efferati omicidi che coinvolgerà tutti i protagonisti, in una sorta di Fiera dell'Est Branduardiana in chiave sanguinosa. Scene di sangue ben fatte, trucide e forti, l'unica pecca è la sceneggiatura, troppo basilare e piena di punti deboli.
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byrne
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lunedì 6 gennaio 2014
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battesimo slasher. ovviamente all'italiana.
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Gli Americani sono talmente bravi a lucrare che a volte ci si dimentica, noi Italiani, anche dei nostri meriti. Mario Bava è stato uno degli artisti più imprevedibili del nostro paese, e con lui, più che con tanti blasonati registi a stelle e strisce, l'Horror è in debito. Halloween, perla slasher di John Carpenter, diede al sottogenere la prima di quelle spinte che l'avrebbero portato ad essere tra i format cinematografici di punta. Di lì in poi, l'America non si fermò più. Tanto che oggi ci ritroviamo subissati di slasher d'ogni tipo, quasi sempre privi di qualsiasi ispirazione o guizzo di inventiva, così come di tecnica e volontà di sperimentare.
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Gli Americani sono talmente bravi a lucrare che a volte ci si dimentica, noi Italiani, anche dei nostri meriti. Mario Bava è stato uno degli artisti più imprevedibili del nostro paese, e con lui, più che con tanti blasonati registi a stelle e strisce, l'Horror è in debito. Halloween, perla slasher di John Carpenter, diede al sottogenere la prima di quelle spinte che l'avrebbero portato ad essere tra i format cinematografici di punta. Di lì in poi, l'America non si fermò più. Tanto che oggi ci ritroviamo subissati di slasher d'ogni tipo, quasi sempre privi di qualsiasi ispirazione o guizzo di inventiva, così come di tecnica e volontà di sperimentare. "Reazione a Catena" (col suo delizioso sottotitolo didascalico "ecologia del delitto") è, prima dello slasher, uno slasher a tutti gli effetti. Le tematiche (ai minimi termini), la trama-tipo, lo svolgimento a base di vertigine, tensione e litri di sangue finto. Si può star certi che il buon Carpenter l'ha visto. O ci saremmo sognati Halloween. Quel che il film di Bava aggiunge, quello che si trova solo qui e che poi, in America, sarà cancellato salvo poi tornare nelle parodie, è un umorismo nero insopportabile e brillante. Ancora robusto e divertente, con effetti speciali (curati dal regista) quanto mai sorprendenti. Importanza storica esorbitante, pari a quella dei primi film di Sergio Leone.
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critichetti
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martedì 24 settembre 2013
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horror di pregevole fattura
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Questo film è indubbiamente un chicca del panorama degli horror.Sangue,scene crude,mistero,ambientazioni perfette e grandissima regia.Ogni persona che ama gli horror dovrebbe vedere questo film,anche perchè è grazie a lui che esistono altri film horror ben più famosi (basti pensare all'immenso seguito che ha avuto la scena della doppia uccisione).Veramente un horror con i fiocchi
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eliaferroli
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sabato 12 maggio 2012
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capolavoro
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Il primo slasher della storia. Un film teso, cupo e intricato, capolavoro di Bava!
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paride86
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martedì 4 agosto 2009
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insomma
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Come in "5 bambole per la luna d'agosto", anche in "Reazione a catena" Bava è più interessato ai continui colpi di scena piuttosto che a costruire una trama degna di questo nome. Ma stavolta, però, non ci sono i bei paesaggi isolani e le curatissime scenografie a salvare il film, e così la voglia di stupire a tutti i costi lo spettatore abbatte quello che poteva essere un ottima storia.
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tia
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giovedì 22 maggio 2008
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molto bello!
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davvero non pensavo fosse un film così bello e coinvolgente: ammetto che i film italiani li trovo spesso troppo lenti e macchinosi,ma non è proprio il caso di questo!
i delitti sono tutti ricchi di suspance e ben fatti e scene come quella dei due ragazzi trafitti mentre fanno l'amore sono state riprese decine di volte in serie come venerdì 13 e nightmare,che però,seppur successive,sono molto inferiori a questo film: trama intricata,scenografia perfetta e da brividi,musica semplicissima,ma efficace.
il finale del film è discutibile...(spoiler):i soldi e quella baia fanno gola a tutte le età.
un film da vedere ancora oggi nonostante siano passati quasi quarant'anni dalla sua uscita!
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livio11
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sabato 30 dicembre 2006
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mah...
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Sarà anche bello come horror..ma il finale a sorpresa è troppo a sorpresa...e non nel senso positivo. Rimango interdetto
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josh
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martedì 3 agosto 2004
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quando un film fa storia
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Altro splendido lavoro del superbo mario bava...
La storia gira attorno ad una baia che deve venir ereditata dopo l'assasino della proprietaria ...ma l'assasinio non rimmarrà l'unico!!!
chi sarà il colpevole??le vittime son davvero vittime o anche loro hanno qlcs da nascondere....
Precursore degli slasher..qst film oltre ad avvalersi della solita splendida regia e fotografia di uno dei più grandi registi che l'italia abbia mai sfoggiato deve molto de suo fascino alla splendida ambientazione lacustre!!
spettaccolari molti omicidi che verrano spesso ripresi in futuro in molti film (es venerdì tredici deve molto più di un po' a qst splendido film):
QUANDO UN FILM FA STORIA......
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strahinja
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domenica 2 febbraio 2003
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twitch of the death nerve (grazie usa)
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Una serie efferata di omicidi, senza alcun plausibile movente, avviene presso "La Baia", luogo isolato ed apparentemente inaccessibile. In realtà sotto le uccisioni ci sono biechi motivi economici, dal momento che il posto è soggetto ad una grande speculazione edilizia. La reazione a catena del titolo porterà i colpevoli a non godere del frutto dei loro sforzi.
Noto anche con i titoli alternativi di Antefatto e di Ecologia del delitto, questo film è, secondo il mio modestissimo parere, il capolavoro del maestro, un continuo alternarsi di panoramiche e primi piani che stordiscono lo spettatore, fino a farlo smarrire sulle spiagge della "Baia", come si chiama il luogo di ambientazione. La morte come fine della vita, l'ineluttabile, appunto, contro la natura, grande ed immortale sovrana.
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Una serie efferata di omicidi, senza alcun plausibile movente, avviene presso "La Baia", luogo isolato ed apparentemente inaccessibile. In realtà sotto le uccisioni ci sono biechi motivi economici, dal momento che il posto è soggetto ad una grande speculazione edilizia. La reazione a catena del titolo porterà i colpevoli a non godere del frutto dei loro sforzi.
Noto anche con i titoli alternativi di Antefatto e di Ecologia del delitto, questo film è, secondo il mio modestissimo parere, il capolavoro del maestro, un continuo alternarsi di panoramiche e primi piani che stordiscono lo spettatore, fino a farlo smarrire sulle spiagge della "Baia", come si chiama il luogo di ambientazione. La morte come fine della vita, l'ineluttabile, appunto, contro la natura, grande ed immortale sovrana. Non si contano le scene da antologia, con in testa la doppia uccisione dei due giovani amanti sul letto (trapassati con una lancia mentre fanno l'amore), il ragazzo che apre la porta ricevendo una roncolata in piena faccia, il cadavere scoperto frugando tra i polipi appena pescati, il doppio delitto iniziale ... e potrei continuare all'infinito. Assolutamente da vedere! Come dice Mereghetti, se fosse stato un film straniero sarebbe stato un cult movie, qui da noi è persino introvabile
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[+] hai ragione
(di daniele)
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