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Una serie efferata di omicidi, senza alcun plausibile movente, avviene presso "La Baia", luogo isolato ed apparentemente inaccessibile. In realtà sotto le uccisioni ci sono biechi motivi economici, dal momento che il posto è soggetto ad una grande speculazione edilizia. La reazione a catena del titolo porterà i colpevoli a non godere del frutto dei loro sforzi.
Noto anche con i titoli alternativi di Antefatto e di Ecologia del delitto, questo film è, secondo il mio modestissimo parere, il capolavoro del maestro, un continuo alternarsi di panoramiche e primi piani che stordiscono lo spettatore, fino a farlo smarrire sulle spiagge della "Baia", come si chiama il luogo di ambientazione. La morte come fine della vita, l'ineluttabile, appunto, contro la natura, grande ed immortale sovrana. Non si contano le scene da antologia, con in testa la doppia uccisione dei due giovani amanti sul letto (trapassati con una lancia mentre fanno l'amore), il ragazzo che apre la porta ricevendo una roncolata in piena faccia, il cadavere scoperto frugando tra i polipi appena pescati, il doppio delitto iniziale ... e potrei continuare all'infinito. Assolutamente da vedere! Come dice Mereghetti, se fosse stato un film straniero sarebbe stato un cult movie, qui da noi è persino introvabile
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