elgatoloco
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lunedì 1 giugno 2020
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a cry in the dark of raison
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"A Cry in the Dark"(Fred Schepisi, 1988, dal romanzo di John Bryson, ispirato, però, alla vicenda reale di Lindy Chamberlain)è soprattutto un film sul potere dei mass-media e su come anche una giuria popolare(e in parte la magistratura togata)possa venir influenzata da pregiudizi che i mass-media, volenti nolenti, ma in genere"costretti"propagano. Una coppia di avventisti del settimo giorno(il marito è un pastore)viene accudata di aver ucciso in modo rituale la propria figlia ancora in fasce con un sacrificio rituale in una località desertica -montuosa dell'Australia, mnetre la donna ritiene che la piccola sia stata prelevata (e forse uccisa)da un dingo, un canide locae: in realtà molti equivoci nascono dal fatto che la piccola si chiami"Azaria" nome, che viene impropriamente tradotto come"sacrificio nel deserto"quando invece vorrebbe dire"benedetta dal Signore".
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"A Cry in the Dark"(Fred Schepisi, 1988, dal romanzo di John Bryson, ispirato, però, alla vicenda reale di Lindy Chamberlain)è soprattutto un film sul potere dei mass-media e su come anche una giuria popolare(e in parte la magistratura togata)possa venir influenzata da pregiudizi che i mass-media, volenti nolenti, ma in genere"costretti"propagano. Una coppia di avventisti del settimo giorno(il marito è un pastore)viene accudata di aver ucciso in modo rituale la propria figlia ancora in fasce con un sacrificio rituale in una località desertica -montuosa dell'Australia, mnetre la donna ritiene che la piccola sia stata prelevata (e forse uccisa)da un dingo, un canide locae: in realtà molti equivoci nascono dal fatto che la piccola si chiami"Azaria" nome, che viene impropriamente tradotto come"sacrificio nel deserto"quando invece vorrebbe dire"benedetta dal Signore". Chiaro che agisce un pregiudizio di fondo, non solo"razionalistico"ma anche da parte di altri roientamenti religiosi verso gli avventisti, in specie del "settimo giorno", considerati fatalisti e apocalittici tout court, ma poi c'è l'argomentazione presuntamente scientifica("un dingo non fa queste cose, non è capace di agire in questo modo")che ssuroga il pregiudizio e lo amplifica e viene a valere anche oltre lo stesso e al di fuori di esso. Curioso che, assistendo alla proiezione del film oggi, a più di 30 anni di distanza, capiti di sentire. "In realtà probabilmente la donna/la coppia è colpevole, ma si è salvata in virtù della propria capacitù finanziaria", quando la coppia in realtù non era certo ricchissima, anzi, senza in nessun modo tener conto dlela tesi del film(non conosco quelle del libro di Bryson né gli atti processuali, senza ragionare sul fatto che comunque il movimento religioso in questione non pratica sacirifici rituali. Venendo allo"specifico filmico", l'opera è , in buona sostanza, un legal thriller onesto, ben realizzato, capace di cogliere, appunto, il potere(anzi strapotere)dei media, con un'attenzione particolare ai tabloid popolari e alla TV(Internet all'epoca non c'era...), venendo a individuare il prbolema, su cui è poi lo spettatore a dover ragionare... Meryl Streep è superprotagonista, talora con i tratti interpretativi/recitativi che la caratterizzano(anche eccessivi, intendo), Sam Neill riulta più efficace, tenendo conto, però, che la vera protagonista è Lindy, dunque il personaggio reso dalla Streep, che dunque l'apporto diretto di Neill è certamente minore. El Gato
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luigi chierico
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domenica 6 luglio 2014
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prove inoppugnabili
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Il film riproduce un noto processo in cui Lindy Chamberlain è imputata di aver ucciso la propria figlia scomparsa da una tenda durante un campeggio nei pressi di una località turistica dell’ Australia,con lei è imputato il marito Michael per favoreggiamento.
Come succedeva in America negli anni ’50,leggi “Processo ai Giudici”di M. Mankiewicz,ed ora anche in Italia,mi riferisco ad alcuni processi per fatti occorsi dal 2002 al 2010,negli anni ottanta in Australia si mobilita l’intera popolazione,si viaggia per visitare i luoghi del fatto,si vendono oggetti e foto,si inventano particolari e dettagli sulla vittima o sui presunti autori del fatto,l’evento diventa un fenomeno folkloristico!Un popolo di innocentisti contro un popolo di colpevolisti.
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Il film riproduce un noto processo in cui Lindy Chamberlain è imputata di aver ucciso la propria figlia scomparsa da una tenda durante un campeggio nei pressi di una località turistica dell’ Australia,con lei è imputato il marito Michael per favoreggiamento.
Come succedeva in America negli anni ’50,leggi “Processo ai Giudici”di M. Mankiewicz,ed ora anche in Italia,mi riferisco ad alcuni processi per fatti occorsi dal 2002 al 2010,negli anni ottanta in Australia si mobilita l’intera popolazione,si viaggia per visitare i luoghi del fatto,si vendono oggetti e foto,si inventano particolari e dettagli sulla vittima o sui presunti autori del fatto,l’evento diventa un fenomeno folkloristico!Un popolo di innocentisti contro un popolo di colpevolisti.I primi sono sempre privi delle più elementari norme che regolano il diritto penale,si ergono a giudici solo per intuizioni proprie, intimi convincimenti,preconcetti ed altro.La loro opinione attraverso i media purtroppo si diffonde meglio della tesi degli innocentisti,c’è un morto,o presunto tale,e questo non lo si può negare.Giurati e giudici dovrebbero emettere un verdetto ispettando almeno questi principi:avere un movente provato, acquisire prove inconfutabili,avere l’arma del delitto,accertare che il reato sia stato commesso e che l’imputato sia responsabile senza ombra di dubbio,vedi“La parola ai giurati”.Senza il corpo non si può conseguentemente ed implicitamente sostenere che la persona è stata uccisa.
La coppia degli imputati Chamberlain, come ha fatto qualche altra coppia recente sottoposta a giudizio,è rimasta serena nel negare ogni addebito,ogni accusa anche quella relativa alla salute della vittima!Lindy che ha altri due figli dopo la perdita della figlia di 2 mesi esprime al marito Michael il desiderio di avere subito un’altra bambina.Desiderio accolto senza indugio. Qualcuno ha sospettato che la mamma voglia coprire uno dei 2 figli!Meryl Streep,bravissima come sempre,resta fredda ed imperturbabile durante tutti i processi che la vedono come unica imputata,bugiarda e fredda calcolatrice.In un recente caso anche in Italia la freddezza ed il desiderio di mettere al mondo un altro figlio sono stati ritenuti indizi di prova di colpevolezza.Il premio a Cannes dato alla protagonista è certo meritato,ma non basta a dare rilievo al film che non può ritenersi ottimo.Buona la partecipazione di Sam Neil soprattutto bravo a rispondere ai giornalisti,a fare i suoi sermoni e ad accettare serenamente la volontà di Dio.I presuntuosi giudici,come volevasi dimostrare,sono incorsi in errore,e non è la prima volta.Quante volte hanno dimenticato che è meglio lasciare in libertà un responsabile che mettere in prigione un innocente.Come giudicherebbero se,scoperto l’errore,dovessero subire lo stesso trattamento a cui è stato sottoposto il condannato innocente?
Per questo film che si svolge quasi interamente in tribunale non c’è altro da citare,le bellezze dell’Australia non ci sono,i dingo sono innocenti; i cani che mordono i bambini per strada,i cani sbranano in culla i figli dei loro padroni.
Certo è più facile che vengano a galla le menzogne e le supposizioni che non la Verità,tuttavia il film vuol essere un monito che va raccolto.Marlon Morgan in “..e venne chiamata Due Cuori”,bel libro sull’Australia scrive:“Se sei fra coloro che sono in grado di ascoltare il messaggio,lo sentirai forte e chiaro.Te lo sentirai nelle viscere,nel cuore,nella testa e fin nel midollo delle ossa.”chibar22@libero.it
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filippo catani
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venerdì 30 marzo 2012
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dramma che non appassiona
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Tratto da una storia vera, il film narra la vicenda di una coppia di coniugi australiani che perdono la loro figlia perchè uccisa da un dingo mentre erano in campeggio. L'eccentricità della coppia, il loro ossessivo stare sotto i riflettori e la stravaganza della donna fanno sì che i giornali scandalistici finiscano per occuparsi del caso. Questo porterà a supposizioni sul fatto che la madre potesse aver assassinato la figlia. Da quì partirà una lunga battaglia legale che dal 1980 si concluderà nel 1988.
Il film non riesce a fare appassionare lo spettatore al dramma giudiziario che la coppia è costretta a subire e questo per una serie di ragioni.
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Tratto da una storia vera, il film narra la vicenda di una coppia di coniugi australiani che perdono la loro figlia perchè uccisa da un dingo mentre erano in campeggio. L'eccentricità della coppia, il loro ossessivo stare sotto i riflettori e la stravaganza della donna fanno sì che i giornali scandalistici finiscano per occuparsi del caso. Questo porterà a supposizioni sul fatto che la madre potesse aver assassinato la figlia. Da quì partirà una lunga battaglia legale che dal 1980 si concluderà nel 1988.
Il film non riesce a fare appassionare lo spettatore al dramma giudiziario che la coppia è costretta a subire e questo per una serie di ragioni. Intanto (purtroppo) tanti recenti fatti di cronaca sono stati seguiti con la stessa morbosità per cui diciamo che abbiamo già fatto l'esperienza di quanto ci si possa accanire su una vicenda. In più il film si perde tra il farci vedere quanto fossero denigrati gli avventisti, le varie interviste della madre, gli immancabili ripensamenti teologici del padre pastore e le cattiverie della gente. Così che quando si arriva al processo, lo spettatore risulta già essere piuttosto sfibrato. Insomma nè un buon film drammatico nè un legal thriller. Bravissima la Streep, bravo Neill ma questo non può bastare.
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fonzie
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mercoledì 19 dicembre 2007
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bravissima
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come sempre meryl streep è bravissima
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bellissimo
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mercoledì 19 dicembre 2007
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bellissimo
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giandede53
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martedì 13 aprile 2004
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analogie inquietanti!
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ho visto poco tempo fa questo film in tv; ma, purtroppo per la programmazione in ora tarda, non ho visto tutto. Ma mi è bastato per ritrovare inquietanti analogie al limite con la profezia tra questa vicenda e quella di Cogne. Anche la somiglianza fisica impressionante tra Meryl streep giovane e la nostra valdostana trapiantata. Guardate ,stupite e commentate.
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