Al termine della prima parte del film ho usato la pausa per abbandonare la proiezione senza disturbare gli altri spettatori.
Me ne sarei andato dopo dieci minuti perché si è subito manifestato il registro del film, per me insostenibile.
Sono andato poi a leggere su rottentomatoes, dove il film ha 97% di valutazioni positive, e mi sono trovato molto in sintonia con quanto scrive Peter Sobczynski.
Quello che più trovo insostenibile dal mio punto di vista è la "", di cui questo film sembra un manifesto. Un''ode al fasto e al sontuoso che rende indigeribili le presunte opere d''arte culinaria sulla cui preparazione e consumazione poi le inquadrature insistono con attenzione degna di miglior causa.
Se si aggiungono poi le scene di come gli animali siano reificati, eviscerati, frammentati, la visione per me che sono vegetariano era ulteriormente inaccettabile.
Mi è sembrato il manifesto di un mondo incapace di sentire le sofferenze e le attese del mondo proprio contemporaneo, degli esserei umani nostri contemporanei, tutti presi dalla preparazione della propria torta di mele o pot au feu che sia, dall''organizzare la vacanza in Islanda o su Marte, dal commentare la medaglia di bronzo, argento, oro conquistate negli ugualmente opulenti quanto insulsi giochi olimpici.
Esperienza molto negativa per me.
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antonio bianchi
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martedì 6 agosto 2024
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riscrivo, visti i refusi inseriti...
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Al termine della prima parte del film ho usato la pausa per abbandonare la proiezione senza disturbare gli altri spettatori. Me ne sarei andato dopo dieci minuti perché si è subito manifestato il registro del film, per me insostenibile. Sono andato poi a leggere su rottentomatoes, dove il film ha 97% di valutazioni positive, e mi sono trovato molto in sintonia con quanto scrive Peter Sobczynski. Quello che più trovo insostenibile dal mio punto di vista è la scandalosa contiguità fra opulenza e povertà di cui questo film sembra un manifesto. Un''ode al fasto e al sontuoso che rende indigeribili le presunte opere d''arte culinaria sulla cui preparazione e consumazione poi le inquadrature insistono con attenzione degna di miglior causa.
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Al termine della prima parte del film ho usato la pausa per abbandonare la proiezione senza disturbare gli altri spettatori. Me ne sarei andato dopo dieci minuti perché si è subito manifestato il registro del film, per me insostenibile. Sono andato poi a leggere su rottentomatoes, dove il film ha 97% di valutazioni positive, e mi sono trovato molto in sintonia con quanto scrive Peter Sobczynski. Quello che più trovo insostenibile dal mio punto di vista è la scandalosa contiguità fra opulenza e povertà di cui questo film sembra un manifesto. Un''ode al fasto e al sontuoso che rende indigeribili le presunte opere d''arte culinaria sulla cui preparazione e consumazione poi le inquadrature insistono con attenzione degna di miglior causa. Se si aggiungono poi le scene di come gli animali siano reificati, eviscerati, frammentati, la visione per me che sono vegetariano è stata ulteriormente inaccettabile. Mi è sembrato il manifesto di un mondo incapace di sentire le sofferenze e le attese del mondo proprio contemporaneo, degli esserei umani nostri contemporanei, tutti presi dalla preparazione della propria torta di mele o pot au feu che sia, dall''organizzare la vacanza in Islanda o su Marte, dal commentare la medaglia di bronzo, argento, oro conquistate negli ugualmente opulenti quanto insulsi giochi olimpici. Esperienza molto negativa per me.
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luciano sibio
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sabato 24 agosto 2024
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forma di ostentazione di un certo "snobbismo"
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Condivido in pieno il suo sentimento di fastidio nel vedere questo film pur non essendo io vegetariano e pur non essendo particolarmente colpito dalla scene in cui di evisceravano e confezionavano in varie forme gli animali in cottura. Io invece ho colto con un certo fastidio il modo raffinato e aristocratico di rapportarsi al cibo, trascurando l''elemento dello sfamarsi che poi ne costituisce il suo fine primario, almeno per una storica e più vasta categoria di persone non appartenenti a certe storiche elite più benestanti. E ho trovato ciò anche una forma di ostentazione di un certo "snobbismo" insopportabile che tende oggi a diffondersi sempre più presso la classe media odierna, che chi lo sa, forse rappresa in diete ferree per mantenere la linea, per questo gradisce sempre più manifestare sino alla più ridicola esagerazione l''eleganza del gustare sullo sfamarsi che fa tanto "in".
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Condivido in pieno il suo sentimento di fastidio nel vedere questo film pur non essendo io vegetariano e pur non essendo particolarmente colpito dalla scene in cui di evisceravano e confezionavano in varie forme gli animali in cottura. Io invece ho colto con un certo fastidio il modo raffinato e aristocratico di rapportarsi al cibo, trascurando l''elemento dello sfamarsi che poi ne costituisce il suo fine primario, almeno per una storica e più vasta categoria di persone non appartenenti a certe storiche elite più benestanti. E ho trovato ciò anche una forma di ostentazione di un certo "snobbismo" insopportabile che tende oggi a diffondersi sempre più presso la classe media odierna, che chi lo sa, forse rappresa in diete ferree per mantenere la linea, per questo gradisce sempre più manifestare sino alla più ridicola esagerazione l''eleganza del gustare sullo sfamarsi che fa tanto "in".
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