eugenio
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lunedì 24 gennaio 2022
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il ritorno di ghostface
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Effetto nostalgia…alzi la mano chi non è saltato sulla sedia ai tempi del primo Scream, dell’indimenticato Wes Craven, uno di quei slasher movies, di metà anni ’90 che hanno in qualche modo cambiato la logica del serial killer, con giochi al massacro perpetrati da un pazzoide con la maschera di fantasma di Halloween. Un film che diede poi origine a numerosi seguiti, più o meno fortunati, rendendo la saga adolescenziale americana tra le più seguite sul finire degli anni ’90.
Il tempo passa, Wes Craven ahimè muore nel 2015, eppure il suo spirito pare non spegnersi e risorgere vent’anni dopo in questo nuovo requel (reboot, remake, sequel con saldi legami nell'originale) o come si voglia definire per via delle “particolari parentele” tra vittime e assassino, rendendo la pellicola, di quasi due ore, fruibile a chiunque non conosca la saga grazie all’abilità degli sceneggiatori James Vanderbilt e Guy Busick che ne riassumono per sommi capi i punti fondamentali, in un coinvolgimento meta-narrativo che stupisce.
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Effetto nostalgia…alzi la mano chi non è saltato sulla sedia ai tempi del primo Scream, dell’indimenticato Wes Craven, uno di quei slasher movies, di metà anni ’90 che hanno in qualche modo cambiato la logica del serial killer, con giochi al massacro perpetrati da un pazzoide con la maschera di fantasma di Halloween. Un film che diede poi origine a numerosi seguiti, più o meno fortunati, rendendo la saga adolescenziale americana tra le più seguite sul finire degli anni ’90.
Il tempo passa, Wes Craven ahimè muore nel 2015, eppure il suo spirito pare non spegnersi e risorgere vent’anni dopo in questo nuovo requel (reboot, remake, sequel con saldi legami nell'originale) o come si voglia definire per via delle “particolari parentele” tra vittime e assassino, rendendo la pellicola, di quasi due ore, fruibile a chiunque non conosca la saga grazie all’abilità degli sceneggiatori James Vanderbilt e Guy Busick che ne riassumono per sommi capi i punti fondamentali, in un coinvolgimento meta-narrativo che stupisce.
La trama è sempre la stessa: il ritorno dopo venticinque anni di Ghostface che terrorizza la cittadina di Woodsboro. Le prime scene con la classica telefonata misteriosa rivolta a un’adolescente, Tara, le parole di uno sconosciuto che la invitano a rispondere a delle domande sulla saga horror di Stab ( giunta all’ottavo capitolo, alter-ego di Scream) pena la morte per mano del solito coltellaccio, il salvifico intervento e ricovero in ospedale, le nuove aggressioni, i misteri di un passato sulla vita della ragazzina aggredita e della sorella Sam, sono gli ingredienti fondamentali per preparare la sanguinolenta salsa di uno sviluppo capace di reinventarsi, per una volta, con originalità.
Sviluppo, che evidentemente, per ragioni logiche, non potrà che far tornar in auge “i vecchi” protagonisti del primo capitolo come il vecchio sceriffo Linus Riley (David Arquette), pugnalato nove volte ai tempi di Scream, Sidney Prescott (Neve Campbell) sopravvissuta alle precedenti stragi e la giornalista Gale Weathers, per cercare di interrompere la catena di assassini e scoprire chi si nasconde stavolta dietro la maschera di Ghostface.
Ci riusciranno? Qualcosa ci dice di sì anche se non sarà semplice.
Così al cinema, tra cervellotiche disquisizioni tra fiction e realtà, riflessioni di un’accolita di adolescenti dalle turbe psicotiche che farebbero felici un buon Freud e oggi ricco Recalcati, noi spettatori rimaniamo come dire, per almeno due ore, dimentichi di un fragile presente avvinto sempre più alle logiche crudeli di un distanziamento qui illusorio capace di infrangersi, grazie a un thriller-horror B movie, in un lungo sospiro finale alla scoperta dell’identità di uno dei più famosi serial killer.
Violenza estrema ed ironia, scene di tensione allungate sino allo spasimo (talune volte anche troppo in maniera ridondante) e una riflessione acuta sulle tendenze attuali dell'horror, colma di citazioni (dai vari Babadook, Venerdì 13 sino alla famosa scena della doccia di Psycho emulata), sono le caratteristiche di un film, dove si corre e anche troppo, dove la magia del far cinema si riflette nel ribrezzo di una morte urlata e grandguignolesca, in una vibrazione quasi magica che senza po- corn non ci fa rimpiangere certamente il vecchio Scream che torna più kattivo e terribile che mai nell’alba incerta del 2022.
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felicity
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sabato 15 aprile 2023
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riflessione sullo stato dell''arte cinematografica
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Il gioco metanarrativo di questo nuovo Scream è a tratti geniale. Il nuovo film infatti non è un semplice sequel, è un "requel", un tipo di film che ha una continuità con l'originale: ci sono dei nuovi protagonisti, che sono collegati con qualcuno del passato, ma ci sono anche i protagonisti dell'originale. Si torna alle origini, spesso saltando i sequel considerati inutili e non riusciti. È quello che sempre più spesso il cinema fa oggi con le saghe storiche (perché, come sentiamo dire nel film, "Hollywood è a corto di idee"). È vero cinema o è fan fiction? Quelli che si definiscono i "veri appassionati" vanno presi sul serio e ascoltati o registi e sceneggiatori devono avere più autonomia possibile? Ancora una volta, quindi, la saga di Scream non perde l'occasione di fare una riflessione sullo stato dell'arte, di intrattenerci ma di dirci anche dove va il mondo.
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Il gioco metanarrativo di questo nuovo Scream è a tratti geniale. Il nuovo film infatti non è un semplice sequel, è un "requel", un tipo di film che ha una continuità con l'originale: ci sono dei nuovi protagonisti, che sono collegati con qualcuno del passato, ma ci sono anche i protagonisti dell'originale. Si torna alle origini, spesso saltando i sequel considerati inutili e non riusciti. È quello che sempre più spesso il cinema fa oggi con le saghe storiche (perché, come sentiamo dire nel film, "Hollywood è a corto di idee"). È vero cinema o è fan fiction? Quelli che si definiscono i "veri appassionati" vanno presi sul serio e ascoltati o registi e sceneggiatori devono avere più autonomia possibile? Ancora una volta, quindi, la saga di Scream non perde l'occasione di fare una riflessione sullo stato dell'arte, di intrattenerci ma di dirci anche dove va il mondo. Se il primo Scream rifletteva sull'horror, il secondo e il terzo sui sequel e le trilogie, il quarto sui social media, qui si parla dell'industria del cinema, dell'eterno ritorno delle idee, del rapporto tra artisti e fan.
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roberto
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sabato 5 febbraio 2022
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un continuo rimando avaro di originalità e scrittura
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Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett Cast: Jack Quaid, Melissa Barrera, David Arquette, Courteney Cox Genere: Horror Durata: 114 min.
Durante un turno lavorativo, Sam viene contattata in seguito alla aggressione ricevuta dalla sorella, che non vede da molto, a Woodsboro. Così accompagnata dal proprio ragazzo, decide di partire e tornare a casa per andare a verificare. Ma una volta arrivata si renderà conto di ciò che è realmente accaduto alla piccola Tara, non è laviolenza di un folle bensì il ritorno di una dei più conosciuti serial killer d'America. Così insieme al compagno ed al gruppo di amici della sorella, decidono d'investigare. Ghosthface è tornato. Ora, dobbiamo metterci d'accordo, se volete entrare in sala per godervi un film teen-horror a base di scene comiche ed uccisioni ben eseguite allora questo film è perfetto per voi mentre se entrerete, come il sottoscritto, con la speranza di assistere ad un nuovo capitolo di una delle saghe orrorifiche più originali e per certi versi capostipite del genere, beh allora ne rimarrete poco entusiasti.
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Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett Cast: Jack Quaid, Melissa Barrera, David Arquette, Courteney Cox Genere: Horror Durata: 114 min.
Durante un turno lavorativo, Sam viene contattata in seguito alla aggressione ricevuta dalla sorella, che non vede da molto, a Woodsboro. Così accompagnata dal proprio ragazzo, decide di partire e tornare a casa per andare a verificare. Ma una volta arrivata si renderà conto di ciò che è realmente accaduto alla piccola Tara, non è laviolenza di un folle bensì il ritorno di una dei più conosciuti serial killer d'America. Così insieme al compagno ed al gruppo di amici della sorella, decidono d'investigare. Ghosthface è tornato. Ora, dobbiamo metterci d'accordo, se volete entrare in sala per godervi un film teen-horror a base di scene comiche ed uccisioni ben eseguite allora questo film è perfetto per voi mentre se entrerete, come il sottoscritto, con la speranza di assistere ad un nuovo capitolo di una delle saghe orrorifiche più originali e per certi versi capostipite del genere, beh allora ne rimarrete poco entusiasti. Da dove partire, se dovessimo iniziare dal lato tecnico in molti casi utilizzerei la parola anonimo. La regia non ha molte scene ispirate, alcune che spiccano ci sono, ma ne ricorderete un paio. Il suono ed il montaggio sonoro fanno il loro ed un altro punto assolutamente anonimo a mio avviso sono le musiche, assolutamente dimenticabili tutti i temi. Scrivendo della fotografia la mia opinione spicca letteralmente il volo, Brett Jutkiewicz realizza un lavoro ottimo con una miscela di colori che ricorda le opere di Wes Craven raggiungendo l'apice nella scena dell'ospedale, ben fatto. Decidendo di virare sulla narrativa, questo Scream cerca di giocare col significato di remake dove, vuole prendere in giro altri, ma non si vuole prendere in giro, mi spiego meglio. I primi capitoli della saga, specialmente il primo ed il quarto, funzionavano in quanto riuscivano a giocare e scherzare su altri generi di horror come ad esempio torture-porn o teen-horror senza dimenticarsi, nello svolgimento del film, di proporre qualcosa di diverso e spiazzare di netto lo spettatore. Qui è l'opposto, il nuovo capitolo si prende troppo sul serio e rende vano il tentativo di satira e comicità diretta ad altri franchise, insomma come si fa a prendere in giro qualcuno o qualcosa se poi si raffigura a pellicola un lungometraggio con gli stessi pregi e difetti delle opere menzionate. C'è il cortocircuito irreversibile. Scrivendo del cast, la qualità recitativa non è molto alta, anche se personalmente mi sono sorpreso di osservare le performance di Jack Quaid, che interpreta il fidanzato della protagonista, ma soprattutto quella di Jenna Ortega, nel ruolo di Tara, la sorella della protagonista, lei è stata molto brava in qualsiasi tipologia di sequenza rubando la scena a tutti gli altri. Tornando all'aggettivo anonimo, i personaggi nuovi, sono letteralmente di un anonimo assurdo, addirittura, durante la visione vi capiterà di scordarvi i visi di alcuni componenti della compagnia degli amici di Tara, un qualcosa che raramente capita quando si va al cinema o in generale nella visione di un film. Non torna nemmeno tutto nella scrittura, nei capitoli del franchise c'è sempre qualcosa di troppo o che serve, comunque accettato dal fatto che nelle precedenti pellicole, Ghostface e l'impalcatura narrativa facevano di tutto per non prendersi sul serio. Qui invece si vuole a tutti i costi prendere sul serio creando un altro cortocircuito con lo spettatore, che giunto al finale dovrà rassegnarsi al fatto di aver assistito ad un film in lotta con se stesso, dove lo scopo non risulta ben definito. Nota a margine, personalissima opinione sul personaggio detestabile di Sidney Prescott, un Terminator 2.0 in grado di combattere ad armi pari con nemici di qualsiasi sesso e genere, pur essendo disarmata ed ammazzare in modo orribile ogni tipo di assassino spietato abbia di fronte, ma questo è un problema che, a mio avviso è legato al personaggio dal 1996 e non in questa pellicola. Da godere con degli amici scordandovi di trovare un qualcosa in più di aggiunta alla saga se non una miriade di citazioni agli altri capitoli.
Voto:2,4
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