The Last Duel

In ogni opera di Ridley Scott c''è una lotta, una battaglia, sia essa fisica o morale. Non a caso il suo primo lungometraggio fu "I duellanti" e resta, già dal titolo, l''emblematico fulcro della sua intera filmografia.
Partendo da una sceneggiatura basata sul romanzo di Eric Jager, scritta da Nicole Holofcener, Ben Affleck e Matt Damon (i due non collaboravano alla scrittura filmica da ''Will Hunting – Genio Ribelle''), "The last duel" racconta una vera vicenda storica. Questa si dipana per alcuni anni, ed è raccontata da tre punti di vista diversi, quelli dei tre protagonisti: assistiamo quindi al ripetersi di determinate situazioni, mentre i percorsi dei tre personaggi risaltano nella loro netta differenza.
Si vuol riflettere sul ruolo della donna nella società e sulle ingiustizie che essa è costretta a subire, con chiari riferimenti ai recenti movimenti per i diritti femminili.
La ricerca compulsiva della verità è perseguita nello script tramite variazioni di prospettiva, forti ellissi narrative e sequenze che si ripetono con minime ma significative differenze.
Scott lavora sulle variazioni espressive delle prospettive, si concentra sullo sguardo maschile che preda la donna non solo in questa vicenda medievale ma anche nella Storia contemporanea.
La pellicola è godibile, coinvolgente e interessante, ha una messinscena curata e figurativamente è efficace, su tutto prevalgono le immagini plumbee finalizzate a colorare gli stati d''animo dell''ambiente e dei personaggi che descrive. La dimensione spettacolare arriva a tratti, vedi l''inizio e ovviamente il crudo duello finale.
Non ci saranno veri vincitori, ma purtroppo soltanto vinti...