Hansen-Løve omaggia Bergman con intelligenza ed ironia, trovando contemporaneamente il modo di contrapporre la propria personale visione di cinema. Fuori concorso
di Chiara Zuccari Sentieri Selvaggi
C'è una sorta di ironica malinconia che percorre l'ultimo film di Mia Hansen-Løve, che con tenerezza rivolge lo sguardo alla propria biografia, rimestando e attingendo dal rapporto con l'ex compagno Olivier Assayas. In concorso all'ultimo festival di Cannes e ospite della sezione Surprise al Torino Film Festival, Bergman Island si presenta come una riflessione metacinematografica sul processo creativo che rilegge e teorizza il cinema di Ingmar Bergman non solo attraverso le opere, ma soprattutto attraverso i luoghi e gli oggetti che sublimano lo scorrere di altre esistenze e l'aprirsi a nuove possibilità, tracciando inediti percorsi da seguire sotto la guida fantasmatica di uno dei più grandi maestri del cinema. [...]
di Chiara Zuccari, articolo completo (3390 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 1 dicembre 2021